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Strappo di Macron: "A settembre riconosceremo lo Stato di Palestina" | Netanyahu ritira la delegazione israeliana dai negoziati di Doha

Bel Trew, responsabile ufficio di corrispondenza estera del quotidiano Independent: "I livelli di malnutrizione acuta sono così alti che alcune persone sono irrecuperabili"

di Redazione online
24 Lug 2025 - 21:51

Il conflitto in Medioriente è giunto al giorno 657. Sono sostanzialmente falliti i negoziati a Doha dopo che Israele ha deciso per l'ennesima volta di ritirare la propria delegazione. E sulla questione arriva lo strappo di Macron il quale annuncia che a settembre la Francia riconoscerà lo Stato di Palestina. Nella Striscia si continua a morire e non solo per le bombe. C'è una "fame di massa" conclamata, con "prove schiaccianti", a causa del blocco degli aiuti umanitari da parte di Israele. Lo ha dichiarato alla Bbc Bel Trew, la responsabile dell'ufficio di corrispondenza estera del quotidiano Independent, che ha raccolto testimonianze dirette dai medici. "I livelli di malnutrizione acuta sono così alti che alcune persone sono irrecuperabili", ha detto. Il ministro ultranazionalista israeliano Amichay Eliyahu: "Tutta Gaza sarà ebraica, il governo sta spingendo per la distruzione di Gaza. Grazie a Dio, stiamo eliminando questo male. Stiamo spingendo la popolazione che è stata educata sul Mein Kampf". 


Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato oggi che Israele "condanna fermamente la decisione del presidente Macron di riconoscere uno Stato palestinese accanto a Tel Aviv in seguito al massacro del 7 ottobre". Netanyahu ha affermato che "una simile mossa premia il terrore e rischia di creare un altro proxy iraniano, proprio come è avvenuto a Gaza". Uno Stato palestinese - ha continuato Netanyahu - "in queste condizioni sarebbe un trampolino di lancio per annientare Israele - non per vivere in pace accanto ad esso. Sia chiaro: i palestinesi non cercano uno Stato accanto a Israele; cercano uno Stato al posto di Israele".


Hamas ha dichiarato di aver accolto con favore l'intenzione della Francia di riconoscere uno Stato palestinese, definendola "un passo positivo nella giusta direzione verso il raggiungimento della giustizia per il nostro popolo palestinese oppresso". "Noi di Hamas consideriamo questa importante posizione francese uno sviluppo politico che riflette la crescente convinzione internazionale della giustezza della causa palestinese e il fallimento dell'occupazione nel distorcere i fatti od ostacolare la volontà dei popoli liberi", ha dichiarato l'organizzazione in un comunicato diffuso su Telegram e ripreso da Al Jazeera. "Chiediamo a tutti i Paesi del mondo, in particolare agli Stati europei e a quelli che non hanno ancora riconosciuto lo Stato di Palestina, di seguire l'esempio della Francia e riconoscere pienamente i diritti nazionali del nostro popolo". Tra questi, Hamas ha indicato il diritto al ritorno dei rifugiati palestinesi, il diritto all'autodeterminazione e la creazione di uno Stato palestinese indipendente.


L'organizzazione islamica palestinese Hamas vuole ottenere il rilascio di alcuni dei partecipanti all'attentato del 7 ottobre 2023, in cambio di una tregua temporanea e il rilascio degli ostaggi israeliani. Lo scrive l'emittente israeliana "Kan". Secondo il rapporto, Hamas non ha elencato i singoli prigionieri che cerca di liberare, ma per la prima volta dall'inizio dei negoziati chiede che siano rilasciati insieme agli altri palestinesi anche i membri del'unita' di commando che ha guidato l'attacco del 7 ottobre. Secondo una fonte non israeliana citata dal quotidiano "Times of Israel", la proposta di Hamas includeva lo scambio di dieci prigionieri con 200 detenuti condannati all'ergastolo, oltre a 2.000 palestinesi arrestati dopo il 7 ottobre.


Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha affermato che l'intenzione della Francia di riconoscere la Palestina come Stato rappresenta una "resa al terrorismo". "Invece di stare al fianco di Israele in questo momento di prova, il presidente francese sta agendo per indebolirlo", ha scritto Katz su X, come riporta il Guardian. "Non permetteremo la creazione di un'entità palestinese che danneggerebbe la nostra sicurezza, metterebbe in pericolo la nostra esistenza e minerebbe il nostro diritto storico alla Terra di Israele. Siamo tutti uniti per prevenire questo grave pericolo", ha aggiunto il ministro israeliano.


Il presidente del parlamento israeliano, la Knesset, Amir Ohana ha definito il presidente francese Emmanuel Macro un "collaboratore del male", dopo che il capo dello stato francese ha annunciato il riconoscimento della Palestina da parte di Parigi a partire da settembre. "Macron ha appena conferito a Hamas un premio per aver commesso il massacro del 7 ottobre. Questo atto vergognoso non è nient'altro che un tradimento da parte di uno dei cosiddetti 'leader' del mondo libero. Manda un messaggio agghiacciante: il terrorismo paga", ha scritto su X Ohana. "Emmanuel Macron sarà ricordato come un collaboratore del male - dalla parte del torto mella storia. Mi vergogno di aver incontrato quest'uomo. Amo la Francia. Merita una leadership più coraggiosa".


Il ministro della diaspora Amichai Chikli e un consigliere per i media del primo ministro Benjamin Netanyahu hanno entrambi twittato risposte quasi identiche, ironiche e sarcastiche all'annuncio del presidente francese Emmanuel Macron secondo cui Parigi riconoscerà uno Stato palestinese a settembre. "A nome del governo di Israele, ecco la nostra risposta al vostro riconoscimento di uno Stato palestinese", twitta Chikli sopra una gif di Macron che viene schiaffeggiato dalla moglie, Brigitte Macron, durante la loro visita in Vietnam a maggio. Il tweet è indirizzato a Macron. Il consulente per i media Jonatan Urich usa la stessa gif, dichiarando: "Dal fiume al mare c'è un solo stato". Lo riporta il Times of Israel.


I mediatori rappresentati da Egitto, Qatar e Stati uniti stanno tenendo una riunione per evitare il fallimento dei negoziati su un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. L'ha riferito oggi l'emittente saudita al Arabiya, citando fonti. In precedenza, l'ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che Israele aveva richiamato per consultazioni la propria delegazione negoziale a Doha, dopo aver ricevuto una risposta dal movimento palestinese Hamas sull'accordo per risolvere il conflitto a Gaza. L'inviato speciale statunitense per il Medio Oriente, Steve Witkoff, ha annunciato il ritiro della delegazione negoziale Usa e che Stati uniti e Israele cercheranno metodi alternativi per liberare gli ostaggi ancora trattenuti a Gaza, poiché Hamas non sembra "agire in buona fede".


La Francia riconoscerà a settembre lo Stato di Palestina. Lo ha annunciato oggi il presidente Emmanuel Macron con un post su X. "Fedele al suo impegno storico per una pace giusta e duratura in Medio Oriente, ho deciso che la Francia riconoscerà lo Stato di Palestina. Ne farò l'annuncio solenne all'Assemblea generale delle Nazioni unite, il prossimo settembre", ha scritto Macron, che ha definito "possibile" la pace. "E' necessario - ha scritto ancora - immediatamente un cessate il fuoco, la liberazione di tutti gli ostaggi e un aiuto umanitario massiccio alla popolazione di Gaza".


L'esplosione di un deposito di munizioni nel nord della Siria oggi ha ucciso almeno sette persone e ne ha ferite decine. Lo scrive oggi l'agenzia di stampa Ap. L'Osservatorio siriano per i diritti umani, ong con sede in Gran Bretagna, ha affermato che l'esplosione si è verificata in un deposito di munizioni. Anche la Difesa Civile Siriana, nota come "Caschi Bianchi", ha confermato che il boato a Maarat Misrin, nella provincia di Idlib, ha interessato un deposito di armi.


Il negoziatore Usa per il Medio Oriente Steve Witkoff ha annunciato il ritiro della delegazione negoziale Usa dai colloqui di Doha. Lo ha scritto lo stesso Witkoff in un post su X. In precedenza, anche Israele aveva annunciato il ritiro della propria delegazione. "Abbiamo deciso di richiamare il nostro team da Doha per consultazioni, a seguito della recente risposta di Hamas, che dimostra chiaramente la mancanza di volontà di raggiungere un cessate il fuoco a Gaza", ha scritto Witkoff.


Alti funzionari israeliani hanno affermato che "il ritorno della delegazione da Doha non indica un fallimento dei negoziati. Continueranno, ma ci sono lacune significative e dobbiamo riflettere sul da farsi e prendere decisioni difficili". E' quanto riporta Ynet.


Il "regime sionista" (israeliano) è colpevole della situazione umanitaria nella Striscia di Gaza che causa "morte e carestia" e rimane impunito grazie alla copertura dell'Occidente. Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri dell'Iran, Ismail Baghaei, in un messaggio pubblicato sul suo account X, secondo cui "i criminali spietati - di Israele - devono essere fermati e la loro impunità deve essere abolita". Il portavoce ha poi accusato Israele di "continuare a uccidere usando armi prodotte dall'Occidente e, grazie ai veti statunitensi, di essere immune da qualsiasi responsabilità internazionale". Baghaei ha infine evidenziato come sia arrivato il momento di dire "basta con l'ipocrisia e l'inazione, mentre è responsabilità comune agire per impedire lo 'sterminio di massa' del popolo palestinese a Gaza". 


L'ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato che "alla luce della risposta di Hamas alla proposta, è stato deciso di richiamare la squadra negoziale da Doha per ulteriori consultazioni in Israele". "Apprezziamo gli sforzi dei mediatori, del Qatar e dell'Egitto, nonché quelli dell'inviato della Casa Bianca Steve Witkoff per raggiungere una svolta nei negoziati", ha aggiunto l'ufficio del premier israeliano. 


"Tutta Gaza sarà ebraica, il governo sta spingendo affinché Gaza venga cancellata. Grazie a Dio, stiamo estirpando questo male. Stiamo spingendo la popolazione che si è istruita sul Mein Kampf". Lo ha dichiarato il ministro israeliano ultranazionalista di estrema destra Amihai Ben-Eliyahu, citato su X dal giornalista di Axios Barak Ravid. 


In relazione al voto della Knesset sulla sovranità sulla Cisgiordania, "l'Ue ha mantenuto una posizione di lunga data di non riconoscimento della sovranità di Israele sui territori occupati da Israele dal 1967, in linea e nel rispetto delle pertinenti risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Ricordiamo che l'annessione è illegale secondo il diritto internazionale. Pertanto, qualsiasi passo concreto in questa direzione sarebbe considerato una violazione del diritto internazionale". Lo ha detto un portavoce della Commissione europea durante il briefing alla stampa. 


"Israele ha compiuto alcuni sforzi sulla base dei parametri concordati. Il numero di camion che entrano a Gaza è aumentato, sono stati aperti nuovi attraversamenti e percorsi e le scorte di carburante sono aumentate, ma la situazione rimane disastrosa. C'è molto, molto da fare ancora". Lo ha detto un portavoce della Commissione Ue nel briefing alla stampa, riferendo che "ieri gli ambasciatori dell'Ue hanno ricevuto il primo aggiornamento sull'attuazione degli impegni umanitari di Israele". "I civili di Gaza soffrono da troppo tempo e in modo eccessivo. È giunto il momento di interrompere il ciclo di sofferenza e il ciclo di violenza deve fermarsi ora, Israele deve dare seguito alle sue promesse", ha evidenziato.


C'è una "fame di massa" conclamata, con "prove schiaccianti", nella Striscia di Gaza a causa del blocco degli aiuti umanitari. Lo ha dichiarato alla Bbc Bel Trew, la responsabile dell'ufficio di corrispondenza estera del quotidiano Independent, che ha raccolto testimonianze dirette dai medici. "I livelli di malnutrizione acuta sono così alti che alcune persone sono irrecuperabili", ha detto Trew. L'emittente pubblica britannica sul suo live blog dedicato alla situazione nella Striscia cita anche l'ultimo appello di oltre 100 ong sulla fame di massa in cui si parla di situazione critica.


AFP, AP, Reuters e BBC chiedono a Israele di "permettere ai giornalisti di entrare e uscire da Gaza". "I giornalisti devono affrontare molte difficoltà in una zona di guerra. Siamo profondamente preoccupati che la fame ora minacci la loro sopravvivenza", hanno dichiarato in un comunicato congiunto Agence France-Presse, l'americana Associated Press, la Reuters e la BBC. 


Potrebbe avvenire su un mega yacht ormeggiato davanti alla Costa Smeralda l'incontro tra l'inviato della Casa Bianca Steve Witkoff, il ministro israeliano Ron Dermer e il primo ministro del Qatar Mohammed bin Abdulrahman Al-Thani per trovare un eventuale accordo tra Israele e Hamas sulla tregua a Gaza e sul rilascio degli ostaggi. Secondo le pochissime indiscrezioni che filtrano, Witkoff è in arrivo all'aeroporto di Olbia in Costa Smeralda di Olbia e sarà trasferito a bordo di una grossa imbarcazione davanti alle coste galluresi. 


Hamas ha confermato di aver presentato la sua risposta alla proposta israeliana di un cessate il fuoco di 60 giorni a Gaza, con i negoziatori di entrambe le parti che hanno tenuto colloqui indiretti con i mediatori in Qatar. "Hamas ha appena presentato ai mediatori la sua risposta e quella delle fazioni palestinesi alla proposta di cessate il fuoco", ha dichiarato il movimento islamista in un comunicato pubblicato su Telegram.


L'incontro tra l'inviato della Casa Bianca Steve Witkoff, il ministro israeliano Ron Dermer e il primo ministro del Qatar Mohammed bin Abdulrahman Al-Thani per cercare di accelerare un accordo tra Israele e Hamas sulla tregua a Gaza e gli ostaggi, si terrà "in Sardegna". Lo scrive su X il giornalista di Axios Barak Ravid. In precedenza il sito americano aveva riferito che la sede dei colloqui sarebbe stata Roma. La Casa Bianca ha per ora confermato il viaggio di Witkoff "in Europa".


Due palestinesi che avrebbero lanciato delle molotov contro un'autostrada nei pressi della città di al-Khader, in Cisgiordania, sono stati uccisi a colpi d'arma da fuoco dalle truppe dell'esercito. L'Idf ha aggiunto che nessun soldato è rimasto ferito.

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