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Ultimo aggiornamento: 2 mesi fa
Speciale Il conflitto in Medioriente

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Piano di pace per la Striscia, Trump apre a qualche cambiamento | "Ok di Netanyahu allo stop alle bombe" | Israele: Gaza City quasi vuota, evacuati 900mila palestinesi

Il premier israeliano: "Hamas sarà smantellato". Cardinale Pizzaballa: "Per la prima volta notizie positive all'orizzonte". Egitto: "I negoziati sulla tregua inizieranno lunedì a Sharm El Sheik" 

di Redazione online
05 Ott 2025 - 19:08

Il conflitto in Medioriente è giunto al giorno 730. Donald Trump apre a qualche cambiamento nel piano di pace tra Israele e Hamas aggiungendo che si tratta di un piano "incredibile. Avrete la pace, se ci pensate, pace in Medioriente per la prima volta, dopo tremila anni". Il presidente Usa chiarisce inoltre che Netanyahu è "d'accordo sul piano e sullo stop ai bombardamenti". Secondo stime dell'esercito israeliano, Gaza City è "quasi vuota": 900mila palestinesi su un milione sono stati evacuati. Il premier di Tel Aviv: "Hamas è stato costretto ad accettare il piano. In primo luogo, sarà smantellato, rilascerà i nostri ostaggi e l'Idf rimarrà nei territori che controlla nella Striscia di Gaza". Venerdì Hamas aveva inviato una risposta alla proposta del presidente Usa, accettando la liberazione degli ostaggi e un negoziato su altri punti. Il cardinale Pizzaballa: "Per la prima volta notizie positive all'orizzonte". L'annuncio dell'Egitto: "I negoziati sulla tregua inizieranno lunedì a Sharm El Sheik". Sono intanto rientrati 18 cittadini italiani che erano sulla Flotilla

Flotilla, Israele abborda decine di imbarcazioni verso Gaza

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I media affiliati ad Hamas, rilanciati dai siti israeliani, smentiscono la precedente notizia diffusa da Al Arabiya, di proprietà saudita, secondo cui Hamas avrebbe iniziato a raccogliere i corpi degli ostaggi e avrebbe accettato di consegnare le sue armi a un organismo sotto supervisione internazionale. In dichiarazioni diffuse da media come Al-Aqsa Radio di Hamas, si afferma che si tratta di notizie false e prive di fondamento.


"L'Europa è stata assente perché ha ceduto al terrorismo di Hamas. Riconoscere lo Stato di Palestina è la ricompensa finale per Hamas dopo il più grande massacro contro gli ebrei dopo l'Olocausto". Lo afferma il premier israeliano Benjamin Netanyahu in un'intervista rilasciata ad Euronews. Secondo Netanyahu, le informazioni provenienti da Gaza sono "propaganda" e i resoconti dei media internazionali sono diventati "distorti" poiché i leader europei "hanno ceduto al terrore". L'Europa deve dunque opporsi alla minaccia terroristica, sottolinea Netanyahu sottolineando che Israele sta "combattendo la battaglia del mondo libero, per impedire ai barbari di assaltare l'Europa". "Spero che l'Europa cambi direzione - conclude -. Stiamo combattendo la battaglia del mondo libero, per evitare che i barbari prendano d'assalto l'Europa". 


Il capo di stato maggiore dell'esercito israeliano Eyal Zamir ha affermato che i combattimenti nella Striscia di Gaza proseguiranno in caso di fallimento dei negoziati in corso per porre fine alla guerra. "Non c'è un cessate il fuoco, ma un cambiamento nella situazione operativa: la politica sta utilizzando i mezzi e i successi ottenuti sul campo per tradurli in vantaggi diplomatici. Se questo sforzo fallirà, riprenderemo i combattimenti", ha detto Zamir durante una visita alle truppe nella Striscia di Gaza. 


Benjamin Netanyahu ha ordinato a una delegazione guidata dal ministro per gli Affari strategici, Ron Dermer, di partire per i negoziati indiretti in Egitto sull'attuazione della prima fase del piano di pace di Trump. Lo ha reso noto l'ufficio dello stesso Netanyahu. "La delegazione partirà lunedì per i negoziati che si terranno a Sharm el Sheikh, in Egitto", si legge nella nota.


Una fonte di Hamas ha riferito alla rete televisiva saudita Al Arabiya che l'organizzazione terroristica ha iniziato a recuperare i corpi degli ostaggi deceduti. "Abbiamo chiesto la cessazione dei bombardamenti per completare l'operazione", ha affermato. 


"Le negoziazioni sono in corso proprio adesso - probabilmente ci vorranno un paio di giorni", ha detto Trump ai reporter alla Casa Bianca. 


Parlando con i reporter, Donald Trump non ha escluso qualche cambiamento nei negoziati con Hamas. Alla domanda sulla flessibilità con il piano di Hamas, ha risposto che "non ne abbiamo bisogno perché praticamente tutti sono d'accordo. Ma ci saranno sempre alcuni cambiamenti. Ma il piano di Hamas è incredibile. Avrete la pace, se ci pensate, pace in Medio Oriente per la prima volta. E dicono, davvero, dopo 3000 anni. Quindi sono molto onorato di esserne una parte importante. Guardate, hanno combattuto per avere un piano per anni. Noi riotteniamo gli ostaggi quasi immediatamente". 


"A seguito dell'attivazione degli allarmi riguardanti l'intrusione di velivoli ostili nella zona di Eilat, l'aeronautica militare avrebbe intercettato un drone lanciato dallo Yemen. Sono stati attivati gli allarmi per il lancio di razzi e missili a causa del timore di frammenti di intercettazione in caduta". Lo hanno fatto sapere su X le forze aeree israeliane. 


I negoziati sull'accordo di pace a Gaza "stanno andando bene", ha detto Donald Trump parlando con i reporter alla Casa Bianca. 


Il piano per Gaza è un ottimo accordo per Israele. Lo ha detto Donald Trump parlando con i reporter. 


Decine di mezzi pesanti egiziani sono entrati nella Striscia di Gaza a partire da sabato e hanno iniziato ad allestire campi profughi temporanei nel centro della Striscia. Lo ha indicato Al Arabiya. Secondo il servizio, i campi vengono allestiti in un'area vicino al campo profughi di Al Bureij, nella Striscia di Gaza centrale. L'iniziativa, si legge, mira ad "alleviare le sofferenze dei palestinesi sfollati e a impedirne l'espulsione fuori dalla Striscia". L'emittente ha inoltre riferito che altri veicoli egiziani sono entrati dall'Egitto per rimuovere le macerie e facilitare gli spostamenti lungo le strade della Striscia dopo le ingenti distruzioni causate dalla guerra. 


Almeno 16 palestinesi sono stati uccisi dagli attacchi israeliani dall'alba nella Striscia di Gaza. Lo riporta Al Jazeera precisando che in dieci sono morti a Gaza City, nel nord dell'enclave.


"Sì, Bibi è d'accordo": Donald Trump ha risposto così in una intervista alla Cnn quando gli è stato chiesto se il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu fosse d'accordo nell'interrompere i bombardamenti a Gaza e sostenere la visione più ampia degli Stati Uniti per la pace nella Striscia. 


Israele deve smettere di bombardare Gaza affinché Hamas possa rilasciare gli ostaggi: è quanto afferma il segretario di Stato americano Marco Rubio. "Penso che gli israeliani e tutti gli altri riconoscano che non si possono rilasciare gli ostaggi nel bel mezzo di un attacco - ha detto Rubio al talk show della Cbs "Face the Nation" -, quindi gli attacchi dovranno cessare. Non può esserci una guerra in corso nel mezzo".


Hamas rischierà il "completo annientamento" se rifiuterà di cedere il potere e il controllo di Gaza. Donald Trump ha risposto così a una domanda scritta inviatagli dalla Cnn sulle eventuali conseguenze di una risposta negativa di Hamas. Trump ha anche commentato l'interpretazione del senatore Lindsey Graham secondo cui Hamas ha di fatto respinto il piano ponendo delle condizioni. "Lo scopriremo. Solo il tempo ce lo dirà!!!", ha detto Trump, aggiungendo di aspettarsi "presto" chiarezza sulle reali intenzioni di Hamas. 


Il conflitto a Gaza non è ancora finito e c'è ancora molto lavoro da fare prima che Israele e Hamas finalizzino un accordo basato sul piano Trump per porre fine ai combattimenti e liberare gli ostaggi. Lo ha affermato il segretario di stato di Washington, Marco Rubio. "Sapremo molto presto se Hamas fa sul serio o no da come andranno questi colloqui tecnici in termini logistici", ha detto Rubio a "Meet the Press" su Nbc News, parlando dei colloqui che si terranno lunedì, volti a definire la logistica di uno scambio immediato di ostaggi e prigionieri. 


Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha detto di aspettarsi l'attuazione della prima fase del piano del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per porre fine alla guerra nella Striscia di Gaza "nel prossimo futuro e l'immediato rilascio di tutti gli ostaggi", attribuendolo alla pressione militare creata dall'invasione di Gaza City. A una cerimonia commemorativa per i soldati israeliani caduti nella Guerra dello Yom Kippur del 1973, Katz ha sottolineato che, a quasi due anni dall'attacco del 7 ottobre, "potremmo presto essere informati del ritorno a casa di tutti i nostri ostaggi, sia vivi sia caduti, in conformità con l'iniziativa di Trump, al termine della quale Hamas sarà disarmato e la Striscia di Gaza sarà smilitarizzata, e le forze di difesa israeliane resteranno nelle aree di controllo per proteggere le comunità e agire contro qualsiasi minaccia". "La ragione del possibile cambiamento di posizione di Hamas è l'intensità della pressione che Israele sta esercitando su Gaza City", ha aggiunto Katz. "Ora ci aspettiamo l'attuazione della prima fase nel prossimo futuro e l'immediato rilascio di tutti gli ostaggi". 


E' salito ad almeno 67.139 morti e 169.583 feriti il bilancio degli attacchi lanciati dalle forze israeliane nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023. Lo ha reso noto il movimento islamista palestinese Hamas, aggiungendo che nelle ultime 24 ore sono stati uccisi 65 palestinesi, mentre altri 153 sono rimasti feriti. Il bilancio diffuso da Hamas, che include civili e miliziani senza distinzioni, non puo' essere verificato in modo indipendente.


Incontrando i membri del Gvura Forum, organizzazione di destra che rappresenta le famiglie dei soldati uccisi in azione a Gaza, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato che nessun altro elemento del piano del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per un cessate il fuoco a Gaza andrà avanti finché non sarà rilasciato ogni singolo ostaggio. "Finché la prima clausola - il rilascio di tutti gli ostaggi, vivi e morti - finché l'ultimo degli ostaggi, tutti quanti, non sarà trasferito in territorio israeliano, non passeremo ad altre clausole", ha promesso Netanyahu, secondo quanto riportato dai media in lingua ebraica. Se Hamas non rilascerà gli ostaggi "entro la scadenza stabilita dal presidente Trump", ha affermato, lo stato ebraico tornerà all'offensiva a Gaza "con il pieno sostegno di tutti i Paesi coinvolti". 


"Il massacro del 7 ottobre è stato un atto di brutale terrorismo. Chi è sceso in piazza a giustificarlo dimostra di non voler la pace, ma di sostenere Hamas. Condanno fermamente quanto accaduto e spero che venga denunciato senza mezzi termini". Lo scrive l'ambasciatore d'Israele in Italia, Jonathan Peled, su X all'indomani delle manifestazioni pro-palestina a Roma. Ieri, durante la manifestazione era comparso uno striscione: "7 ottobre giornata della Resistenza palestinese".


Secondo nuove stime dell'esercito israeliano, Gaza City si è quasi completamente svuotata dei palestinesi: circa 900mila del milione di palestinesi che risiedevano a Gaza City prima della grande offensiva dell'Idf sono stati evacuati a sud della Striscia. Il mese scorso ai civili è stato ordinato di evacuare tutte le aree di Gaza City e di dirigersi verso una zona umanitaria designata da Israele. Secondo i dati israeliani il tasso di abbandono dell'area da parte dei palestinesi è aumentato nelle ultime settimane, con l'avanzata dell'Idf verso Gaza City.


L'esercito israeliano ha reso noto di aver intercettato un missile lanciato verso Israele dallo Yemen, lo Stato dove operano i ribelli degli Houthi. Le sirene d'allarme, spiega l'esercito, sono risuonate in diverse aree del Paese.


Insieme al post su Truth in cui Donald Trump ha annunciato l'ok israeliano alla linea di ritiro iniziale a Gaza, il presidente americano ha pubblicato anche una mappa che mostra quanto concordato. Secondo l'analisi di Ynet, è simile alla linea di ritiro iniziale già pubblicata la scorsa settimana come parte del piano in 20 punti del presidente, ma è più dettagliata. La nuova mappa mostra chiaramente che Rafah rimane sotto il controllo israeliano, e anche il corridoio Filadelfia. Nella Striscia di Gaza settentrionale, la mappa include esplicitamente Beit Hanoun nell'area che rimarrà sotto il controllo israeliano.


Cori, applausi e uno sventolio di bandiere, tra cui quelle della Palestina e della Cub trasporti, hanno accolto, nella sala arrivi dell'aeroporto di Fiumicino, i 18 italiani della Flotilla rientrati da Istanbul. Al grido di "Palestina libera", oltre duecento le persone, tra familiari, amici e colleghi, che hanno stretto d'affetto, con abbracci e sorrisi, gli attivisti e giornalisti arrivati.


Un gruppo di 18 italiani dei 26 totali rilasciati dalle Autorità israeliane che facevano parte della Global Sumud Flotilla è arrivato all'aeroporto di Fiumicino con un volo della Turkish Airlines.

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