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Schlein: "Dal premier giochi di prestigio sulla Palestina". Macron: "Trump vuole il Nobel per la Pace? Fermi questa guerra"
di Redazione online© Ansa
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Il conflitto in Medioriente è giunto al giorno 718. Si deve lavorare alla "soluzione dei due Stati". Lo ha detto papa Leone. Ai giornalisti che gli chiedevano se "il riconoscimento dello Stato di Palestina potesse aiutare la causa palestinese", il Pontefice ha così risposto: "Potrebbe aiutare, però in questo momento non si trova dall'altra parte la volontà di ascoltare". A margine dell'Assemblea Onu, Giorgia Meloni ha annunciato che il governo italiano presenterà una mozione per il riconoscimento della Palestina, ma subordinato a due condizioni: liberazione degli ostaggi e all'esclusione di Hamas da Gaza. Schlein attacca: "Dal premier giochi di prestigio sulla Palestina". La conferenza delle Nazioni Unite sulla Palestina ha già segnato una svolta storica: una decina di Paesi, guidati dalla Francia di Emmanuel Macron, hanno annunciato il riconoscimento ufficiale dello Stato palestinese, tra applausi e tensioni diplomatiche. La mossa, sostenuta anche da Gran Bretagna, Canada e Australia, ha innescato lo scontro con Stati Uniti e Israele, sempre più isolati al Palazzo di Vetro. Rivolgendosi a Donald Trump e alla sua convinzione di meritare il Nobel per la Pace, il capo dell'Eliseo ha dichiarato: "È possibile solo se ferma la guerra in Medioriente". Macron ha parlato di "tempo di fermare la guerra e il massacro", ribadendo che "nulla giustifica il conflitto in corso a Gaza". Presente a New York anche Antonio Tajani, che ha confermato la posizione italiana: la bussola resta la soluzione a due Stati, pur senza un riconoscimento immediato. Intanto non si arresta l'offensiva israeliana nella Striscia. I carri armati hanno percorso la strada Shifa nel quartiere Rimal di Gaza City, a meno di tre chilometri dal centro.
Si deve lavorare alla "soluzione dei due Stati". Lo dice papa Leone lasciando Castel Gandolfo mentre i leader della Terra sono riuniti all'assemblea generale dell'Onu di New York. Il riconoscimento dello Stato di Palestina potrebbe aiutare la causa palestinese?, gli chiedono. "Potrebbe aiutare però in questo momento non si trova dall'altra parte volontà di ascoltare, continua la campagna alla città di Gaza". "Penso - ha aggiunto - che gli Stati Uniti saranno gli ultimi a riconoscere la Palestina, invece bisogna cercare una maniera per rispettare i popoli. Leone ha fatto sapere di aver comunicato oggi con la parrocchia di Gaza.
"Con Donald Trump abbiamo discusso della situazione in Medioriente. Siamo entrambi concordi sul fatto che le sofferenze dei civili debbano finire. L'Europa è fermamente unita a sostegno della soluzione dei due Stati". Lo scrive su X la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
"Giorgia Meloni comincia a capire che sulla Palestina sta perdendo la faccia di fronte al mondo e alla nostra opinione pubblica. Ma non è il momento di giochi di prestigio e delle prese in giro. Riconosce lo Stato di Palestina, come hanno fatto oltre 150 paesi e oggi anche Francia e San Marino, oppure non lo riconosce?". Lo dichiara la segretaria del Pd Elly Schlein. "Basta propaganda. Riconoscere la Palestina significa riconoscere l'Anp, non certo i terroristi di Hamas che non possono essere il futuro di Gaza. O pensa che Francia, Spagna e Regno Unito abbiano fatto il contrario? Noi chiediamo il riconoscimento immediato della Palestina, come hanno fatto gli altri Paesi".
Il leader iraniano Ali Khamenei ha dichiarato che l'Iran non cederà ad alcuna pressione per fermare le sue attività di arricchimento dell'uranio o altre attività. "Donald Trump ha fatto pressione sull'Iran, dicendo che il Paese dovrebbe interrompere completamente l'arricchimento e si aspetta che l'Iran distrugga il suo grande successo nel campo della tecnologia nucleare, che è costato molto al Paese, ma riceverà uno schiaffo in bocca".
"Trump dice che vuole il Premio Nobel per la Pace, ma è possibile soltanto se lui ferma la guerra di Gaza". Lo ha detto il presidente francese, Emmanuel Macron, dopo l'annuncio del riconoscimento della Palestina davanti alle Nazioni Unite.
Hamas ha respinto l'accusa di Donald Trump secondo cui il gruppo militante palestinese sta bloccando gli sforzi per raggiungere un cessate il fuoco a Gaza. "Hamas non è mai stato un ostacolo al raggiungimento di un accordo di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. L'amministrazione statunitense, i mediatori e il mondo intero sanno che il criminale di guerra Netanyahu è l'unica parte che ostacola tutti i tentativi di raggiungere un accordo", ha dichiarato Hamas in una nota.
"Io personalmente continuo a considerare che il riconoscimento della Palestina in assenza di uno Stato che abbia i requisiti della sovranità non risolve il problema, non produce risultati tangibili, concreti per i palestinesi. Dopodiché si dice che però il riconoscimento della Palestina può essere un'efficace strumento di pressione politica e va bene, capisco, però dobbiamo anche capire su chi. Io penso che la principale pressione politica vada fatta nei confronti di Hamas perché è Hamas che ha iniziato questa guerra ed è Hamas che impedisce che la guerra finisca rifiutandosi di consegnare gli ostaggi". Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, parlando con i giornalisti a New York. 25
"La maggioranza presenterà in Aula una mozione per dire che il riconoscimento della Palestina deve essere subordinato a due condizioni: il rilascio degli ostaggi e l'esclusione di Hamas da qualsiasi dinamica di governo all'interno della Palestina". "Dobbiamo capire - ha aggiunto - quali sono le priorità: io non sono contraria al riconoscimento della Palestina ma dobbiamo darci le priorità giuste. Spero che possa trovare anche il consenso dell'opposizione, non trova sicuramente il consenso di Hamas e degli estremisti islamisti ma dovrebbe trovare consenso nele persone di buonsenso".
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan parlando all'80esima Assemblea Generale Onu ha mostrato una foto di palestinesi a Gaza con in mano contenitori in attesa di cibo. "Possiamo avere una ragione per questa brutalità nel 2025? E questa fotografia vergognosa si ripete ogni giorno da 23 mesi". Erdogan ha poi mostrato la foto delle gambe di un bambino piccolissimo ridotte a pelle e ossa. "Come si può stare in silenzio davanti a questo? Questo rappresenta il punto più basso dell'umanità. E il genocidio a Gaza viene trasmesso live su media e social media".
"Il nostro mondo sta diventando sempre più multipolare. Questo può essere positivo, perché riflette un panorama globale più diversificato e dinamico. Ma la multipolarità senza istituzioni multilaterali efficaci provoca il caos, come l'Europa ha imparato a sue spese, dando origine alla Prima Guerra Mondiale". Lo ha detto il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres aprendo i lavori dell'80esima Assemblea Generale Onu.
"Siamo entrati in un'epoca di sconvolgimenti sconsiderati e di incessante sofferenza umana. I principi delle Nazioni Unite che avete istituito sono sotto assedio, i pilastri della pace e del progresso stanno cedendo sotto il peso dell'impunità, della disuguaglianza e dell'indifferenza". Lo ha detto il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres aprendo i lavori dell'80esima Assemblea Generale. "Nazioni sovrane invase, la fame trasformata in arma, la verità messa a tacere - ha aggiunto -. Ognuno di essi è un avvertimento".
"Il nostro primo obiettivo è cacciare Hamas da Gaza". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani in un'intervista a Fox news. Parlando dell'iniziativa italiana "Food for Gaza" il titolare della Farnesina ha spiegato che "stiamo lavorando duramente per fare arrivare gli aiuti direttamente alla popolazione palestinese".
Israele ha annunciato che chiuderà, a partire da domani e "fino a nuovo avviso", il principale valico di frontiera tra la Cisgiordania e la Giordania, attraverso il quale confluiscono anche aiuti a Gaza. L'Autorità aeroportuale israeliana, citata dalla stampa israeliana, afferma che il punto di ingresso e di uscita del valico di Allenby, sarà chiuso a seguito di una direttiva del potere politico. Nazmi Muhanna, capo dell'Autorità palestinese per i valichi e le frontiere, ha dichiarato all'agenzia di stampa Wafa di essere stato informato da Israele che il valico sarà chiuso da domani mattina fino a nuovo avviso.
Secondo quanto riportato dall'agenzia palestinese Wafa, almeno due operatori sanitari sono rimasti feriti nei bombardamenti israeliani che hanno distrutto il principale centro medico di Gaza City. Il rapporto afferma che le forze israeliane hanno impedito agli equipaggi di evacuare attrezzature e rifornimenti, aggiungendo che il centro ha fornito servizi essenziali, tra cui la cura dei feriti e dei pazienti oncologici, nonché la gestione delle donazioni di sangue. Le truppe israeliane stanno assediando un altro centro nella zona di Tal al-Hawa e hanno distrutto un'altra clinica nel campo profughi di Shati.
Media nella Striscia riferiscono che i carri armati israeliani sono presenti lungo la strada Shifa nel quartiere Rimal di Gaza City, a circa 3 chilometri dal centro. E' quanto riporta Ynet.
L'esercito israeliano stima che circa 640mila palestinesi hanno finora lasciato Gaza City, dirigendosi verso il sud della Striscia. Lo riporta Times of Israel. Si ritiene che circa un milione di palestinesi risiedessero a Gaza City prima che l'Idf lanciasse la nuova massiccia offensiva contro Hamas nella città.
Circa 640mila palestinesi hanno finora evacuato Gaza City, situata nel nord della Striscia, verso il sud dell'enclave, dopo il lancio dell'operazione su vasta scala delle Forze di difesa israeliane (Idf) nel centro urbano "Carri di Gedeone 2". Sono queste le stime delle stesse Idf. Prima del lancio dell'operazione, si contava circa un milione di palestinesi residenti a Gaza City. Nelle ultime settimane, le Idf hanno ordinato ai civili dell'area di evacuare in una zona designata come "sicura" da Israele nel sud di Gaza. Da lunedì, 15 settembre, le Idf hanno anche lanciato un'operazione di terra a Gaza City, sempre nell'ambito di "Carri di Gedeone 2", raggiungendo ieri il centro della città.
Canada, Francia, Germania, Italia, insieme ad altri paesi occidentali si sono offerti di fornire contributi finanziari, personale medico e attrezzature per curare i feriti della Striscia di Gaza in Cisgiordania. "Facciamo un appello forte a Israele affinché ripristini il corridoio sanitario verso la Cisgiordania occupata, compresa Gerusalemme Est, in modo che le evacuazioni mediche da Gaza possano riprendere e i feriti possano ricevere le cure di cui hanno così urgente bisogno in territorio palestinese", affermano i Paesi firmatari in una dichiarazione congiunta rilasciata dal Canada. Tra gli oltre venti Paesi firmatari della dichiarazione figurano Austria, Belgio, Canada, Francia, Germania, Italia, Unione Europea e Polonia.
"È giunto il momento per la piena adesione della Palestina alle Nazioni Unite". Lo ha affermato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, in un messaggio su X dopo avere partecipato alla Conferenza di alto livello sulla soluzione a due stati, convocata da Francia e Arabia Saudita, presso le Nazioni Unite. "Spero che i Paesi che dimostrano il coraggio di riconoscere lo Stato di Palestina consolidino questa posizione storica con misure determinate, concrete e deterrenti", ha aggiunto il leader turco, chiedendo a Israele di ritirare le sue truppe da Gaza e sottolineando la necessità di stabilire "un cessate il fuoco" e di "garantire l'ingresso senza ostacoli degli aiuti umanitari" nella Striscia.
"Quel che ho potuto rilevare stamattina, quando mi sono svegliato, è che uno Stato di Palestina non esiste. Ma fino a questa settimana più di 140 Stati lo hanno riconosciuto. Ora una decina in più, forse". Lo spiega al "Corriere della Sera" il ministro degli Esteri di Israele, esponente del Likud, Gideon Sa'Ar, commentando il riconoscimento della Palestina da parte du numerose nazioni. "Era una decisione totalmente sbagliata e adesso, dopo il 7 ottobre, mentre noi combattiamo una guerra esistenziale, risulta moralmente aberrante e politicamente folle - evidenzia - Si deve essere ciechi per non rendersi conto che così si crea lo Stato di Hamas. E non permetteremo che succeda".
"Porre fine alla guerra a Gaza e garantire il rilascio di tutti gli ostaggi" è una "priorità assoluta" ma "qualsiasi forma di annessione è una linea rossa". È quanto si legge in una dichiarazione congiunta di Arabia Saudita e Francia diffusa dopo un incontro di alto profilo alle Nazioni Unite volto a consolidare il sostegno alla soluzione dei due Stati. La dichiarazione, scrive il "Times of Israel", suona come un chiaro avvertimento a Israele di non reagire, come ipotizzato da qualche esponente del governo di Tel Aviv, al riconoscimento di uno Stato palestinese da parte di diverse nazioni, annettendo la Cisgiordania.
Almeno 37 persone sono rimaste uccise la scorsa notte nella Striscia di Gaza durante un'operazione militare israeliana. Lo riferisce l'emittente libanese Al Mayadeen. Secondo quanto riportato, l'artiglieria israeliana ha colpito i quartieri orientali e meridionali di Gaza City, provocando 30 vittime. L'attacco si inserisce nell'ambito dell'offensiva di terra lanciata da Israele per prendere il pieno controllo della città.
Malta ha riconosciuto ufficialmente lo Stato palestinese. Lo ha annunciato il premier Robert Abela, parlando alla conferenza di alto livello sulla soluzione a due Stati organizzata a margine dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite. "La repubblica di Malta e' orgogliosa di confermare il suo riconoscimento ufficiale dello Stato palestinese", ha affermato.
Il principato di Monaco ha annunciato il riconoscimento dello Stato palestinese. Parlando alla conferenza sulla soluzione a due Stati organizzata a margine dell'Assemblea generale dell'Onu, il principe Alberto II ha affermato che il suo Paese ha "sempre difeso il diritto di Israele a vivere all'interno di confini sicuri, cosi' come il diritto del popolo palestinese ad avere uno Stato sovrano e democratico".
Il Lussemburgo ha riconosciuto formalmente lo Stato della Palestina. Lo ha annunciato il premier Luc Frieden, parlando alla conferenza di alto livello sulla soluzione a due Stati organizzata a margine dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite. Anche il premier belga Bart De Wever ha riconosciuto lo Stato palestinese. "Le recenti dichiarazioni di diversi ministri israeliani, tra cui lo stesso Primo Ministro, secondo cui non esisterà mai uno Stato palestinese, rappresentano un'ulteriore ragione per riaffermare il diritto e la necessità dei palestinesi di avere un proprio Stato, pertanto il Belgio invia un forte segnale politico e diplomatico al mondo unendosi al gruppo di Paesi che dichiarano il riconoscimento dello Stato di Palestina", ha detto il premier. De Wever ha però precisato che "questa iniziativa non può essere una ricompensa per Hamas", per cui il "Belgio procederà al riconoscimento legale dello Stato di Palestina una volta che tutti gli ostaggi saranno stati rilasciati e tutte le organizzazioni terroristiche come Hamas saranno state rimosse dal governo della Palestina".
"Quando la notte è più buia, dobbiamo tenere ben salda la nostra bussola. E la nostra bussola è la soluzione a due Stati". Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyne, nel suo intervento alla Conferenza di Alto Livello sulla Soluzione a Due Stati in corso all'Onu. "Il 7 ottobre ha aperto uno dei capitoli più bui della storia. Siamo tutti d'accordo che la tragedia di Gaza deve finire subito. E gli ostaggi devono essere rilasciati. Ma porre fine alla guerra potrebbe non essere sufficiente, se non c'è una via verso la pace. Se la prospettiva dei due Stati non è più praticabile. E mentre parliamo, la soluzione a due Stati viene minata. Questo non può essere. Perché l'unico piano di pace realistico si basa su due Stati. Con un Israele sicuro, uno Stato palestinese vitale e la piaga di Hamas rimossa", ha affermato von der Leyen.