Festa in piazza nel New Jersey per la liberazione dell'ostaggio Edan Alexander
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Netanyahu: "Prenderemo tutta la Striscia ma non dobbiamo arrivare alla carestia"
di Redazione onlineLa guerra in Medioriente tra Israele e Hamas e che coinvolge Libano, Siria, Iran e Yemen, è giunta al giorno 591. Gli Stati Uniti avrebbero avvertito Israele che se non mette fine alla guerra a Gaza non avrà più il supporto americano. Lo rivelano fonti al Washington Post a Tel Aviv. Dopo le pressioni Usa, Netanyahu ha annunciato la ripresa degli aiuti umanitari per evitare una carestia difficile da far comprendere e accettare alla comunità internazionale. Cinque Tir Onu con gli aiuti umanitari sono entrati a Gaza mentre l'esercito israeliano ha lanciato l'operazione "Carri di Gedeone", l'offensiva via terra. Il corpo di Mohammed Sinwar, leader di fatto dei fondamentalisti palestinesi dopo la morte del fratello Yahya, è stato trovato in un tunnel a Khan Younis, nei pressi dell'ospedale Europeo, bombardato ripetutamente dalle Idf cinque giorni fa. Le Forze di difesa israeliane hanno inasprito l'offensiva a Gaza, provocando almeno 33 morti in nuovi raid nel sud della Striscia. Secondo la Protezione civile palestinese, metà delle vittime sono bambini. In Qatar israealiani e palestinesi al tavolo delle trattative di pace ma la situazione non sembra sbloccarsi.
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"Chiedendo a Israele di porre fine a una guerra difensiva per la nostra sopravvivenza prima che i terroristi di Hamas vengano distrutti e chiedendo uno Stato palestinese, i leader di Londra, Ottawa e Parigi offrono un enorme premio per l'attacco genocida contro Israele del 7 ottobre, invitando ad altre atrocità". Lo ha dichiarato il premier israeliano Benjamin Netanyahu. "Israele accetta la visione del presidente Trump, esorta tutti i leader europei a fare lo stesso. La guerra può finire domani se gli ostaggi vengono rilasciati, Hamas depone le armi, i suoi leader assassini vengono esiliati e Gaza viene smilitarizzata", ha aggiunto.
Gli Stati Uniti avrebbero avvertito Israele che se non mette fine alla guerra a Gaza non avrà più il supporto americano. Lo rivelano fonti informate al Washington Post a Tel Aviv. "Gli uomini di Trump hanno mandato a Israele il messaggio: 'Vi abbandoneremo se non ponete fine a questa guerra'", hanno riferito.
L'Idf ha annunciato che cinque camion delle Nazioni Unite carichi di aiuti umanitari e cibo per bambini sono entrati nella Striscia di Gaza "dopo un accurato controllo di sicurezza" da parte del personale della Land Crossings Authority presso il Ministero della Difesa. E' la prima volta che gli aiuti umanitari riprendono ad arrivare a Gaza dopo la chiusura dei valichi imposta da Israele il 2 marzo scorso. Domenica sera il premier Benyamin Netanyahu ha deciso la ripresa della distribuzione aggirando la votazione dei ministri che l'avrebbero bocciata.
Centinaia di residenti di Khan Younis, nella Striscia di Gaza meridionale, stanno manifestando in diverse località dove sono stati sfollati per chiedere la fine della guerra e il ritiro di Hamas dalla Striscia. Le immagini sono state postate dai manifestanti sui social.
Almeno 136 palestinesi sono stati uccisi e altri 346 feriti nelle ultime 24 ore nella Striscia di Gaza. Sale così a 53.486 il numero dei morti dall'inizio del conflitto, nell'ottobre 2023, e a 151.398 quello dei feriti, stando a quanto riferito oggi dal ministero della Sanità dell'enclave palestinese.
La situazione nella Striscia di Gaza, in seguito alla nuova offensiva israeliana, è "inaccettabile e intollerabile". E' quanto ha detto il premier britannico Keir Starmer a margine del vertice con l'Ue, pur glissando sulla domanda di Sky News Uk sulle crescenti accuse di "genocidio" verso i leader d'Israele. Starmer e la presidente della commissione Ursula von der Leyen hanno entrambi rilanciato l'appello per un cessate il fuoco e, insieme, per il rilascio degli ostaggi israeliani rimasti nelle mani di Hamas. Von der Leyen ha poi ribadito che quella dei "due Stati resta l'unica soluzione" alla questione israelo-palestinese.
Due milioni di persone "stanno morendo di fame" nella Striscia di Gaza mentre "tonnellate di cibo sono bloccate al confine, a pochi minuti di distanza". Lo ha detto il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, presentando il suo rapporto annuale all'Assemblea mondiale della sanità, organo legislativo dell'Oms. L'organizzazione "è pronta a muoversi immediatamente per portare aiuti nella Striscia di Gaza, se consentito", ha proseguito, esortando Israele a consentire l'evacuazione delle persone bisognose di cure mediche dall'enclave palestinese e l'ingresso di aiuti medici e alimentari.
Il portavoce dell'Idf in lingua araba ha pubblicato un avviso urgente di evacuazione rivolto ai residenti di Khan Yunis, Bani Suheila e Abasan nella Striscia di Gaza. "L'Idf lancerà un'offensiva senza precedenti per distruggere le capacità delle organizzazioni terroristiche in quest'area. Occorre evacuare immediatamente verso ovest, nella zona di al-Mawasi", si legge nel comunicato, "a partire da ora, l'intera area di Khan Yunis è considerata zona di combattimento pericolosa".
"Gli aiuti umanitari si basano sui principi, devono essere imparziali, neutrali e indipendenti. Oggi questo è in gioco con, tra l'altro, una proposta sul tavolo avanzata da Israele e sostenuta dagli Stati Uniti. Non accetteremo un altro sistema. Siamo pronti a rimodellare, a ripensare il sistema umanitario ma sulla base di principi e valori". Lo ha detto la commissaria europea per la gestione delle Crisi, Hadja Lahbib, intervenendo al Forum umanitario europeo 2025 a Bruxelles.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu riconosce che la sua decisione di sbloccare l'ingresso degli aiuti a Gaza è legata a pressioni fatte dagli alleati. In una dichiarazione video pubblicata sui social, Netanyahu afferma che gli alleati di Israele avevano espresso preoccupazione per le "immagini di fame", dicendo che "in queste condizioni non potremo sostenervi".
"Per completare la vittoria, sconfiggere Hamas e liberare i nostri ostaggi, non dobbiamo arrivare a una situazione di carestia, né dal punto di vista pratico, né da quello diplomatico. Semplicemente, non ci sosterrebbero". Lo dice il premier israeliano Benyamin Netanyahu in un video. "Abbiamo intenzione di prendere il controllo di tutta la Striscia di Gaza, è quello che faremo", la decisione di far entrare aiuti umanitari nella Striscia è stata presa perché "ci stiamo rapidamente avvicinando alla linea rossa, a una situazione in cui potremmo perdere il controllo, e allora tutto crollerebbe", ha spiegato.
"In un momento in cui i negoziati sono in corso, l'estesa operazione terrestre israeliana a Gaza mina ogni tentativo di raggiungere la pace e la stabilità": lo ha dichiarato il ministero degli Esteri di Ankara in un comunicato, secondo cui gli attacchi contro la Striscia dimostrano che "Israele non intende raggiungere una pace duratura". Ribadendo l'appello per il cessate il fuoco e l'invio di aiuti umanitari a Gaza, il ministero sottolinea come sia "di fondamentale importanza che la comunità internazionale adotti misure efficaci e decisive contro Israele per garantire la pace e la sicurezza nella regione".
Il movimento islamista palestinese Hamas "non rinuncerà ai suoi diritti, tra cui quello di resistere all'occupazione (israeliana) con la resistenza armata". Lo ha detto l'alto funzionario di Hamas Osama Hamdan, citato dai media arabi, ricordando anche il diritto della popolazione palestinese "a liberare la propria terra e a fondare uno Stato indipendente e sovrano". Il movimento islamista, ha aggiunto Hamdan, "sta negoziando sulla base di principi chiari. Siamo ancora in una fase di dialogo. Vengono avanzate idee che per noi sono inaccettabili".
Almeno 17 palestinesi sono stati uccisi in attacchi israeliani a Gaza dalle prime ore di questa mattina, riportano fonti mediche citate da Al Jazeera. Il bilancio include sei persone uccise in un bombardamento dell'Idf su Khan Younis, nel sud di Gaza.
Gli Stati Uniti sono a favore di "un futuro per il popolo di Gaza libero da Hamas e pieno di opportunità". Lo ha detto il segretario di Stato, Marco Rubio, in un'intervista concessa all'emittente "Cbs". Hamas "ha compiuto una delle più vili serie di attacchi, rapimenti, stupri, omicidi e sequestri di persona che abbiamo mai visto", ha detto il segretario di Stato, precisando che Washington sta lavorando attivamente per la liberazione degli ostaggi. "Non vogliamo che la popolazione continui a soffrire, anche se riteniamo Hamas responsabile di questa situazione", ha aggiunto.
Dopo le forti pressioni da parte degli Usa, il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha annunciato questa sera la ripresa degli aiuti umanitari a Gaza con effetto immediato.
Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar ha telefonato questa sera al collega Antonio Tajani per discutere il tema del blocco degli accessi umanitari (alimentari e sanitari) a Gaza. Il ministro Sa'ar ha annunciato al collega italiano che il Governo di Israele ha deciso di riaprire gli accessi a Gaza che erano bloccati da più di 70 giorni. Il ministro Tajani ha confermato che l'Italia conta sulla collaborazione del governo di Gerusalemme per rilanciare immediatamente il progetto umanitario "Food for Gaza". Lo comunica una nota della Farnesina.