L'ospedale di Gaza City bombardato da Israele: distrutto il pronto soccorso
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Vertice Iran-Usa a Roma sul nucleare, Washington: "Buoni progressi". Attesi nuovi colloqui in Oman. Netanyahu: "Teheran non avrà mai armi nucleari, è una promessa"
di Redazione onlineLa guerra in Medioriente tra Israele e Hamas e che coinvolge Libano, Siria, Iran e Yemen, è giunta al giorno 563. Il ministro delle Finanze, Bezalel Smotrich, esponente dell'estrema destra nel governo israeliano, ha dichiarato che "la liberazione degli ostaggi da Gaza non è l'obiettivo più importante, ma che va risolto il problema di Gaza". Una settimana dopo l'avvio dei negoziati sulla capacità nucleare di Teheran, si è tenuto a Roma il secondo round di colloqui tra Iran e Stati Uniti, con la mediazione dell'Oman. Al termine, Teheran ha parlato di "colloqui costruttivi", mentre per un alto funzionario americano sono stati compiuti "buoni progressi". Il ministro degli Esteri omanita ha parlato di "slancio: ora anche l'improbabile è possibile". Un alto funzionario am In serata è arrivata la presa di posizione di Netanyahu: "Mi impegno a impedire all'Iran di ottenere armi nucleari, è una promessa". E sulla strage di operatori umanitari Onu l'esercito di Israele ammette l'errore.
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Israele non ha rinunciato ad affrontare la minaccia iraniana. Lo ha detto il primo ministro israeliano, Benyamin Netanyahu, intervenendo durante una cerimonia in memoria dei combattenti caduti nella battaglia di Giaffa del 1948, come riportato dal quotidiano "Haaretz". "Grazie all'eroismo dei nostri militari e alle decisioni solide e consapevoli del mio governo, abbiamo spezzato l'asse del male a Gaza, in Libano e in Siria", ha affermato Netanyahu. "Proprio come la liberazione di Giaffa si è conclusa con una vittoria totale, anche noi oggi siamo impegnati a raggiungere la vittoria totale", ha aggiunto il premier israeliano.
Donald Trump ha detto ai reporter che gli Stati Uniti hanno avuto ottimi colloqui con l'Iran, due giorni dopo il secondo round di negoziati sul programma nucleare di Teheran.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump dovrebbe parlare oggi con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu per discutere del cessate il fuoco a Gaza, dell'accordo sugli ostaggi e dei negoziati sul nucleare con l'Iran. Lo hanno rivelato due fonti vicine alla questione al giornalista Barak Ravid della testata Axios.
"Papa Francesco era un fermo difensore dei diritti legittimi del popolo palestinese, in particolare nella sua ferma posizione contro la guerra e gli atti di genocidio perpetrati contro il nostro popolo a Gaza nel corso degli ultimi mesi". Lo ha detto Bassem Naim, membro dell'ufficio politico di Hamas, in un comunicato.
E' salito a 51.240 morti e 116.931 feriti il bilancio della guerra nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023. Lo ha riferito Hamas. Stando al gruppo islamista, dalla fine del cessate il fuoco del 18 marzo il bilancio delle vittime è salito a 1.864 morti e 4.890 feriti.
Le autorità della Striscia di Gaza hanno dichiarato che nelle ultime 24 ore 39 palestinesi sono stati uccisi e 62 feriti nelle operazioni dell'Idf.
Il ritorno degli ostaggi ancora nelle mani del movimento islamista palestinese Hamas nella Striscia di Gaza "non è l'obiettivo primario" del governo israeliano. E' quanto ha detto il ministro delle Finanze di Israele, Bezalel Smotrich, all'emittente "Radio Galey Israel". "Dobbiamo dire la verità, la restituzione degli ostaggi non è la cosa più importante. E' ovviamente un obiettivo importante, ma se si vuole distruggere Hamas in modo che non ci possa essere un altro 7 ottobre, bisogna capire che non può esserci una situazione in cui Hamas rimanga a Gaza", ha affermato Smotrich. Secondo le stime di Israele, il movimento islamista detiene ancora 59 ostaggi, di cui solo 24 ancora vivi.
L'esercito israeliano ha reso noto di aver ucciso un miliziano islamista che ha preso parte all'attacco del 7 ottobre 2023 contro lo Stato ebraico. Identificato con il nome Ahmad Mansour, "era un membro dell'unita' missilistica della Jihad islamica palestinese". Il miliziano è stato eliminato durante una recente serie di attacchi aerei lanciati nella Striscia di Gaza. Nelle ultime 72 ore, hanno spiegato le forze israeliane, l'Aeronautica militare ha colpito oltre 200 obiettivi in tutta la Striscia, "tra cui cellule terroristiche, depositi di armi e strutture utilizzate per attivita' terroristiche".
La Protezione civile di Gaza gestita da Hamas ha accusato oggi l'esercito israeliano di aver compiuto "esecuzioni sommarie" durante la sparatoria del 23 marzo scorso in cui sono morti 15 medici palestinesi nella Striscia. La posizione delle autorità di Gaza è in netto contrasto con le conclusioni del rapporto dell'Idf sulle uccisioni pubblicato ieri. "Il video girato da uno dei paramedici dimostra che la narrazione dell'occupazione israeliana è falsa e dimostra che sono state effettuate esecuzioni sommarie", ha detto all'Afp un funzionario della Protezione civile, Mohammed Al-Moughair.
Dodici persone sono state uccise ed altre 30 ferite nei raid statunitensi contro la capitale dello Yemen. Lo hanno reso noto i ribelli Houthi, spiegando che l'attacco ha colpito il mercato del quartiere di Farwa, nel distretto di Shuub a Sana'a. Quella zona era già stata presa di mira dagli americani in precedenza.
Lo Stato israeliano ha annullato i visti d'ingresso a 27 parlamentari francesi di sinistra due giorni prima della loro partenza per una visita in Israele e nei territori palestinesi. E' quanto riporta il The Times of Israel. Solo pochi giorni fa - precisa il quotidiano oinline - Israele aveva impedito a due parlamentari britannici, appartenenti al partito laburista al governo, di entrare nel paese. Il ministero degli Interni israeliano afferma che i visti per i 27 sono stati annullati in base a una legge che consente alle autorità di escludere dal territorio persone che potrebbero agire contro lo Stato di Israele.
Un'indagine interna dell'esercito israeliano ha ammesso oggi una "cattiva condotta professionale", "disobbedienza" e "incomprensioni" nella sparatoria in cui sono morti 15 medici palestinesi nella Striscia di Gaza a marzo. L'esercito ha annunciato l'imminente licenziamento di un ufficiale e si è "rammaricato" per le vittime collaterali. "E' stato un errore, ma non pensiamo che sia un errore che capita tutti i giorni", ha affermato il generale (di riserva) Yoav Har-Even, responsabile delle indagini, durante una conferenza stampa. Il 23 marzo, pochi giorni dopo la ripresa dell'offensiva nella Striscia di Gaza, le truppe israeliane avevano aperto il fuoco sulle squadre della Difesa civile e della Mezzaluna Rossa a Rafah, nel sud del territorio palestinese. La sparatoria, in cui hanno perso la vita 15 persone, ha scatenato l'indignazione internazionale; l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Türk, l'ha definita un possibile "crimine di guerra". Israele aveva affermato che a bordo delle ambulanze si trovavano sei membri di Hamas "L'indagine ha portato alla luce diversi casi di cattiva condotta professionale, disobbedienza agli ordini e mancata piena responsabilità dell'incidente", ha dichiarato oggi l'esercito israeliano. L'ufficiale che quel giorno comandava l'unità sul campo verrà sollevato dall'incarico, ha affermato. Le vittime erano otto membri della Mezzaluna Rossa, sei membri della Protezione civile di Gaza e un membro dell'Unrwa.