La legge colpisce i siti che sistematicamente diffondono riassunti su trame e personaggi. Nel mirino anche gli youtuber
Manga Art Hotel, Giappone © Ufficio stampa
Diffondere trama, pezzi di dialoghi o focus su interi episodi di film, anime e manga in Giappone può diventare un reato, punibile fino a 30mila euro o cinque anni di carcere. È la novità che la Content Overseas Distribution Association (CODA), organizzazione antipirateria, ha voluto introdurre per tutelare il diritto d’autore e contrastare l’abitudine ormai diffusa di “fare spoiler”.
Nel mirino della legge innanzitutto gli “spoiler sites”, ovvero le piattaforme che diffondono sistematicamente approfondimenti su aspetti salienti dei prodotti testuali e audiovisivi. E poi i siti “leech”, piattaforme “di linking” o di indicizzazione in cui l’utente non trova direttamente il materiale soggetto a copyright, ma collegamenti ipertestuali per visionare i prodotti. In particolare, le novità della legge contro la pirateria riguarda soprattutto l’industria degli anime e dei manga, che hanno un influsso culturale e finanziario sempre più pesante in Giappone. Nel 2024, infatti, la crescente diffusione internazionale di anime e manga ha portato a un fatturato di quasi 29 e 5 miliardi di dollari. Se le norme precedenti trattavano il copyright come una questione civile, ora diventa un reato penale.
Già nel 2012 il Giappone aveva introdotto norme per contrastare i siti di pirateria, in cui gli utenti possono scaricare materiali violando il diritto d’autore, prevedendo fino a due anni di carcere. Ma nel corso degli anni i casi di “spoiler sites” sono dilagati e il Governo ha deciso di intervenire. L’ultimo episodio risale al mese scorso con la denuncia di cinque persone accusate di aver violato il copyright, diffondendo sul loro sito informazioni protette dal diritto d’autore. Gli spoiler riguardavano film come Godzilla Minus One, Neck, Shin Ultraman e altre ottomila opere. Ma tra gli antecedenti, a ottobre 2024, la CODA aveva segnalato il responsabile di tre siti di spoiler in cui venivano diffusi spezzoni di anime o riassunti. L’uomo è stato poi arrestato per violazione del diritto d’autore.
Andando più indietro nel tempo, nel 2023, fu colpito dalla rigidità nipponica anche Shinobu Yoshida, youtuber giapponese arrestato perché sul suo canale caricava contenuti per intrattenere il pubblico mentre giocava a Steins;Gate: My Darling’s Embrace. In questo caso a essere colpiti furono i contenuti detti “Let’s Play”, in cui gli appassionati di videogiochi si divertono a vedere uno youtuber esperto passare i livelli dei titoli del momento. Una pratica diffusa, legalmente, in tutto il mondo, ma che la CODA ha ritenuto inaccettabile. Non solo si violerebbe il diritto d’autore, ma si monetizzerebbero i video facendo spoiler sul contenuto del gioco. Inoltre, Yoshida sul suo canale aveva trattato anche di anime e manga, per esempio parlando delle serie Spy × Family e Steins;Gate. Lo youtuber fu condannato a due anni di carcere e a una multa di quasi sette mila dollari.
Il fenomeno degli “spoiler sites” è quindi in costante aumento e l’obiettivo della CODA è eliminarli definitivamente. Secondo l’organizzazione è possibile diffondere online citazioni di anime e manga, ma riassumendo o trasmettendo interi contenuti si andrebbe oltre la legalità. Con la divulgazione di spoiler dettagliati su trama e personaggi si danneggerebbe il prodotto finale in due sensi: fornendo una seconda via alla visione lecita e compromettendo il lavoro creativo dietro al contenuto. La violazione del copyright per la CODA è quindi un reato grave che mette in luce il problema complesso della pirateria online.