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Dazi Usa-Ue, le tariffe sulle auto per ora restano oltre il 15%: nessuna riduzione | Borse europee in profondo rosso

Quanto alle merci Ue in transito vale per il momento il precedente 10%, che resterà in vigore fino al 5 ottobre. Il presidente americano: "Jerome Powell probabilmente resterà a capo della Fed"

02 Ago 2025 - 06:30
 © Ansa

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Sul fronte dazi, gli Stati Uniti per il momento non mettono in atto tutti gli elementi dell'accordo Ue-Usa: in particolare, l'ordine esecutivo di Washington ancora non rispetta l'impegno preso di ridurre le tariffe sulle automobili a un massimo del 15% e non prevede che si mettano in pratica altri dettagli previsti nell'intesa per alcuni prodotti strategici, come gli aerei. Intanto si apprende che la soglia concordata a Berlino con von der Leyen, confermata da Donald Trump, entrerà in vigore a partire dall'8 agosto: per le merci in transito si applicherà l'aliquota precedente, cioè il 10% più la percentuale della Nazione più favorita fino al 5 ottobre. Male le Borse europee e Wall Street. L'amministrazione Trump congela 300 milioni alla University of California, accusandola di antisemitismo, discriminazioni e pregiudizi.


Jerome Powell "con ogni probabilità resterà presidente" della Federal Reserve. Lo ha detto Donald Trump, aggiungendo che rimuoverlo prima della scadenza naturale "disturberebbe i mercati".


Il governo federale sta congelando oltre 300 milioni di dollari di fondi per la ricerca alla University of California (Ucla), Los Angeles, accusandola di antisemitismo, discriminazioni e pregiudizi. L'Ucla diventa così l'ultima università a essere presa di mira dall'amministrazione Trump, in un contesto più ampio di lotta contro le ideologie "woke". 


"Il problema con la Svizzera è che abbiamo un deficit di 40 miliardi di dollari. Ieri ho parlato con la Svizzera, ma abbiamo un deficit di 40 miliardi di dollari. È un deficit enorme". Lo ha detto Donald Trump rispondendo a una domanda sul motivo di dazi così alti per Berna (39%).


Donald Trump ha detto di aver sentito che l'India non comprerà più petrolio dalla Russia, dopo che ha imposto dazi al 25% a New Delhi e minacciato il Paese per l'acquisto di petrolio russo. 


"A mio parere, i dati sull'occupazione di oggi sono stati truccati per mettere in cattiva luce i Repubblicani, e me". Lo scrive su Truth Donald Trump riferendosi ai dati sull'occupazione del ministero del Lavoro. 


Wall Street chiude in forte calo per effetto dei dazi e dei dati sull'occupazione Usa. Il Dow Jones cede l'1,23% a 43.588,58 punti. il Nasdaq perde il 2,24% a 20.650,13 punti e lo S&P 500 lascia sul terreno l'1,60%% a 6.238,01 punti. 


Donald Trump ha annunciato con un post sul suo social network Truth, di aver licenziato Erika McEntarfer, responsabile per le Statistiche del Lavoro, accusandola di aver falsificato per scopi politici sia dati sull'occupazione usciti sotto la presidenza Biden sia quelli usciti oggi, al di sotto delle attese degli analisti


A partire da oggi, gli esportatori sudafricani verso gli Stati Uniti dovranno affrontare dazi doganali del 30% decisi dal Presidente Donald Trump. Per molti esportatori sudafricani, i dazi erano pari a zero grazie all'African Growth and Opportunity Act (Agoa). L'introduzione delle nuove tariffe colpisce duramente i prodotti locali, in particolare nei settori dell'acciaio, dell'automobile e dei prodotti agricoli. Trump ha invece firmato un ordine esecutivo, riducendo il dazio sulle merci provenienti dal Lesotho dal minacciato 50% al 15%. La decisione è arrivata dopo mesi di incertezza e difficoltà economiche per il Lesotho, in particolare nel settore tessile, che ha subito licenziamenti di massa a causa della cancellazione di ordini da parte di importatori statunitensi.


 Il tonfo delle Borse europee, spaventate dagli effetti dei dazi sull'economia e dai deludenti dati macro americani, è costato agli investitori 269 miliardi di euro di capitalizzazione. A tanto ammontano le perdite subite dall'indice paneuropeo Stoxx 600, oggi in calo dell'1,89%. A Piazza Affari, dove il Ftse Mib ha ceduto il 2,55%, sono andati persi 22 miliardi di euro.


I dazi e il mercato del lavoro negli Stati Uniti sotto le attese si rivelano un mix micidiale per le Borse europee che archiviano l'ultima seduta della settimana in profondo rosso. A Milano Piazza Affari cede il 2,55% scendendo sotto i 40mila punti e attestandosi a fine scambi a 39.942,82 punti. Parigi lascia sul terreno il 2,91% con il Cac 40 a 7.546 punti. Francoforte perde il 2,65% con il Dax a 23.427 punti. Tiene Londra (-0,7% con il Ftse 100 a 9.608 punti). 


Il governo federale svizzero desidera proseguire i negoziati con l'amministrazione statunitense, che intende imporre una sovrattassa punitiva del 39% sui prodotti svizzeri importati negli Stati Uniti a partire dal 7 agosto. Il Consiglio federale ha rilevato "con grande rammarico" che gli Stati Uniti - nonostante i progressi compiuti nei colloqui bilaterali e "l'atteggiamento molto costruttivo della Svizzera fin dall'inizio" - intendono applicare dazi doganali unilaterali aggiuntivi "di importo considerevole sulle importazioni dalla Svizzera", ha dichiarato un portavoce del ministero delle Finanze all'agenzia di stampa svizzera Keystone-Ats.


Le Borse europee si avvitano ulteriormente dopo l'avvio pesante di Wall Steet in scia anche il dato sui posti di lavoro a luglio negli Usa sotto le attese. Milano lascia sul terreno il 2,67% con il tracollo delle banche. Bper perde il 4%, Popolare Sondrio e Unicredit il 3,6%. Tra le altre Piazze Parigi cede il 2,61%, Francoforte il 2,27%, Madrid l'1,6%. Londra tiene a -0,7%


L'ordine esecutivo degli Usa sul 15%, a quanto si apprende, non attua ancora gli altri elementi dell'accordo Ue-Usa, in particolare l'impegno a ridurre le tariffe statunitensi di cui alla Sezione 232 sulle automobili e sui componenti automobilistici a un tasso massimo del 15%, né prevede il trattamento specifico concordato per alcuni prodotti strategici, come gli aerei. La nuova tariffa del 15% si attuerà a partire dall'8 agosto. Per le merci già in transito o immagazzinate per il consumo prima dell'8 agosto, si applicherà la aliquota tariffaria precedente (10% + aliquota della Nazione più favorita) fino al 5 ottobre 2025. 

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