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Firmato l'ordine esecutivo: si va da un minimo del 10% a un massimo del 41% contro la Siria. Il presidente Usa: "Nuove intese possibili, incasseremo centinaia di miliardi di dollari". Le tariffe doganali sulle merci spedite via nave non saranno modificate prima del 5 ottobre 2025
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Scattano i dazi di Donald Trump. Il presidente Usa ha firmato nella notte un ordine esecutivo per imporre nuove misure ai Paesi con cui ha chiuso accordi commerciali, confermare quelle per i Paesi con cui ha stretto un'intesa - tra cui l'Ue - e sferrare un nuovo colpo al Canada con un aumento notevole delle tariffe. La nuova ondata di misure va da un minimo del 10% a un massimo del 41%, contro la Siria: non entra in vigore oggi, ma tra una settimana, il 7 agosto e fino a quel momento i dazi rimarranno al livello attuale. Regge l'accordo tra Stati Uniti e Unione europea raggiunto in Scozia: le nuove tariffe per l'Ue restano al 15% come stabilito nel bilaterale tra il presidente americano e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Stabili anche i dazi sulla Gran Bretagna, al 10%. Aumentati, invece, quelli contro il Canada, dal 25 al 35%, e contro la Svizzera, al 39%. Inoltre, le nuove tariffe doganali sulle merci spedite via nave non saranno modificate prima del 5 ottobre 2025. In un'intervista alla Nbc, l'inquilino della Casa Bianca ha detto che la sua porta sarà sempre aperta a offerte convincenti. "Ciò non significa che non arriverà qualcuno tra quattro settimane e dirà che possiamo raggiungere un accordo". E poi ha sottolineato: "Incasseremo centinaia di miliardi di dollari, e molto rapidamente".
L'accordo sui dazi tra Stati Uniti e Unione europea raggiunto in Scozia regge. Nell'ordine esecutivo firmato da Donald Trump per imporre nuove tariffe a decine di Paesi quelle per l'Ue restano al 15% come stabilito nel bilaterale tra il presidente americano e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Stabili anche i dazi sulla Gran Bretagna, al 10%.
Nell'ordine esecutivo firmato da Donald Trump per imporre nuove dazi a decine di Paesi si va da un minimo del 10% ad un massimo del 41% contro la Siria.
Donald Trump ha modificato le percentuali di alcuni dazi rispetto all'annuncio del 2 aprile. Da oggi la Svizzera sarà colpita da una tariffa del 39%, più alta rispetto a quella minacciata mesi fa, mentre Taiwan del 20%, più bassa.
Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo che aumenta i dazi sui beni canadesi dal 25% al 35%, ha dichiarato la Casa Bianca in una nota, precisando che le nuove tariffe entreranno in vigore da oggi. "In risposta alla continua inazione e alle ritorsioni del Canada, il presidente Trump ha ritenuto necessario aumentare i dazi sul Canada dal 25% al 35% per affrontare efficacemente l'emergenza attuale", ha dichiarato la Casa Bianca.
Oltre al Canada, la Casa Bianca ha annunciato nuovi dazi per decine di Paesi, che entreranno in vigore oggi. Lo riferiscono i giornalisti al seguito di Donald Trump.
L'amministratore delegato di Apple, Tim Cook, ha dichiarato che i dazi imposti da Donald Trump dovrebbero costare all'azienda 1,1 miliardi di dollari nel trimestre. "Supponendo che le attuali tariffe non cambino per il resto del trimestre e che non ne vengano aggiunte di nuove, stimiamo che l'impatto aggraverà i nostri costi di circa 1,1 miliardi di dollari", ha dichiarato Cook. Questo si aggiungerà ai circa 800 milioni di dollari che i dazi sono costati al gigante della Silicon Valley nel trimestre appena concluso, hanno dichiarato i dirigenti Apple in una conference call con gli analisti.
Donald Trump ha assicurato di non sapere con quale obiettivo Jeffrey Esptein "rubasse" le giovani dipendenti di Mar-a-Lago, tra cui Virginia Giuffré. "Non so veramente perché lo facesse. Non mi piaceva che prendesse la mia gente, per quello l'ho cacciato", ha dichiarato il presidente nello Studio Ovale.
La portavoce della Casa Bianca ha chiarito che i dazi reciproci entreranno in vigore a mezzanotte (le 6 in Italia), ma ha aggiunto di non escludere che si possano raggiungere accordi prima di allora. "So che i leader stranieri stanno telefonando a Trump perché hanno capito che questa scadenza è concreta", ha detto.
Donald Trump ha avvertito le grandi aziende farmaceutiche americane di tagliare i costi delle medicine o "ne pagheranno le conseguenze". Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt.
Donald Trump annuncia una proroga di 90 giorni dell'attuale status dei rapporti commerciali col Messico. "Ho appena concluso una conversazione telefonica con la presidente del Messico, Claudia Sheinbaum, che si è rivelata molto proficua, in quanto ci stiamo conoscendo e comprendendo sempre di più. Le complessità di un accordo con il Messico sono in qualche modo diverse rispetto ad altre nazioni, a causa sia dei problemi che delle risorse derivanti dal confine. Abbiamo concordato di prorogare, per un periodo di 90 giorni, esattamente lo stesso accordo che avevamo in precedenza, ovvero che il Messico continuerà a pagare una tariffa del 25% sul Fentanyl, una tariffa del 25% sulle automobili e una tariffa del 50% su acciaio, alluminio e rame", scrive il presidente su Truth. "Inoltre, il Messico ha accettato di porre fine immediatamente alle sue numerose barriere commerciali non tariffarie. Parleremo con il Messico nei prossimi 90 giorni con l'obiettivo di firmare un accordo commerciale entro i 90 giorni, o anche più a lungo", afferma Trump.
Gli Stati Uniti hanno raggiunto accordi commerciali con Thailandia e Cambogia. Lo ha dichiarato il segretario al Commercio americano Howard Lutnick a Fox News senza fornire altri dettagli.
Nuovo durissimo attacco di Donald Trump a Jerome Powell, il giorno dopo la decisione della Fed di lasciare invariati i tassi. "Jerome 'Too Late' Powell lo ha fatto di nuovo!!! È troppo in ritardo, veramente troppo stupido e troppo politico per avere l'incarico di presidente della Fed. Sta costando al Paese migliaia di miliardi di dollari", afferma il tycoon sul suo social Truth.
L'Ue e gli Stati membri "hanno il diritto sovrano di legiferare sulle attività economiche in Europa, comprese le infrastrutture digitali". Lo ha detto un portavoce della Commissione Ue, interpellato sull'inclusione del digitale nell'accordo Ue-Usa sui dazi. "Riteniamo che imporre una tassa di rete" digitale, il cosiddetto fair share, cioè l'equo contributo che le Big Tech dovrebbero pagare per l'uso delle reti, "non sia una soluzione praticabile. È importante chiarire che questa esenzione non si applicherebbe soltanto alle aziende Usa".
La Commissione Ue ha precisato che non c'è margine di negoziazione, nel contesto della dichiarazione congiunta Ue-Usa in arrivo, per inserire la digital tax.
I dazi "stanno rendendo l'America di nuovo grande e ricca". Lo ha dichiarato Donald Trump, affermando che le tariffe doganali "sono state usate con successo contro gli Stati Uniti per decenni e, insieme a politici stupidi, patetici e disonesti, stanno avendo un impatto devastante sul futuro, e persino sulla sopravvivenza del nostro Paese. Ora la tendenza è completamente cambiata e l'America ha contrastato con successo questo assalto di dazi usati contro di essa. Un anno fa, l'America era un Paese morto, ora è il Paese più caldo del mondo. Congratulazioni a tutti".
La dichiarazione congiunta su cui l'Ue e gli Usa stanno lavorando, dopo l'intesa di principio raggiunta domenica sui dazi, "non è legalmente vincolante". La Commissione Ue sottolinea come si tratti di "un impegno politico, una tabella di marcia. Da quel momento inizieranno i negoziati per ulteriori esenzioni".
La Commissione europea "resta determinata a raggiungere e garantire il numero massimo di esenzioni" sui dazi Usa "anche per prodotti tradizionali come vini e liquori", ma "non ci aspettiamo che vini e liquori siano inclusi tra il primo gruppo di esenzioni annunciate domani dagli Stati Uniti". Pertanto questo settore, come tutti gli altri settori economici, sarà soggetto al 15%.
I negoziatori di Ue e Usa stanno lavorando per finalizzare la dichiarazione congiunta sull'intesa di principio sui dazi. Lo ha riferito un portavoce della Commissione europea.
L'Ue si aspetta che domani gli Stati Uniti "diano attuazione all'accordo" di domenica tra Ursula von der Leyen e Donald Trump, basato su una tariffa doganale di base del 15%. Lo spiega un portavoce della Commissione Ue. Il primo agosto Washington è chiamata a intervenire sui dazi, in caso contrario potrebbe scattare la tariffa del 30% annunciata da Trump nelle settimane scorse.