Il presidente americano ha ricevuto nello Studio Ovale i ministri degli Esteri dei due Paesi africani. "Accordo di Washington? Chiamiamolo accordo di Trump"
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Ruanda e Congo hanno firmato a Washington un accordo di pace per porre fine ai combattimenti, con gli Stati Uniti come garanti. Donald Trump ha accolto nello Studio Ovale della Casa Bianca i ministri degli Esteri dei due Paesi. "Oggi la violenza e la distruzione giungono al termine e per l'intera regione inizia un nuovo capitolo di speranza", ha dichiarato.
Se correttamente attuato, l'accordo aprirà la strada alla stabilità della regione dei Grandi Laghi africani e a investimenti economici americani. Una chiara mossa per controbilanciare la pervasiva influenza e penetrazione cinese nel cuore dell'Africa. Dal Medioriente all'Ucraina, dunque, anche la mediazione tra Ruanda e Congo si inserisce nella grande competizione tra Washington e Pechino. Dopo essersi garantiti un afflusso di terre rare dal maggiore produttore cinese, gli Usa puntano anche alle medesime risorse presenti nei due Paesi africani.
Quello mediato dagli Usa tra Repubblica popolare del Congo e Ruanda è un accordo di pace "storico" e un "glorioso trionfo", ha affermato Trump. Lo chiameremo "Accordo di Washington", ha proposto il ministro ruandese Olivier Nduhungirehe. "Chiamiamolo Accordo Trump", ha replicato con una battuta il presidente americano.
Dopo la firma dell'intesa, il presidente della Repubblica democratica del Congo, Felix Tshisekedi, ha annunciato l'intenzione di candidare l'omologo statunitense Donald Trump al Premio Nobel per la Pace.