Contro l'Iran gli Stati Uniti sfoderano la GBU-57 MOP
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L'intelligence americana sognava, di notte, questo obiettivo. Una vera e propria ossessione. Un video documenta il super attacco. "Non si costruisce un complesso di bunker sotterranei a più livelli con centrifughe e altre attrezzature in montagna per scopi pacifici"
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Le centrifughe dell’impianto di arricchimento dell’uranio di Fordow, in Iran, "non sono più operative" dopo che gli Stati Uniti hanno attaccato l’impianto con bombe anti-bunker. Trump e il Pentagono esultano, attaccando chiunque, media Usa su tutti, osi affermare il contrario. Non solo. "Nulla è stato portato fuori dall’impianto. Sarebbe troppo lungo, troppo pericoloso e troppo pesante da trasportare", ha affermato il presidente americano. Fatto sta che la potenza delle bombe sganciate su Fordow, tutto documentato in un video, e le caratteristiche tecniche dell’impianto indicano che "che queste centrifughe non sono più operative", fanno sapere dall’Aiea.
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Fordow è un elemento cruciale del programma segreto iraniano di armi nucleari. Gli americani ne hanno studiato la geologia. Hanno visto gli iraniani scavare. Hanno scrutato la costruzione, le condizioni meteorologiche, i materiali di scarto, la geologia, i materiali da costruzione, la loro provenienza, il condotto di ventilazione, il condotto di scarico, gli impianti elettrici, i sistemi di controllo ambientale, ogni angolo, ogni cratere, ogni apparecchiatura che entrava e ogni apparecchiatura che usciva", ricorda il Corriere della Sera.
Sognavano, di notte, questo obiettivo. Una vera e propria ossessione. Non si costruisce un complesso di bunker sotterranei a più livelli con centrifughe e altre attrezzature in montagna per scopi pacifici. I membri del team dedicato allo studio di quel sito non potevano dire nulla alle loro famiglie, per tutti questi anni. Sapevano che all’inizio non avevamo un’arma in grado di colpire e distruggere adeguatamente questo obiettivo. Così iniziarono un percorso di collaborazione con l’industria per sviluppare la GBU-57. Centinaia di test segreti con un unico scopo: distruggere questo obiettivo. E poi, un giorno di giugno del 2025, più di 15 anni dopo l’inizio del lavoro della loro vita, "il presidente ha ordinato ai B-2 di colpire e distruggere questo obiettivo"