Nel 2025 le console per giocare ai videogiochi costano di più e si vendono di meno: hardware giù del 27% e vendite del mercato fisico ai minimi dal 1995
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Negli Stati Uniti, il mercato dei videogiochi ha vissuto un novembre particolarmente debole, il peggiore degli ultimi trent'anni per vendite di hardware e per spesa legata ai giochi in formato fisico. È quanto emerge dai dati di Circana, società di ricerche di mercato che monitora le vendite di console e videogiochi nel territorio statunitense, che ha analizzato un momento tutt'altro che positivo per il settore.
Lo scorso novembre, infatti, sono state vendute circa 1,6 milioni di unità di hardware, il livello più basso da metà anni Novanta. Anche la spesa complessiva per console e dispositivi per giocare ai videogiochi è scesa in modo marcato: 695 milioni di dollari, in calo del 27% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. Un risultato insolito, perché novembre è tradizionalmente uno dei mesi più forti grazie alle promozioni del Black Friday e agli acquisti in vista delle festività natalizie.
Secondo l'analisi di Circana, una delle cause principali potrebbe essere il prezzo: il costo medio pagato per un hardware ha raggiunto 439 dollari, un massimo storico e circa l'11% in più rispetto all'anno scorso. In questo contesto, PlayStation 5 è stata la console più venduta negli Stati Uniti sia per numero di unità sia per valore complessivo, seguita dalla nuova Switch 2 di Nintendo. Xbox Series X e Series S sono arrivate terze per spesa, mentre a sorpresa il nuovo dispositivo NEX Playground ha ottenuto il terzo posto per unità vendute, beneficiando di un prezzo più contenuto e di una forte visibilità nei punti vendita.
Il quadro generale è negativo anche considerando l'andamento complessivo del settore dei videogiochi nel mese: Circana stima una spesa totale di 5,9 miliardi di dollari, in calo del 4% su base annua, con flessioni diffuse su hardware, accessori e spesa legata alle console. Gli accessori, in particolare, risultano in netto calo con una diminuzione del 13%.
Sul fronte dei videogiochi veri e propri, la porzione digitale non è pienamente riflessa nei dati relativi al fisico: la spesa per i giochi in formato fisico è scesa del 14% rispetto a novembre 2024, toccando il minimo storico per un mese di novembre dall'inizio delle rilevazioni nel 1995. Circana precisa che questo quadro non include le vendite digitali, che oggi rappresentano la quota prevalente del mercato.
In termini di titoli, Call of Duty: Black Ops 7 è stato il gioco più venduto del mese e al momento è il settimo più venduto dell'anno. Tuttavia, parlando della saga di Activision, Circana rileva un calo consistente delle vendite in dollari del videogioco completo rispetto a novembre dello scorso anno. Il confronto con l'episodio precedente è reso più complesso dal ruolo di Xbox Game Pass e da finestre di lancio diverse: stando alle dichiarazioni di Mat Piscatella, senior director di Circana, Black Ops 7 avrebbe comunque incassato meno rispetto al predecessore e Battlefield 6 potrebbe chiudere il 2025 come titolo più venduto dell'anno.
Proprio Piscatella invita alla cautela nel trarre conclusioni definitive prima dei dati di dicembre, che spesso determinano l'esito della stagione natalizia. È possibile che alcuni utenti americani stiano aspettando sconti più aggressivi a ridosso delle feste, mentre i prezzi elevati potrebbero spingere a rimandare gli acquisti più costosi come le console. In ogni caso, lo stesso analista sottolinea che, con dazi e componenti sempre più cari, i produttori potrebbero non avere più margini per abbassare i prezzi e che ulteriori aumenti, per esempio legati ai costi della memoria, rischierebbero di mettere sotto pressione l'intero mercato dei videogiochi e dei dispositivi dedicati.
I risultati complessivi dell'anno arriveranno a gennaio e chiariranno se il mese di novembre è stato soltanto un episodio isolato oppure l'inizio di una fase più difficile per l'industria videoludica.