Nintendo ha denunciato il produttore di hardware per violazione di marchio, concorrenza sleale e pubblicità ingannevole dopo le indiscrezioni su Switch 2
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È arrivata la risposta di Nintendo alla strategia decisamente aggressiva di Genki, produttore di hardware che opera nel settore dei videogiochi realizzando accessori per console: la società, appartenente al gruppo Human Things, è stata denunciata dal colosso giapponese per aver violato il marchio registrato e tratto in inganno il pubblico anticipando alcune informazioni su Switch 2 con un modellino al CES 2025.
Secondo quanto emerge dai documenti presentati alla corte in California, Genki ha mostrato una stampa in 3D sostanzialmente identica a Switch 2 prima che Nintendo fosse pronta a presentare la sua console, anticipando caratteristiche e funzionalità (come il sistema di aggancio magnetico e la possibilità di utilizzare i controller come un mouse) dell'erede di Switch e generando una forte attenzione mediatica in tutto il mondo.
Nel dicembre dello scorso anno, infatti, Genki ha avviato una campagna promozionale basata su un presunto "accesso anticipato" alla nuova console di Nintendo, non ancora annunciata ufficialmente al pubblico. L'azienda si è presentata al CES 2025 di Las Vegas con un "mockup" (un modello non funzionante della console, ma dall'aspetto pressoché identico a quello rivelato da Nintendo nelle settimane successive) e ha concesso numerose interviste alla stampa per parlare dei suoi accessori per Switch 2, anticipando così numerose delle funzioni della console rispetto alla presentazione ufficiale avvenuta ad aprile.
Genki ha continuato a cavalcare l'onda con una serie di "iniziative scorrette" che la stessa Nintendo ha elencato minuziosamente nella sua denuncia alla casa madre Human Things. Il colosso nipponico cita il più recente Genki Direct, evento organizzato nello stesso giorno del Direct dedicato alla presentazione di Switch 2, accusando Human Things di violazione di marchio, concorrenza sleale e pubblicità ingannevole.
Nintendo sostiene infatti che il produttore abbia tratto in errore i consumatori, diffondendo dichiarazioni contraddittorie e ingannevoli, ma soprattutto facendo credere che i suoi accessori fossero compatibili con Switch 2, ipotesi ritenuta "impossibile" senza un accesso illegale o non autorizzato alla console.
Nintendo ha smentito più volte ogni coinvolgimento con Genki, affermando di non aver mai fornito né autorizzato la diffusione di informazioni su Switch 2, ma Human Things ha continuato a "provocare" l'azienda con una serie di post sui social, ultimo dei quali una foto in cui l'amministratore delegato di Genki era davanti alla sede di Nintendo a Kyoto, con la didascalia: "I ninja di Genki si infiltrano nel quartier generale di Nintendo".
Ora il gigante giapponese chiede la cessazione immediata dell'uso del nome "Nintendo Switch", la distruzione di qualsiasi contenuto che violi il copyright e, ovviamente, un risarcimento dei danni, con una richiesta di triplicazione dell'indennizzo.
Human Things, da parte sua, ha pubblicato una dichiarazione sui suoi canali social e promette di elaborare una risposta formale a breve. "Avrete probabilmente notato che, di recente, Nintendo ha intentato una causa contro di noi", si legge nel post. "Stiamo prendendo la questione molto seriamente e siamo al lavoro con i nostri legali per rispondere in modo attento e ponderato".
"Siamo un'azienda indipendente da sempre focalizzata sull'innovazione", prosegue Genki. "Anche se non possiamo entrare nei dettagli, stiamo continuando i preparativi per evadere gli ordini e presentare i nostri nuovi prodotti al PAX East di questa settimana.