Il piano della Commissione per finanziare il bilancio 2028–2035 punta su accise record su tabacco e prodotti alternativi. Nuove imposte anche su rifiuti elettronici e grandi aziende
L'Unione Europea prepara una stretta fiscale senza precedenti sul tabacco. Accise in aumento fino a oltre il 1.000%, nuove tasse su sigarette elettroniche e tabacco riscaldato, ma anche una valanga di misure parallele per finanziare il prossimo bilancio Ue. L'obiettivo: aumentare le risorse proprie e frenare il consumo di prodotti nocivi. Ecco cosa potrebbe cambiare per milioni di cittadini europei e italiani.
Le bozze interne della Commissione ipotizzano un rincaro del +139% sull'accisa minima per le sigarette tradizionali. Un pacchetto da 5 euro potrebbe così salire fino a 6,20 euro. Il tabacco da arrotolare subirebbe un aumento del +258%, mentre per sigari e sigarilli l'accisa crescerebbe addirittura del +1.090%. Ma la stretta coinvolge anche i prodotti alternativi: le sigarette elettroniche verrebbero tassate tra 0,12 e 0,36 euro al millilitro, e il tabacco riscaldato intorno ai 108 euro per 1.000 unità, circa la metà rispetto alle sigarette tradizionali.
In Italia, dove non tutte le imposte sul tabacco confluiscono nel bilancio Ue, gli effetti potrebbero essere comunque significativi. Il prezzo medio di un pacchetto subirebbe un aumento del 20%, incidendo soprattutto sulle fasce più giovani e vulnerabili. Gli esperti segnalano anche il rischio di un incremento del mercato illegale, specie per prodotti da rollare o importati da paesi a fiscalità più leggera.
Accanto alle accise sui tabacchi, la proposta della Commissione prevede una tassa sui rifiuti elettronici per promuovere il riciclo, nuove imposte sui colossi con fatturato oltre i 50 milioni di euro e una tariffa sui pacchetti extra-UE provenienti da e-commerce. In valutazione anche una carbon tax su benzina e riscaldamento domestico, parte del meccanismo ETS esteso. Il nuovo bilancio pluriennale 2028–2035 richiede risorse aggiuntive per sostenere spese su difesa, debito e transizione verde. Secondo le stime, le nuove entrate potrebbero generare fino a 30 miliardi di euro annui. La strategia punta a rendere il sistema più autonomo dai contributi diretti degli Stati membri, diversificando le fonti di finanziamento dell'Unione.
Non tutti gli Stati sono d'accordo. La Svezia ha già definito inaccettabile l'ipotesi di usare le tasse sul tabacco per finanziare il bilancio Ue. Anche l'Italia, assieme ad altri Paesi produttori come Grecia e Romania, teme effetti negativi su settori economici già fragili. Al contrario, Francia e Germania guidano il fronte dei favorevoli, chiedendo un aggiornamento della direttiva sulle accise che includa anche prodotti come sigarette elettroniche e nicotine pouches. La proposta arriverà al Collegio dei Commissari il 16 luglio. Dopo quella data inizierà il confronto tra i 27 Stati membri: servirà l'unanimità per approvare ogni modifica fiscale. Il percorso si preannuncia lungo e complesso, anche per la presenza di misure divisive come il finanziamento alla fissione nucleare. Ma l'obiettivo di fondo resta chiaro: rafforzare l'autonomia finanziaria dell'Unione e costruire un bilancio più solido e trasparente.