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Pil, Istat: "Flessione meno marcata, possibile miglioramento"

Per lʼIstituto, però, "le prospettive economiche continuano a essere caratterizzate da rischi al ribasso" a livello mondiale, e in Italia cala ancora la fiducia di imprese e consumatori

Pil, Istat:
getty

Il Pil italiano mostra una "flessione meno marcata" che potrebbe essere il segnale di "un miglioramento dei ritmi produttivi" nei prossimi mesi, anche se restano "rischi al ribasso".

Lo scrive l'Istat nella nota sull'andamento dell'economia italiana di aprile. Secondo la stima preliminare, nel primo trimestre 2019 il Pil ha registrato un aumento congiunturale pari a 0,2%.

"La fase di bassa crescita dell'economia mondiale - avverte tuttavia l'Istat -, confermata dagli indicatori di inizio 2019, ha interessato un numero crescente di Paesi. Le prospettive economiche continuano a essere caratterizzate da rischi al ribasso".

E dopo l'aumento congiunturale del Pil nel primo trimestre, continua la nota, a marzo "anche il mercato del lavoro ha mostrato segnali di ripresa, segnando un ulteriore miglioramento del tasso di occupazione e una riduzione della disoccupazione che, tuttavia, si mantiene ancora distante dai livelli registrati nell'area euro" mentre "aumenta marginalmente l'inflazione al consumo, ma con un'intensità più contenuta rispetto alla media dell'area dell'euro".

Ciononostante, l'indice di fiducia delle imprese "continua fornire segnali altalenanti: ad aprile si è nuovamente ridotto dopo l'aumento di marzo". Una flessione, sottolinea l'Istat, che è "diffusa tra i settori economici con un miglioramento solo per le imprese delle costruzioni"; nel settore manifatturiero "per il quale l'indice ha segnato il calo più lieve, sono peggiorati i giudizi sul livello degli ordini e sulle attese sulla produzione, con una diminuzione del saldo relativo alle scorte di magazzino". Ad aprile, infine, cala ancora, e per il terzo mese consecutivo, anche il clima di fiducia dei consumatori.