UN EMENDAMENTO DI FDI

Manovra, la maggioranza riscrive il testo: ritorna il condono edilizio

Fratelli d'Italia propone di riaprire la sanatoria del 2003, mentre le opposizioni parlano di pressione elettorale in vista del voto in Campania

15 Nov 2025 - 09:29
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Arriva da uno degli oltre 5.500 emendamenti alla Manovra il nuovo fronte di scontro politico. Fratelli d'Italia ha depositato una proposta di modifica per riaprire il condono edilizio introdotto nel 2003. Sebbene teoricamente applicabile su scala nazionale, la misura viene interpretata dalle opposizioni come un intervento mirato alla Campania, che all'epoca non recepì la normativa. La scelta alimenta un confronto politico teso, con il centrosinistra che accusa la maggioranza di voler influenzare il voto in vista delle imminenti elezioni regionali.

L'emendamento di FdI e il riferimento al condono del 2003

 L'emendamento presentato dai senatori di Fratelli d'Italia ha ripreso, di fatto, una proposta di legge già depositata alla Camera a giugno e ascritta alla deputata Imma Vieri. Il testo prevede la riapertura dei termini del condono edilizio del 2003, richiamando lo spirito della sanatoria che 22 anni fa mirava a regolarizzare costruzioni non ricadenti in aree a rischio. I promotori hanno sostenuto che la misura consentirebbe di salvare "migliaia" di abitazioni dalla demolizione, offrendo una seconda possibilità a cittadini che, secondo FdI, in passato avrebbero subito esclusioni dovute a errori burocratici regionali.

Il nodo Campania e le reazioni della maggioranza

 Nel mirino politico è finita soprattutto la Campania, unica Regione che nel 2003 non recepì la sanatoria. Secondo FdI, proprio questo mancato adeguamento avrebbe determinato disparità di trattamento tra cittadini italiani e campani, con alcuni proprietari impossibilitati ad accedere alla regolarizzazione nonostante il pagamento degli oneri richiesti. Il partito di maggioranza ha precisato che, anche in caso di riapertura del condono, spetterebbe comunque alle Regioni definire modalità e limiti del provvedimento, negando qualsiasi automatismo od obbligo. Lo scopo dichiarato è dunque uniformare il quadro nazionale correggendo "errori del passato".

Le accuse dell’opposizione: "È voto di scambio"

 Le opposizioni hanno reagito duramente all'emendamento. Il capogruppo del Partito Democratico al Senato, Francesco Boccia, ha accusato il partito di Giorgia Meloni di voler influenzare il voto in Campania chiedendo allo stesso presidente del Consiglio se il governo condivida l'iniziativa. Da Napoli, Boccia ha definito la proposta "una promessa da campagna elettorale". Sulla stessa linea Virginio Merola, capogruppo dem in commissione Finanze alla Camera, e Angelo Bonelli di Alleanza Verdi e Sinistra, che hanno parlato apertamente di "voto di scambio". Il senatore del Movimento 5 Stelle Luigi Nave ha apostrofato il provvedimento come "empio", alimentando un fronte critico compatto contro l'ipotesi di riapertura.

Gli altri emendamenti dei partiti della maggioranza

 Nel quadro complessivo della Manovra, la proposta di FdI rappresenta solo uno dei 1.600 emendamenti depositati dai partiti di governo. La Lega punta a incrementare il gettito attraverso un aumento dell'Irap per banche e assicurazioni o ricorrendo all'utilizzo del Mes per la sanità. Forza Italia ha chiesto la cancellazione dell'aumento della cedolare secca sugli affitti brevi e criticità riguardanti la tassazione dei dividendi, mentre tra le coperture resta in discussione la tassa sull'oro. Fratelli d'Italia ha proposto inoltre l'eliminazione della proroga dell'imposta di soggiorno e introduce la cosiddetta "tassa sui pacchetti extra Ue", mentre Noi Moderati ha insistito su agevolazioni per affitti a lungo termine e su un bonus libri.

Le richieste dell'opposizione e il calendario dei lavori

 Sul fronte opposto, le forze di minoranza hanno depositato circa 4mila emendamenti, dei quali solo una parte risulta condivisa tra Pd, M5S, Avs e Italia Viva, con +Europa pronta ad aggiungersi alla Camera. Tra le proposte principali figurano il salario minimo, nuove risorse per la sicurezza da reperire riducendo i fondi destinati all'accordo Italia-Albania, il ripristino di Opzione Donna e misure sui congedi paritari. In attesa della selezione finale dei cosiddetti "segnalati", la commissione inizierà a votare gli emendamenti a dicembre, delineando gradualmente il perimetro della legge di bilancio.

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