in ristrettezze

L'Istat: quasi una famiglia italiana su tre limita la spesa alimentare

Divario Nord-Sud: in Puglia la spesa media mensile è quasi la metà di quella del Trentino-Alto Adige

07 Ott 2025 - 11:08
 © ansa

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Anche nel 2024, così come nel 2023, circa un terzo delle famiglie italiane ha dichiarato di aver limitato in quantità o qualità, rispetto a un anno prima, la spesa alimentare. Per quanto riguarda il cibo la percentuale di famiglie che hanno limitato la spesa è del 31,1% (era il 31,5% nel 2023), per le bevande il 35,3% (era il 35%). Il dato emerge dal rapporto Istat sui consumi delle famiglie. Per quanto riguarda la spesa non alimentare, la voce maggiormente "tagliata" è stata invece quella relativa a calzature e abbigliamento.

La differenza in termini percentuali tra la spesa del Nord-Est e quella del Sud si attesta al 37,9%, con la spesa media del Nord-Est di 834 euro superiore a quella del Sud. 

Il divario Nord-Sud

  Nel 2024 le Regioni con la spesa media mensile più elevata si confermano Trentino-Alto Adige (3.584 euro) e Lombardia (3.162 euro), mentre Calabria e Puglia sono quelle con la spesa più contenuta, rispettivamente 2.075 e 2.000 euro mensili.  In termini di composizione, spiega l'Istat, in Lombardia si registra la quota più elevata di spesa per servizi di ristorazione e di alloggio (7,5%, a fronte del 5,9% osservato a livello nazionale), in Trentino-Alto Adige quella per abitazione, acqua, elettricità, gas e altri combustibili (42,0%, contro il 35,7% a livello Italia), per effetto degli affitti figurativi, che rappresentano oltre i due terzi della spesa per tale divisione, soprattutto nella Provincia Autonoma di Bolzano.

La quota più elevata per prodotti alimentari e bevande analcoliche si registra in Calabria, dove si attesta al 28,2%, a fronte del 19,3% osservato a livello nazionale e del 14,6% del Trentino-Alto Adige, valore minimo fra tutte le Regioni. 

Nelle aree metropolitane si spende di più

  Nel 2024, le famiglie che spendono di più si confermano essere quelle residenti nei Comuni centro di area metropolitana (2.999 euro mensili), seguono le famiglie nei Comuni periferici delle aree metropolitane e nei Comuni con almeno 50mila abitanti (2.822 euro). I livelli di spesa più contenuti (2.638 euro) si osservano invece nei Comuni più piccoli (fino a 50mila abitanti), nei quali si spende circa il 12% in meno rispetto alle aree metropolitane. 

In calo le spese per l'informazione

  Si riducono le spese per informazione e comunicazione, che diminuiscono del 2,3% rispetto al 2023. Nel Nord-Est cresce la spesa per Istruzione, che sale a 21 euro mensili (+16,9% rispetto al 2023 quando era pari a 18 euro). 

Spesa dei single è il 68% di quella di famiglie di 2 componenti

 La spesa media mensile aumenta al crescere dell'ampiezza familiare anche se, per effetto delle economie di scala, l'incremento è meno che proporzionale rispetto all'aumentare del numero di componenti. L'Istat, nel report sui consumi delle famiglie, evidenzia che la spesa media mensile per una famiglia di una sola persona è pari a 1.932 euro, cioè il 68% circa di quella delle famiglie di due componenti e il 58% circa di quella delle famiglie di tre componenti. All'aumentare dell'ampiezza familiare cresce il peso delle voci meno suscettibili di economie di scala (come i prodotti alimentari e le bevande analcoliche) e diminuisce quello delle voci nelle quali è più facile conseguirle; ad esempio, per la quota di spesa destinata ad abitazione, acqua, elettricità, gas e altri combustibili si passa dal 43,9% delle famiglie monocomponente al 28,6% di quelle con cinque o più componenti.

Spese per acqua, elettricità, gas pesano di più per le persone sole

 I livelli di spesa, nel 2024, si mantengono sostanzialmente stabili rispetto all'anno precedente per tutte le tipologie familiari. In termini di composizione, la spesa per prodotti alimentari e bevande analcoliche pesa soprattutto tra le famiglie composte da una coppia con tre o più figli (22,2% della spesa totale, pari a 819 euro mensili), mentre assorbe solo il 13,8% tra le coppie senza figli con persona di riferimento (PR) di età compresa tra i 18 e i 34 anni (448 euro al mese). Le spese per abitazione, acqua, elettricità, gas e altri combustibili, invece, pesano di più per le persone sole con almeno 65 anni di età (48,2% della spesa mensile, pari a 864 euro) e meno per le coppie con tre o più figli (28,5%, 1.050 euro).

Le quote più elevate di spesa per trasporti si riscontrano, poi, fra le coppie senza figli con PR 18-34enne (13,8%, 448 euro mensili) e tra le coppie con un figlio (13,2%, 453 euro al mese), mentre gli ultrasessantaquattrenni che vivono soli vi destinano soltanto il 5,0% della loro spesa (90 euro mensili). La tipologia familiare che destina maggiori risorse alle spese per servizi di ristorazione e di alloggio è quella costituita da persone sole tra i 18 e i 34 anni (9,4%, pari a 178 euro al mese), seguita dalle coppie senza figli con persona di riferimento nella stessa classe d'età (8,9%, pari a 291 euro al mese). Queste ultime mostrano anche la quota di spesa più elevata per Ricreazione, sport e cultura (5,3%, 171 euro mensili).

Sono invece le famiglie monogenitore a destinare maggiori risorse alle spese per beni e servizi per la cura della persona, servizi di protezione sociale e altri beni e servizi (5,5%, 144 euro mensili). Infine, la quota di spesa più elevata per sanità continua a caratterizzare le famiglie con persona di riferimento con almeno 65 anni di età, sia che viva in coppia senza figli (5,8%, 164 euro al mese) sia che viva sola (5,7%, 103 euro).

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