Una rubrica che ci porterà alla scoperta di un pieno di storia ma anche di innovazione
© E-Planet
Un cielo immenso dove osservare le bellezze del Pianeta, ma anche ciò che c’è oltre. In questo secondo appuntamento con Bella Italia andiamo a scoprire il territorio delle Basse Madonie, ma stavolta partiamo da un punto di vista particolare: il firmamento.
© E-Planet
La prima tappa è infatti il Parco Astronomico di Isnello, osservatorio d’eccellenza che sorge nel cuore di questo territorio. Qui incontriamo Giuseppe Mogavero, Presidente della Fondazione Gal Hassin:
“Il cielo delle Madonie è ritenuto il cielo più bello d’Europa a fini osservativi. Siamo molto a sud come latitudine, quindi il cielo è più interessante e ci sono anche più notti osservative all’anno. Abbiamo inoltre uno strumento d’eccezione, che si chiama Wide-field Mufara Telescope (WMT) e che permette di osservare gli oggetti transienti, molto veloci. Quindi orientiamo la nostra ricerca nell’ambito degli asteroidi, soprattutto quelli pericolosi per la terra, e i detriti spaziali”.
“Oltre alla ricerca, qui facciamo anche tante attività didattico-divulgative, rivolte soprattutto alle scuole che vengono da tutta la Sicilia e anche dal resto d’Italia e dall’estero”.
© E-Planet
“Qui sono conservati dei frammenti di un meteorite lunare e di un meteorite marziano, forse i pezzi più pregiati della collezione”.
Dalla profondità dello spazio alle rocce del nostro Pianeta, che hanno una storia lunghissima da raccontare. Come ci spiega Fabio Torre, geologo:
“La particolarità di questo territorio è la possibilità di raccontare una storia geologica lunga nel tempo, molto antica, in una porzione di territorio ridotta. Qui abbiamo un patrimonio geologico unico, non a caso siamo inseriti in una rete mondiale di geoparchi sotto l’egida dell’UNESCO”.
© E-Planet
“Qui, ad esempio, possiamo trovare delle rocce rossicce, che rappresentano un sedimento che si è formato in un bacino marino vecchio circa 100 milioni di anni”.
Sotto queste rocce c’è poi una risorsa idrica che bisogna gestire bene, come ci spiega il geologo Alessandro Torre:
“Nelle basse Madonie abbiamo una restituzione di queste acque che è una vera e propria geo-risorsa e che addirittura rifornisce Palermo. Le comunità sono molto coscienti di questo problema, che va dalla siccità al prelevare in maniera coscienziosa le acque, tant’è vero che si sta programmando - anche in un’ottica di blue-community – la gestione e anche la salvaguardia di queste risorse idriche”.
© E-Planet
Cielo, terra e acqua. Ma in questi borghi non manca l’artigianato dalla tradizione secolare. Come la ceramica di Collesano, che si distingue per i colori verderame e giallo paglierino.
© E-Planet
Dal passato al futuro. Ci spostiamo a Castelbuono, dove è sorto un centro per il nomadismo digitale, un’iniziativa nata per ripopolare questi territori.
Infine, scopriamo un luogo di studio dedicato alla biodiversità: il Museo Minà Palumbo. Ce ne parla il suo curatore, Francesco Toscano:
“Francesco Minà Palumbo era un medico naturalista dell’Ottocento, che si occupato di tutta la biodiversità della zona. All’interno del Museo sono conservati più di 30mila reperti che rappresentano un vero e proprio scrigno delle Madonie”.
© E-Planet
Noi vi aspettiamo al prossimo appuntamento con Bella Italia, domenica prossima alle 14 su Italia1.