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Meditazione: come si fa e quali sono i suoi benefici

Un importante aiuto contro lo stress e l’ansia, per migliorare il benessere e la salute

Meditazione: come si fa e quali sono i suoi benefici - foto 1
Istockphoto

La meditazione è proposta sempre più spesso come antidoto allo stress e come una via per raggiungere una maggiore consapevolezza di se stessi. In effetti, il fatto stesso di interrompere le attività consuete, prendendosi una pausa dalla frenesia e dalla fretta con cui viviamo, è già un primo passo per rimettersi in equilibrio e conquistare uno sguardo più sereno e distaccato.

Il fatto però di costringere la mente al silenzio e a reindirizzare i pensieri porta con sé una serie di benefici importanti, riconosciuti anche dalla scienza. Esistono diversi tipi di meditazione, da provare per scegliere quello più adatto a sé.

CHE COS’È LA MEDITAZIONE - In genere, la meditazione è una pratica per mezzo della quale si cerca di raggiungere una migliore padronanza delle attività della mente, per concentrarsi su un solo pensiero, evitandole di divagare e girovagare. In questo modo si allontanano i pensieri negativi e si raggiunge uno stato di quiete, che dovrebbe poi costituire il nostro stato naturale. La meditazione può avere diversi scopi: contemplativo, religioso, filosofico e spirituale, ma anche più semplicemente serve ad ottenere un miglioramento delle nostre condizioni psicofisiche. Da molti secoli, tutte le grandi religioni considerano questa pratica come parte integrante delle attività umane: negli ultimi anni, le scienze psicologiche la considerano come un modo per raggiungere la pace intima, o anche uno stato della coscienza al quale si arriva indirizzando volontariamente l’attenzione verso un certo oggetto o svuotando la mente, per quanto possibile, da qualunque pensiero.  

 

I BENEFICI DELLA MEDITAZIONE - Un'analisi comparativa realizzata da Alberto Perez-De-Albeniz e Jeremy Holmes mettendo a confronto gli studi scientifici sulla meditazione trascendentale, pubblicata nel 2000 nell'International Journal of Psychotherapy, ha sottolineato che tutti i metodi di meditazione avevano questi punti in comune: miglioramento della capacità di rilassamento, maggiore capacità di concentrazione, sospensione dei processi di pensiero logico e razionale, e migliore  attitudine alla autocoscienza e alla auto-osservazione. Meditare, dunque, è una pratica utile al nostro benessere e alla buona salute psicofisica e, dato che le tecniche sono diverse, ma portano a benefici analoghi, ciascuno può scegliere quella che sente più vicina a sé. 

LE DIVERSE TECNICHE – Ecco allora alcuni modi diversi in cui si può meditare: si tratta di provare e di affidarsi al proprio istinto, scegliendo la pratica che preferiamo, che ci viene più spontanea o dalla quale ci pare di trarre il maggiore beneficio. Le prime volte può essere utile affidarsi a un gruppo di meditazione guidata, ma niente ci vieta di sperimentare e di cercare da soli la nostra strada. 
- Meditazione zen - È la classica meditazione buddista alla quale si associa subito il concetto stesso di meditazione. Si pratica stando seduti a gambe incrociate e si fonda sul respiro e sulla staticità: lo scopo è focalizzare la mente e mantenerla sempre nel presente, rivolgendosi alla propria interiorità per conoscersi e riscoprirsi. Attraverso l'abbandono dei pensieri si raggiunge il rilassamento del corpo e della mente, migliorando la consapevolezza di sé, la capacità di osservazione e l'autocontrollo.
- Meditazione trascendentale - È un metodo di meditazione ideato in India dal maestro Maharishi Mahesh Yogi nel 1955 e introdotta in Occidente alla fine degli anni 60. Si basa sulla recitazione di un mantra, che può essere un suono ripetuto o una serie di più parole: ripetendo il mantra, il respiro si calma, la mente si tranquillizza e si raggiunge un senso di armonia e di serenità che porta al benessere. Il fatto di riuscire a raggiungere questo stato quanto più spesso è possibile, ci fa ottenere il miglioramento degli stati di ansia, di rabbia e l’attenuazione di disturbi come l'insonnia e la depressione.
- Meditazione Vipassana e mindfullness - La tecnica Vipassana risale al sesto secolo a.C. e ha radici buddiste. Si basa sulla consapevolezza della propria respirazione e ha lo scopo di renderci consapevoli delle nostre sensazioni, sviluppando una migliore attenzione verso gli stimoli del corpo e della mente. Da questa tecnica discende la meditazione mindfulness, sviluppato intorno agli anni 70 allo scopo di “occidentalizzare” i principi della meditazione Vipassana. Si basa su tre concetti osservare e non giudicare, concentrarsi sul presente e analizzare le azioni senza preconcetti.
- Meditazione camminata - Si dice che fu lo stesso Buddha a sviluppare questo modo di meditare, mentre percorreva a piedi scalzi diverse regioni dell’India. Il fatto di meditare camminando permette di svuotare la mente dai pensieri superflui concentrando l'attenzione sullo spostamento fisico del corpo: serve a disciplinare la mente, riorganizzare i pensieri e trovare la pace nel nostro quotidiano movimento. In questo modo si arriva a destinazione con la mente molto più lucida rispetto al momento della partenza.
- Meditazione Kundalini - È una tecnica molto complessa il cui obiettivo è quello di risvegliare l’energia kundalini, ossia una forma di energia avvolta a spirale sulla base della nostra colonna vertebrale e concentrata nei chakra, i nostri punti energetici. Ogni sessione si concentra su un chakra specifico per risvegliarlo e liberare energia: in questo modo si ottengono una piena realizzazione di sé ed una gioia profonda.

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