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Le buone abitudini da conservare anche al termine del lockdown

L'isolamento ci ha insegnato molte cose: ecco che cosa non dobbiamo dimenticare anche al termine della quarantena

La necessità di vivere in losckdown ha stravolto le nostre consuetudini e ci ha costretto ad impararne altre per noi nuove e inedite: anche se non vediamo l’ora di tornare alla normalità, non tutte le abitudini che ci hanno accompagnato durante queste lunghe e difficili settimane sono da archiviare e dimenticare al più presto.  Al contrario: molti schemi di comportamento ci hanno trasmesso indicazioni e un aiuto prezioso, da tenere ben presente anche in futuro e da trasformare in elementi costanti della nostra routine quotidiana. 

CARPE DIEM – I maniaci del controllo ne hanno sofferto moltissimo: i progetti a lungo termine sono diventati impossibili. L’incertezza di questo periodo legata all’andamento altalenante della curva ei contagi ci ha insegnato a fare programmi a breve o brevissimo termine e a porci obiettivi molto semplici. Questo ha generato una comprensibile frustrazione, ma nello stesso tempo ci ha insegnato ad apprezzare le piccole cose e le soddisfazioni spicciole, anche perché queste erano le uniche alla nostra portata. Pian piano la situazione si normalizzerà e i nostri orizzonti torneranno ad ampliarsi, ma sarebbe un errore dimenticare che, in fondo, non serve molto per essere soddisfatti. Vivere alla giornata (o quasi) può avere i suoi lati buoni: basta essere attenti a cogliere tutte le opportunità di soddisfazione, anche e soprattutto quelle piccole e vicine a noi. Carpe Diem, ovvero: cogli l’attimo. 

 

LE NUOVE CONSUETUDINI: L'INDAGINE - Un'indagine, realizzata dall'istituto di ricerca mUp Research in collaborazione con Norstat per Facile.it ha messo in evidenza una forte voglia di normalità anche durante la quarantena: il 38% degli intervistati, ad esempio, ha continuato a fare la spesa nei punti vendita abituali e il 36% ad acquistare ciò che comprava prima dell’emergenza. Non manca però chi ha riscoperto i piccoli negozi sotto casa, anche tramite le consegne a domicilio, preferendoli alle grandi catene (19,7% degli intervistati). Questa nuova abitudine ha interessato soprattutto i residenti nei grandi comuni (23,6% fra chi vive nelle città con oltre 250.000 abitanti), i rispondenti del Sud e delle Isole (24%) e quelli con età compresa tra i 55 e i 64 anni (24,3%).. In quarantena abbiamo anche imparato a mangiare più sano: lo dice quasi 1 intervistato su 4, complice anche il fatto che è stato possibile, oltre che necessario, consumare in casa tutti i pasti.


IGIENE DELLE MANI – Gel, sapone e guanti monouso sono stati un vero tormentone in questo periodo. Faremo bene però a non dimenticare queste buone abitudini perché una corretta pulizia delle mani è la prima arma a nostra disposizione per combattere molte infezioni, oltre a quella del coronavirus. Conserviamo quindi la consuetudine di ricorrere ad acqua e sapone più volte al giorno e sempre quando si rientra in casa dopo essere stati all’esterno, specie se abbiamo viaggiato sui mezzi pubblici o siamo stati in luoghi frequentati da altre persone. 


LA CUCINA È ORGANIZZAZIONE E CONDIVISIONE – La necessità di mettersi in coda ogni volta che facciamo la spesa ci ha costretti ad essere più organizzati. Continuiamo ad andare al supermercato con la lista di quello che ci serve, dopo aver pianificato lo schema dei menù settimanali, e senza eccedere con gli acquisti di impulso: eviteremo sprechi e non cadremo nella trappola del comfort food: non c’è nulla di più deleterio per mantenersi in forma che avere la dispensa piena di tentazioni. Una delle cose migliori del periodo di quarantena è aver riscoperto la gioia di cucinare come momento di condivisione e di divertimento comune: conserviamo allora almeno un momento settimanale in cui radunarsi davanti ai fornelli per preparare insieme qualcosa di buono e gratificante. 


CONSERVARE DEL TEMPO PER NOI STESSI – Ciascuno può spenderlo come preferisce: con un hobby creativo, per una sessione di allenamento nella privacy di uno spazio domestico, per una buona lettura o un film da guardare insieme alla tv o in streaming. L’importante è che sia un momento nostro, di quiete e di relax. 


DORMIRE UN PO’ DI PIÙ – Il maggior tempo trascorso in casa per molti si è tradotto in un ritmo più equilibrato tra sonno e veglia. Anche se in tanti hanno lamentato disturbi del sonno e stati di ansia, nelle settimane del lockdown abbiamo dormito un po’ di più. È una buona abitudine da conservare anche adesso che le nostre giornate cominciano ad assumere un ritmo più vicino alla normalità. Ricordiamo che, per favorire un buon risposo è bene consumare una cena leggera, non fare attività fisica intensa dopo le 21 e “staccarsi” dalla luce blu emessa dagli schermi di smartphone e tablet almeno due ore prima di andare a dormire. 


LE COSE CHE CONTANO DAVVERO – Ciascuno di noi ha avuto modo di compilare la propria lista, a cominciare dalle persone che davvero ci sono state vicino anche se a distanza. Teniamola ben presente e conserviamo quello che ha davvero avuto valore. In fondo, queste settimane sono state una prova del fuoco: quello che è sopravvissuto, merita di essere conservato e trattato con cura.
 

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