Stare insieme

Coppia: le parole giuste per fare pace dopo una lite

Le strategie per riportare il sorriso e l’armonia dopo un attacco di “amore litigarello”

21 Feb 2019 - 12:36
 © istockphoto

© istockphoto

Sarà anche vero che l’amore non è bello se non è litigarello, ma tutti noi sappiamo che quando si è in pace e in armonia la vita è più felice. Quindi, se litigare è inevitabile, facciamo almeno in modo che la fase di tensione successiva allo scontro duri il meno possibile. Specie se ci è sfuggita qualche parola di troppo, è indispensabile tornare in fretta sull’accaduto e correre ai ripari, perché gli equivoci e l’amaro in bocca che conseguono a un diverbio possono sedimentare e creare dispiaceri non necessari.

SICURI DI AVERE RAGIONE? – La ragione e il torto difficilmente stanno tutti dalla stessa parte. Quando la collera del primo istante è diminuita, facciamo un esame di coscienza sincero: la causa della lite è così importante o in realtà ci siamo scontrati per un motivo diverso, non detto esplicitamente, che si collega a fatti del passato? Se la nostra collera viene da lontano, meglio affrontarla una volta per tutte, possibilmente in modo sereno, in un momento in cui siamo entrambi di buon umore e disposti al dialogo. Fino ad allora cerchiamo di lasciarci tutto alle spalle e di limitare le ragioni di battibecco al semplice presente.

MI DISPIACE – Indipendentemente dal fatto che abbiamo torto o ragione, il primo passo da fare per riportare l’armonia è chiedere scusa. Ogni litigio infatti genera un dolore in entrambi i litiganti. E’ questa la cosa di cui chiedere perdono innanzi tutto: anche se siamo convinti di essere nel giusto, le nostre parole hanno sicuramente fatto male. Dimentichiamo le strategie e non abbiamo timore di fare il primo passo: cercare la pace non è un’ammissione di colpa, è semplicemente un modo pratico e veloce per far tornare più in fretta il sereno. Avremo tempo in seguito di chiarire punto per punto la nostra posizione.

NIENTE BRONCI – Rinunciamo alle ripicche, come aspettare che l’altro (o l’altra) capisca di avere torto. Un po’ di muso lungo è concesso, purché sia di breve durata. Il risentimento fa male, soprattutto a noi stessi, e non ci aiuta a vivere bene. Meglio imparare a lasciarsi il mugugno alle spalle e godere di nuovo la bellezza di stare insieme.

NON TORNARE SUI PROPRI PASSI – Abbiamo deciso di superare il litigio? Muoviamoci senza esitazioni e senza ripensamenti. Manteniamo una posizione conciliante aperta alla comprensione, mettiamoci nei panni del nostro avversario e forziamoci di comprendere il suo punto di vista. Anche se non siamo nel torto, possiamo cercare di capire perché lui (o lei) si è comportato così.

LE DOMANDE GIUSTE - Nella vita di coppia, ma non solo, può capitaci di essere troppo concentrati su noi stessi. Abbiamo preso una decisione, l’abbiamo difesa, abbiamo anche alzato la voce; alla fine abbiamo deciso che bastava così. E’ un circolo vizioso che comincia e finisce con noi. E l’altro? Per spezzarlo occorre cambiare prospettiva e disporsi all’ascolto, cominciando anche a fare le domande giuste, a cominciare da “cosa ne pensi?” Prestando ascolto, è ovvio, alla risposta.

LACRIME E BACI - Attenzione alla tendenza a litigare in continuazione terminando le sfuriate fra lacrime e baci: lì per lì va bene, ma occorre anche imparare ad affrontare i problemi e, possibilmente, risolverli. Il cammino può essere lungo, ma occorre almeno cominciarlo, non è vero? Il primo passo sta nel mettere le carte in tavola e confrontarsi, naturalmente in modo sereno e assertivo.

NO AGLI INTERMEDIARI – Evitiamo di tirare in ballo amici o altre persone nelle nostre schermaglie. Il ruolo del portavoce o del paciere è scomodo e difficile: spesso oltre a non portare vantaggi, è un ottimo modo per complicare le situazioni e rovinare un’amicizia. Confidiamoci pure con la nostra amica del cuore, ma dopo aver ottenuto il suo sostegno morale, occupiamoci in prima persona delle nostre vicende private.

CON UN POCO DI ZUCCHERO… - La carta della dolcezza e del sorriso possono essere vincenti. Per aprire la strada alla riconciliazione può essere utile un piccolo dono, o una coccola inattesa o ancora, uno spunto per una risata. L‘importante è scegliere il momento giusto.

E SE LUI (O LEI) NON E’ PRONTO? - Non è detto che l’altro sia pronto a fare pace come noi vorremo. In questo caso è necessario lasciar passare un po’ di tempo e cogliere un momento propizio. Specie se abbiamo torto, dobbiamo sopportare il peso della situazione e accettare le eventuali conseguenze delle nostre azioni, ammettendolo esplicitamente davanti all’altro. Può anche essere utile dichiarare di non aspettarsi un immediato perdono e proporsi di rimediare. Non dilunghiamoci con le parole: è più efficace esprimere il nostro rimorso e il dispiacere in modo sintetico, lasciando all’altro la possibilità di replicare e di esternare i suoi sentimenti.

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri