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Simona Alberini: "Vogliamo creare opportunità reali perché il talento emerga al di là del genere"

Simona Alberini, Country Holding Officer ABB Italia, racconta la sua storia ai lettori di Tgcom24

di Carlotta Tenneriello
20 Ott 2025 - 05:00
 © Ufficio stampa

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Simona, sono curiosa di saperne di più sul tuo percorso. Come sei arrivata a guidare ABB Italia?
Mi sono laureata in Economia a Ca’ Foscari e ho percorso diversi ruoli in aziende multinazionali — corporate affairs, gestioni di gruppo e funzioni fiscali — che mi hanno dato visione internazionale e competenze trasversali. Sono entrata in ABB nel 2014 come Head of Tax Italy, poi ho assunto responsabilità regionali e ruoli nel board corporate; l'esperienza all'interno del gruppo e il lavoro con team multidisciplinari mi hanno preparata a questo incarico come Country Holding Officer e Presidente del CdA di ABB Italia.

C’è stato un momento della tua carriera che consideri una svolta decisiva?
Due passaggi mi hanno segnato: innanzitutto, il salto dalle funzioni corporate in esperienze pregresse a ruoli di responsabilità in ABB, dove ho potuto lavorare con una visione strategica globale. E poi la transizione da un ruolo tecnico-specialistico (tax) a responsabilità più ampie di governance e leadership. In particolare, essere entrata nel Group Tax Strategy Board e poi nella leadership nazionale ha aperto la strada alle opportunità successive.

Quali sono oggi le sfide principali che affronti alla guida di un’azienda tecnologica e innovativa come ABB?
Le sfide sono molteplici: accelerare la transizione energetica e la sostenibilità operativa delle nostre attività produttive, integrare software e automazione per creare valore per clienti e territorio, e mantenere la competitività dei siti produttivi in Italia. Inoltre, guidiamo la trasformazione digitale dei clienti e il percorso verso emissioni sempre più basse nelle nostre fabbriche e nella catena del valore.

Guidare una realtà internazionale in un contesto come quello italiano: cosa significa per te?
Significa coniugare la forza e le risorse di un gruppo multinazionale con le esigenze specifiche del sistema industriale italiano — manifattura avanzata, centri di eccellenza, PMI e ricerca. È un ruolo che richiede ascolto, collaborazione con stakeholder locali e istituzioni, e la capacità di tradurre le strategie globali in progetti concreti per il territorio.

Quali sono i valori che cerchi di portare nel tuo ruolo di leader?
Trasparenza, meritocrazia, rispetto e orientamento alla sostenibilità. Credo molto nell’ascolto e nello sviluppo delle persone: accompagnare le competenze con percorsi di formazione e creare un ambiente inclusivo che permetta a ciascuno di dare il meglio.

Essere donna e manager in un settore a forte componente tecnologica: difficile?
Ci sono ancora sfide culturali e di rappresentanza, ma vedo progressi concreti. In ABB lavoriamo per promuovere inclusione e diversity come elementi strategici: non si tratta solo di numeri, ma di creare percorsi e opportunità reali perché il talento emerga indipendentemente dal genere.

Quali passi ritieni ancora necessari per favorire la parità di genere nel mondo industriale e manageriale?
Servono azioni su più fronti: programmi di mentoring e sponsorship, politiche di recruitment e carriera basate sulla meritocrazia, flessibilità per conciliare percorsi familiari e professionali, e iniziative nelle scuole e università per stimolare l’interesse femminile verso STEM. Inoltre, partnership tra azienda, istituzioni e associazioni sono fondamentali per moltiplicare l’impatto.

Work-life balance: trovare un equilibrio tra vita professionale e vita privata a volte è una scommessa… 
È una scommessa che si vince con consapevolezza e regole chiare. La flessibilità organizzativa è importante, così come definire priorità e saper delegare. Nelle aziende dobbiamo creare contesti che permettano di conciliare i ruoli senza che uno escluda l’altro: è anche una questione di cultura aziendale.

Hai un consiglio o un rituale che ti aiuta a ricaricare le energie?
Mi tengo ancorata a piccole routine: tempo di qualità con la famiglia, mi piace correre e cerco di praticare almeno 2 o 3 volte la settimana. Inoltre, abito in un paese in Veneto di meno di 30,000 abitanti, quando rientro dai miei viaggi qui trovo un porto sicuro, un posto dove i rapporti umani contano ancora molto e la frenesia delle grandi città non è percepita. Anche la formazione continua e il confronto con giovani talenti sono fonti di energia: vedere stimoli nuovi aiuta a ricaricare la motivazione.

Un messaggio per le giovani donne che aspirano a posizioni di leadership.
Non temete di fare percorsi che tradizionalmente sembrano “non vostri”: tutte le esperienze costruiscono competenze utili. Cercate mentor e sponsor, puntate sulla formazione e sulla curiosità, e pretendete ambienti meritocratici. Il cambiamento si costruisce con piccole scelte quotidiane e con la determinazione di essere viste per il valore che portate.