Simona Alberini, Country Holding Officer ABB Italia, racconta la sua storia ai lettori di Tgcom24
di Carlotta Tenneriello© Ufficio stampa
Simona, sono curiosa di saperne di più sul tuo percorso. Come sei arrivata a guidare ABB Italia?
Mi sono laureata in Economia a Ca’ Foscari e ho percorso diversi ruoli in aziende multinazionali — corporate affairs, gestioni di gruppo e funzioni fiscali — che mi hanno dato visione internazionale e competenze trasversali. Sono entrata in ABB nel 2014 come Head of Tax Italy, poi ho assunto responsabilità regionali e ruoli nel board corporate; l'esperienza all'interno del gruppo e il lavoro con team multidisciplinari mi hanno preparata a questo incarico come Country Holding Officer e Presidente del CdA di ABB Italia.
C’è stato un momento della tua carriera che consideri una svolta decisiva?
Due passaggi mi hanno segnato: innanzitutto, il salto dalle funzioni corporate in esperienze pregresse a ruoli di responsabilità in ABB, dove ho potuto lavorare con una visione strategica globale. E poi la transizione da un ruolo tecnico-specialistico (tax) a responsabilità più ampie di governance e leadership. In particolare, essere entrata nel Group Tax Strategy Board e poi nella leadership nazionale ha aperto la strada alle opportunità successive.
Quali sono oggi le sfide principali che affronti alla guida di un’azienda tecnologica e innovativa come ABB?
Le sfide sono molteplici: accelerare la transizione energetica e la sostenibilità operativa delle nostre attività produttive, integrare software e automazione per creare valore per clienti e territorio, e mantenere la competitività dei siti produttivi in Italia. Inoltre, guidiamo la trasformazione digitale dei clienti e il percorso verso emissioni sempre più basse nelle nostre fabbriche e nella catena del valore.
Guidare una realtà internazionale in un contesto come quello italiano: cosa significa per te?
Significa coniugare la forza e le risorse di un gruppo multinazionale con le esigenze specifiche del sistema industriale italiano — manifattura avanzata, centri di eccellenza, PMI e ricerca. È un ruolo che richiede ascolto, collaborazione con stakeholder locali e istituzioni, e la capacità di tradurre le strategie globali in progetti concreti per il territorio.
Quali sono i valori che cerchi di portare nel tuo ruolo di leader?
Trasparenza, meritocrazia, rispetto e orientamento alla sostenibilità. Credo molto nell’ascolto e nello sviluppo delle persone: accompagnare le competenze con percorsi di formazione e creare un ambiente inclusivo che permetta a ciascuno di dare il meglio.
Essere donna e manager in un settore a forte componente tecnologica: difficile?
Ci sono ancora sfide culturali e di rappresentanza, ma vedo progressi concreti. In ABB lavoriamo per promuovere inclusione e diversity come elementi strategici: non si tratta solo di numeri, ma di creare percorsi e opportunità reali perché il talento emerga indipendentemente dal genere.
Quali passi ritieni ancora necessari per favorire la parità di genere nel mondo industriale e manageriale?
Servono azioni su più fronti: programmi di mentoring e sponsorship, politiche di recruitment e carriera basate sulla meritocrazia, flessibilità per conciliare percorsi familiari e professionali, e iniziative nelle scuole e università per stimolare l’interesse femminile verso STEM. Inoltre, partnership tra azienda, istituzioni e associazioni sono fondamentali per moltiplicare l’impatto.
Work-life balance: trovare un equilibrio tra vita professionale e vita privata a volte è una scommessa…
È una scommessa che si vince con consapevolezza e regole chiare. La flessibilità organizzativa è importante, così come definire priorità e saper delegare. Nelle aziende dobbiamo creare contesti che permettano di conciliare i ruoli senza che uno escluda l’altro: è anche una questione di cultura aziendale.
Hai un consiglio o un rituale che ti aiuta a ricaricare le energie?
Mi tengo ancorata a piccole routine: tempo di qualità con la famiglia, mi piace correre e cerco di praticare almeno 2 o 3 volte la settimana. Inoltre, abito in un paese in Veneto di meno di 30,000 abitanti, quando rientro dai miei viaggi qui trovo un porto sicuro, un posto dove i rapporti umani contano ancora molto e la frenesia delle grandi città non è percepita. Anche la formazione continua e il confronto con giovani talenti sono fonti di energia: vedere stimoli nuovi aiuta a ricaricare la motivazione.
Un messaggio per le giovani donne che aspirano a posizioni di leadership.
Non temete di fare percorsi che tradizionalmente sembrano “non vostri”: tutte le esperienze costruiscono competenze utili. Cercate mentor e sponsor, puntate sulla formazione e sulla curiosità, e pretendete ambienti meritocratici. Il cambiamento si costruisce con piccole scelte quotidiane e con la determinazione di essere viste per il valore che portate.