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Valentina Pavan: "Dobbiamo fare uno sforzo aggiuntivo per cogliere le sfide del futuro"

Valentina Pavan, Direttore Generale di Sendabox, racconta la sua storia ai lettori di Tgcom24

Valentina Pavan, da sempre appassionata di sport, non ha mai smesso di alzare l'asticella sulla sua vita professionale, arrivando oggi a ricoprire il ruolo di Direttore Generale di Sendabox.

Valentina Pavan, Direttore Generale di Sendabox

Valentina, la tua vita è stata segnata dalla passione per lo sport.
Lo sport ha sempre fatto parte di me, sin da quando ero piccola. Dello sport amo l’avere obiettivi sempre nuovi, sempre più alti e poi impegnarmi al massimo per raggiungerli, un po’ come nel lavoro. Da piccola praticavo atletica e corsa e sono arrivata ad avere ottimi risultati anche a livello regionale; in seguito, oltre che passione, lo sport è diventato anche una professione. Quando ho iniziato a vivere da sola, infatti, mi sono mantenuta insegnando nelle palestre diverse discipline, in particolare spinning, che pratico tutt'ora per tenermi in forma.

 

Dallo lo sport al mondo del lavoro: com’è andata?
Ho avuto la fortuna di iniziare a lavorare negli anni '90 dove le opportunità erano molte e dove la conoscenza delle lingue, unita all’ambizione, giocava un ruolo importante. In quegli anni il marketing era in pieno boom ed è stato in quell’ambito che ho iniziato la mia carriera arrivando a ricoprire tutti i ruoli, sino alla direzione marketing. Ho applicato alla mia vita professionale quella dedizione e determinazione imparata dalla pratica sportiva: porsi obiettivi sempre un po’ più alti, allenarsi, provare, ogni tanto fallire, più spesso vincere.


Un percorso che ti ha portato a ricoprire ruoli di crescente responsabilità.
A quel tempo le opportunità erano molte, ma per le donne non era comunque facile fare carriera. Ho avuto molte di colleghe in gamba, ma non tutte hanno potuto contare su persone lungimiranti, come quelle che hanno visto in me qualcosa su cui scommettere. La fiducia che chi sta sopra ripone su di noi, sulle nostra capacità e sul nostro lavoro è fondamentale per fare carriera, ma anche l’ambizione gioca un ruolo determinante perché fa stringere i denti, guardando al traguardo sopportando meglio la fatica. Per questo ho sempre raccolto le sfide, accettando percorsi nei quali avrei dovuto costruire io stessa il mio ruolo, l’ambito delle attività e gli obiettivi da raggiungere.

 

Lavoro e famiglia: difficile?
Per me è stato tutto abbastanza naturale. Per anni ho accantonato l’idea di un progetto familiare per potermi dedicare alla vita professionale; poi un giorno è scattato qualcosa, ho sentito che era arrivato il momento giusto e ho avuto Davide, mio figlio, che oggi ha diciannove anni. Una storia che mi trovo spesso a raccontare è che quando ero all’ottavo mese di gravidanza ho ricevuto una nuova proposta di lavoro. E' importante perché è evidente che ci sono imprenditori e aziende che non considerano la maternità un limite, ed anche perché io stessa ho accettato con entusiasmo, per nulla spaventata dall’idea di iniziare un nuovo lavoro proprio mentre la mia vita privata diventava più impegnativa. In ogni caso, per conciliare lavoro e famiglia, l’organizzazione familiare è fondamentale e nel mio caso il supporto e la comprensione di mio marito sono stati decisivi per creare un’atmosfera familiare serena e condivisa anche nei carichi di lavoro. Non nascondo di aver avuto momenti difficili e qualche senso di colpa per le mie lunghe giornate professionali, ma sono convinta che un buon genitore sia chi si sente realizzato come persona, a prescindere dalla quantità di ore trascorse in casa. In ogni caso, occorre fare qualche sacrificio.


So che il tuo desiderio di maternità si è esteso anche all’affido familiare.
E’ così. Desideravo dare un fratello o una sorella a mio figlio e abbiamo deciso di procedere con un affido quando Lorenzo aveva dodici anni, una scelta molto importante e totalmente condivisa. Abbiamo avuto la fortuna di poter accogliere Aliosha, un ragazzo ucraino che entrato nella nostra famiglia diventandone parte, ma senza mai dimenticare la sua famiglia di origine e la sua terra. A febbraio di quest’anno è tornato in Ucraina per gli studi universitari ed è scoppiata la guerra qualche giorno dopo, per cui al momento non può tornare a casa per via della legge marziale tutt’ora in vigore, il che naturalmente costituisce per noi una grande preoccupazione. Attendiamo con impazienza di poterlo riabbracciare.

 

La generosità è un’altra delle tue caratteristiche.
Dare aiuto a qualcuno che è in difficoltà mi sembra del tutto normale e giusto. Credo anche, e lo dico spesso anche a mio figlio, che chi ha di più deve dare, deve fare qualcosa per gli altri. 

 

So che da un paio d’anni hai deciso di affrontare l’ennesima sfida professionale.
Sono stata chiamata da Federico Pozzi Chiesa, CEO del Gruppo ITLM, specializzato in logistica e trasporti, per occuparmi di Sendabox, progetto di successo. Nata nel 2015 come comparatore di spedizioni, si è evoluta fino a diventare la prima piattaforma di logistica digitale e spedizioni online in Italia, specializzata nella gestione delle spedizioni B2C e B2B con un focus particolare all’e-commerce. Oggi Sendabox è una realtà più che consolidata, che sta evolvendo grazie anche all’accordo esclusivo con DeliveryNow, per gestire le consegne Last Mile. Sono entrata nel 2020, quando è scoppiata la pandemia con il conseguente boom dell'e-commerce, condividendo l’obiettivo di far diventare Sendabox il primo sito italiano di e-logistics. Devo dire che quindici anni di esperienza pregressa in una delle più grandi aziende italiane di spedizioni sono stati fondamentali per essere in grado di accettare questa sfida; il ruolo che oggi ricopro, ovvero Direttore Generale, costituisce inoltre un passaggio importante per la mia carriera. D’altra parte, non ho ancora perso la voglia di alzare l’asticella.

 

Donne e carriera: che mi dici?
Sono sempre di più le donne che occupano posti apicali all’interno delle aziende e questo dovrebbe indurre a supportarci tra noi facendo un po’ più di attenzione proprio al genere femminile. Dobbiamo fare uno sforzo aggiuntivo per cogliere le sfide del futuro, perché tanti piccoli passi fanno la differenza: io spero di fare la mia parte. 

 

Parliamo di tempo libero…
Mi piace praticare sport, e poi amo molto anche leggere e viaggiare con la mia famiglia. Poi adoro lo shopping, soprattutto quello fatto in compagnia, perché mi rilassa e mi gratifica e spesso lo trasformo in un momento collettivo. Con le mie amiche ci troviamo nello showroom di un’altra amica e tra chiacchiere e capi da provare ci rilassiamo dimenticando problemi e stress


Un suggerimento alle ragazze che vogliono fare un percorso di carriera?
Bisogna essere determinate nel perseguire il proprio obiettivo, senza però trascurare di ascoltarsi dentro, perché la carriera senza soddisfazione personale nel lungo periodo non paga. Molto spesso passiamo il tempo a fare quello che gli altri vogliono da noi, ma invece è importante fare quello che noi desideriamo davvero. Credo che il mondo sia sull’orlo di una svolta radicale: l’organizzazione del lavoro, così come l’assegnazione dei ruoli, domani non sarà quella che abbiamo conosciuto fino a oggi e già se ne vedono gli indizi. Ritengo che ognuno debba affrontare un futuro nuovo con chiarezza, speranza e con una dose pazzesca di voglia di mettersi in gioco.

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