FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

"Nessuno è perfetto, ma bisogna cercare di dare il meglio di sé"

Angela Maria Avino, Amministratore Delegato di Dottori.it: da Salerno a Milano, senza mai dimenticare gli affetti e la famiglia

Lavorare per obiettivi senza mai trascurare il rapporto con le persone e con l'assoluta disponibilità al dialogo: Angela Maria Avino si racconta a Tgcom24.

Angela Maria Avino, Amministratore Delegato di Dottori.it

Ciao Angela, da dove mi chiami?
Sono a Milano, ti chiamo dai nostri uffici nella sede di Dottori.it, la società per la quale lavoro. 

 

Sei giovanissima e già Amministratore Delegato: mi racconti un po’ di te?
Ho quasi 38 anni e sono di un paesino in provincia di Salerno. Da piccola amavo sfogliare un libro di geografia e coinvolgevo mia sorella più piccola nell’acquistare le regioni per completare il libro. Poi, crescendo, mi sono accorta che mi piaceva l’idea di poter fare qualcosa per gli altri, e quindi ho deciso di frequentare la facoltà di chimica e tecnologie farmaceutiche all’università. Tuttavia, passavo la gran parte del mio tempo davanti a un microscopio e quindi decisi di continuare la mia formazione trasferendomi in una grande città: Milano, appunto.

 

Un passo importante.
Sì, assolutamente. Per me Milano rappresenta il sogno italiano, la città che può offrire le migliori opportunità. D’altra parte, voglio sfatare un mito: non è affatto vero che i milanesi siano chiusi e inospitali, tutt’altro. Milano è accogliente e qui c’è grande apertura; le persone come me, che arrivano da fuori, si ritrovano in una community che è trasversale. A Milano si può essere esattamente come si vuole essere: se ami il teatro, puoi andare a teatro e coltivare la tua passione; se ami lo sport, puoi seguire e cercare di trovare quello che più fa per te. Vale anche per gli ambiti professionali: Milano ti dà la possibilità di farcela, ma anche di cambiare idea se necessario, perché poi la differenza la fa la persona.

 

Come ti sei organizzata per questo cambiamento?
Tanto per cominciare, ho acquistato un biglietto del treno e dopo tre giorni ho lasciato la mia città. A Milano viveva una mia amica, presso la quale ho soggiornato qualche tempo; poi abbiamo deciso di condividere una casa e abbiamo scelto la Brianza, decisamente più economica, anche se molto più scomoda per gli spostamenti. Non ti nascondo che è stata dura allontanarmi dalla mia famiglia e dai miei affetti, ma avevo la voglia e la certezza che avrei potuto sicuramente fare di più.

 

La tua carriera è iniziata in quegli anni.
Per mantenermi durante gli studi, ho iniziato a lavorare part-time in un call Center e dopo solo due anni ne divenni responsabile. Rimasi nel call center per altri tre anni, ma alla fine fui costretta a cambiare. La società aveva grossi problemi finanziari e non riusciva a pagare gli stipendi: dopo sette mesi senza guadagnare una lira, i miei risparmi si erano ridotti a un lumicino: avevo assolutamente bisogno di lavorare e così mi misi in moto.

 

Cosa hai fatto esattamente?
Feci la cosa più semplice: cercai su Google annunci per responsabili di call center. Ne trovai uno di una società che non conoscevo e di cui non mi era nemmeno chiaro il modello di business, ma risposi. Dopo solo 15 minuti mi chiamarono per fissarmi un colloquio. La sorpresa fu molta e lì per lì pensai che non si trattasse di una cosa seria, ma poi decisi di tentare e, nonostante l’acqua battente di una giornata terribilmente piovosa, mi recai all’appuntamento e ne uscii con un’assunzione in tasca.

 

Una bella opportunità.
Lo era. Si trattava di un business nuovo per il nostro Paese, ma quando feci il colloquio con l’AD, un ragazzo giovanissimo, col quale tutt’ora siamo ottimi amici, mi fu chiaro che le possibilità di sviluppo erano enormi. Si trattava di una start up, all’inizio eravamo un gruppetto di poche persone – l’unica donna ero io! – ma assolutamente in gamba, dove i valori e la competenza hanno fatto la differenza.

 

Ma poi è successo qualcosa: oggi infatti sei in Dottori.it
E’ accaduto per caso. Era il periodo di Natale di due anni fa e io ero tornata a Salerno per trascorrere le festività in famiglia. Mi contattarono i fondatori di Immobiliare.it per sottopormi un loro nuovo progetto, così il 27 di dicembre, tornando verso Milano, feci una sosta di un paio d’ore a Roma per incontrarli. Non era nelle mie intenzioni cambiare lavoro, ma fu un colpo di fulmine: mi trovai di fronte due persone che mi hanno illuminato. Inizialmente mi fu offerto il ruolo di Direttore Operativo, poi nel giro di pochi mesi assunsi quello di Amministratore Delegato. 

 

So che era un periodo molto particolare della tua vita.
E’ così: cambiai attività quindici giorni prima di sposarmi, rimandando il viaggio di nozze di qualche mese. La meta era esotica e non fui fortunata, perché ci fu un terremoto e fummo costretti a ripiegare su un viaggio molto più vicino, qui in Italia. L’impegno per il nuovo lavoro però non ha minimamente intaccato la mia routine familiare, perché dedico tutto il mio tempo libero alla famiglia e agli amici: il fine settimana è tutto per loro.

 

Hobby e passioni?
Mi piace andare in palestra al mattino prima di iniziare il turbinio delle attività da svolgere; poi adoro lo shopping, che oggi riesco a fare in qualsiasi momento della giornata, grazie alla tecnologia digitale. Mi piace cucinare e, se posso scegliere, preferisco di gran lunga invitare amici a cena, piuttosto che trovarci al ristorante. Il mio piatto preferito è la parmigiana di melanzane e poi cerco di gareggiare con mia mamma nella preparazione delle polpette, una vera squisitezza.

 

Ancora una domanda professionale: come il tuo stile di leadership?
Amo dedicare del tempo agli altri, il mio ruolo è soprattutto una responsabilità nei confronti di chi lavora con me. Bisogna costruire realtà dove i collaboratori sono contenti e si sentono persone, prima di tutto. Cerco sempre di lasciare un po’ di tempo tra una riunione e l’altra affinché non manchi lo spazio per parlare con gli altri; preferisco dare feed back sull’attività piuttosto che riprendere per qualcosa che non va bene. Ma naturalmente sono assolutamente disposta al dialogo anche quando si tratta di me: un rapporto franco, privo di malintesi. Del resto, nessuno è perfetto: si cerca di dare il meglio di sé, anche perché se si dà molto, si riceve ben più di quello che si è dato.
 

Commenti
Commenta
Disclaimer
Grazie per il tuo commento

Sarà pubblicato al più presto sul nostro sito, dopo essere stato visionato dalla redazione

Grazie per il tuo commento

Il commento verrà postato sulla tua timeline Facebook

Regole per i commenti

I commenti in questa pagina vengono controllati
Ti invitiamo ad utilizzare un linguaggio rispettoso e non offensivo, anche per le critiche più aspre

In particolare, durante l'azione di monitoraggio, ci riserviamo il diritto di rimuovere i commenti che:
- Non siano pertinenti ai temi trattati nel sito web e nel programma TV
- Abbiano contenuti volgari, osceni o violenti
- Siano intimidatori o diffamanti verso persone, altri utenti, istituzioni e religioni
- Più in generale violino i diritti di terzi
- Promuovano attività illegali
- Promuovano prodotti o servizi commerciali