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Monica Salvestrin: "Abbiamo messo il concetto di felicità al primo posto"

Monica Salvestrin, Co-fondatrice di Nau!, racconta la sua storia a Tgcom24

Determinata, volitiva e focalizzata: Monica Salvestrin ha fondato insieme al marito Nau!, azienda leader nel settore dell'occhialeria, caratterizzata da un percorso di ricerca costante in innovazione senza mai perdere di vista la sostenibilità e il rispetto per l'ambiente.

Monica Salvestrin, Co-Fondatrice di Nau!

Monica, la tua giornata inizia presto al mattino.
E’ vero: mi alzo prestissimo perché non rinuncio a mezz’ora di nuoto ogni giorno. Alle sei e mezza sono in vasca, uno sport che mi piace davvero tanto e che mi rigenera. Devo dire comunque che amo la pratica sportiva nel suo complesso, tanto che sono stata anche Vicepresidente della Pallacanestro Varese dal 2014 al 2019.

 

D’altra parte, tu non puoi stare ferma…
Sono sempre stata super vivace fin da piccola. Sono nata e cresciuta in una piccola realtà del varesotto a stretto contatto con la terra, al punto che mi piace dire che sono nata in campagna. Essere volitiva e anche un po’ caparbia è forse il tratto più evidente del mio carattere: se mi do degli obiettivi, faccio di tutto per raggiungerli. Sono sempre stata molto focalizzata, diciamo così.

 

A scuola com’eri?
Mi sono sempre impegnata tantissimo, sia nello studio che nelle attività della scuola, per esempio facendomi portavoce delle esigenze di noi studenti: sono stata rappresentante di classe, ho fatto le mie lotte e non mi sono mai tirata indietro. Ho anche puntato i piedi se qualcosa mi interessava molto: per esempio, dopo aver fatto il battesimo del volo grazie a mio papà, che mi regalò un viaggio sino a Bari - per me all’epoca un autentico sogno! – ero così innamorata del viaggio in aereo che tanto feci fino ad ottenere che la gita scolastica quell’anno si facesse a Pisa prendendo proprio un volo. Una piccola, grande vittoria per me.

 

Parliamo di lavoro, una dimensione fondamentale per te.
Ho iniziato a darmi da fare fin da ragazzina, perché volevo essere indipendente. Dall’età di 14 anni mi sono rimboccata le maniche facendo un po’ di tutto: dalla baby sitter alla venditrice di frutta e verdura al mercato. Quando ho finito le scuole superiori, mi sono iscritta all’Università e ho dato qualche esame, ma la voglia di cimentarmi col mondo del lavoro è stata più forte. Mi interessava il marketing e così ho cominciato in un’agenzia di pubbliche relazioni, a cui è seguita una breve esperienza in un’azienda meccanica, per poi approdare in un’agenzia di pubblicità come account, qualcosa di inusuale per la realtà in cui vivevo, tanto che i miei genitori all’inizio faticavano a comprendere di cosa si trattasse effettivamente.

 

Da lì al mondo dell’occhialeria.
Ho risposto ad un annuncio di un’azienda del settore e sono stata assunta e da lì è cominciata la mia carriera nel settore del marketing e commerciale; successivamente, mi fu affidata la linea di prodotti vista sole e fu l’inizio del mio incontro con il mondo del fashion legato alle montature degli occhiali.

 

Quando è nata l’idea di Nau!, il vostro brand? 
Incontrai per caso durante le mie attività professionali Fabrizio, quello che sarebbe stato poi il mio compagno, mio marito e il padre dei miei figli, Giulio, 21 anni, e Sofia, 17. Anche lui aveva un’esperienza nel settore dell’occhialeria e nel 2005, grazie ad una sua intuizione, abbiamo avuto voglia di far nascere qualcosa di nostro in questo settore. L’obiettivo era quello di proporre un occhiale bello e sostenibile a un prezzo accessibile e trasparente tenendo sempre bene al centro le persone, sia i clienti che i collaboratori e l’Ambiente dove vivono.

 

Attenzione alle persone, ma anche all’ambiente.
Siamo stati i primi a lanciare sul mercato nel lontano 2007 occhiali in plastica riciclata certificata, un prodotto molto apprezzato che ha conquistato i consumatori. L’anno scorso invece abbiamo dato vita alla linea NAU! Ocean Plastic, montature ottenute con un polimero plastico che nasce dalle bottiglie ripescate dal mare. Infine, quest’anno siamo diventati “carbon neutral”: dopo aver calcolato quanta anidride carbonica viene rilasciata dai nostri processi di produzione abbiamo finanziato un programma di rimboschimento in Uganda volto a compensare il rilascio di CO2. Ma non basta: per dare il nostro contributo al risparmio energetico, abbiamo deciso di spegnere le luci delle vetrine e dei negozi dopo l’orario di chiusura, proprio come la scorsa estate avevamo deciso di chiudere le porte dei negozi per contenere il consumo di energia usata per l’aria condizionata.

 

Nau! è un nome particolare: com’è nata l’idea?
Volevamo un nome corto, facilmente riconoscibile e che non avesse alcun significato negativo in nessuna lingua. Abbiamo scoperto in seguito che nel linguaggio elfico significa “idea” e abbiamo pensato che fosse perfetto anche come portafortuna. In effetti, Nau! è un successo imprenditoriale, tenuto conto che dal 2005 a oggi abbiamo aperto circa 170 punti vendita e di questi il 65% è gestito direttamente. Non solo: nel nostro stabilimento di Castiglione Olona produciamo quasi la metà di quello che vendiamo, una bella soddisfazione.

 

So che nella vostra azienda si parla di “Quote azzurre”.
Sì, è il nostro modo di evidenziare come la quasi totalità delle persone è donna. Posso dire con orgoglio che Nau! ha una fabbrica “rosa” in cui la parola d’ordine è ancora artigianalità e che attraverso la nostra attività diamo lavoro e valore ad un territorio a cui siamo molto riconoscenti.

 

A proposito di artigianalità: personalizzare l’occhiale è una vostra peculiarità.
Grazie ai prodotti Nau!ME, interamente realizzati nella nostra fabbrica, I nostri clienti possono ordinare e far realizzare qualcosa di assolutamente unico e personale. E’ possibile scegliere la forma, la misura, il colore tra ben 27 diverse varianti, e poi indicare le iniziali che apponiamo in sostituzione del logo. Perfino l’astuccio si può personalizzare stampando fino a venti caratteri, per un totale di 11.673 differenti combinazioni tra cui sbizzarrirsi. 

 

Dove volete arrivare? 
Navighiamo in un oceano da cento miliardi di fatturato globale dominato da pochi, pochissimi mastodonti, e noi siamo controcorrente. Ma piccoli e veloci, perché i nostri occhiali sono belli, colorati, fatti bene, rispettosi dell’ambiente a un prezzo facile. Siamo fissati con l'esperienza che vivono le persone che ci scelgono: un'esperienza capace di generare emozioni che creano coinvolgimento proprio perché abbiamo messo il concetto di felicità al primo posto, prima ancora degli obiettivi aziendali, che per noi devono generare valore ed essere volano di sicurezza e crescita costante per tutti.
 

Un’ultima cosa: mi racconti di Gulliver?
Nau! è attenta alla sostenibilità sociale e per questo abbiamo deciso di appoggiare il progetto Homo Faber del Centro Gulliver Varese, un polo di recupero per persone affette da patologie derivanti dalla dipendenza da sostanze stupefacenti. Grazie a questo progetto, assumiamo ragazzi e ragazze che attraverso il lavoro presso la cooperativa fanno un percorso di reinserimento lavorativo e sociale assistito: un progetto davvero importante.

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