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Alice Colombo: "Vogliamo facilitare la transizione verso la mobilità del futuro"

Alice Colombo, Direttore Marketing di Be Charge, si racconta a Tgcom24

Da sempre affascinata dall'innovazione, ha sempre seguito una naturale propensione verso quel che può cambiare gli approcci: è Alice Colombo, Direttore Marketing di Be Charge, un network di colonnine per auto elettriche attivo in tutta Italia.

Alice Colombo, Direttore Marketing di Be Charge

Alice, parliamo di mobilità sostenibile. Che ne pensa?
E’ un tema importante, che sta occupando in maniera prepotente il dibattito culturale odierno. Per noi di Be Charge è fondamentale aiutare questo cambiamento e facilitare la transizione verso la mobilità del futuro, più sostenibile e consapevole. 
 
Una donna in ruolo apicale come il suo e in una realtà fortemente tecnologica. Com’è andata?
Premetto che fin da bambina sono sempre stata attratta da ciò che è nuovo e la curiosità e il desiderio di cambiamento e innovazione hanno sempre guidato la mia propensione verso ciò che è in grado di cambiare gli approcci. Dopo la maturità, mi sono laureata in lettere moderne con un indirizzo legato agli eventi culturali: mi piaceva l’idea di comunicare attività. Ho iniziato poi ad organizzare eventi sul territorio e successivamente ho avuto una collaborazione con la società che per prima diede il via al car sharing in Italia, promuovendo una mobilità sostenibile, progetto che ho seguito poi in altre società, sempre occupandomi di comunicazione e marketing. Infine, sono approdata in Be Charge, una bella sfida che mi sta regalando enormi soddisfazioni: essere in mezzo a tanti uomini, tra ingegneri e tecnici non è certo un problema, non ho mai avuto difficoltà a inserirmi e relazionarmi anche perché mi sono sempre interessata alle novità e alle trasformazioni.
 
Comunicare un passaggio culturale così importante quale la transizione dal combustibile all’elettrico non deve essere semplice.
Le maggiori difficoltà sono legate al racconto della novità, il tema sul quale cerchiamo di essere facilitatori: la nostra è proprio un’attività di informazione e formazione, un grande impegno nonostante vi sia un interesse crescente verso la tematica della sostenibilità e del rispetto dell’ambiente. Il nostro compito è quello di abbattere le numerose barriere culturali e i tanti falsi miti.
 
Be Charge è un network di colonnine per la ricarica per auto elettriche. Oggi, tuttavia, pare quasi impossibile riuscire a ricaricare le auto fuori città.
Il nostro obiettivo è proprio quello di dare un contributo non solo ai centri abitati: a parte le metropoli, lavoriamo anche sui piccoli comuni e su tutto il territorio nazionale senza distinzioni. La nostra rete cresce vertiginosamente ogni giorno: attualmente contiamo oltre cinquemila punti di ricarica attivi in Italia, ma attiviamo circa 300 nuove punti ogni mese, per arrivare ad averne 30.000 nel 2030. Una dorsale elettrica capace di soddisfare qualsiasi necessità di spostamento, non solo nelle città, ma anche in destinazioni più lontane raggiungibili in totale serenità.
 
Un obiettivo ambizioso.
Vogliamo uscire da un paradigma in cui non ci riconosciamo. Ormai la mobilità sostenibile è una realtà e stiamo installando colonnine dalla Val d’Aosta alla Sicilia per creare un’offerta capillare capace di anticipare la domanda futura. Ultimo, ma non certo meno importante, siamo consapevoli dell’importanza di installare stazioni di ricarica sulle autostrade e anche nelle strade media e lunga percorrenza affinché l’utilizzo dell’auto elettrica non sia relegato al solo circuito cittadino.
 
Immagino che per raggiungere questi obiettivi sia necessario un investimento importante.
Certamente sì, ma da questo punto di vista abbiamo le spalle larghe: ad inizio agosto 2021 la nostra società è entrata a far parte del Gruppo Eni, che l’ha acquisita. Vorrei comunque sottolineare che attrezzare le città con le colonnine di ricarica è totalmente a carico nostro e alle amministrazioni comunali spetta solo l’onere di concederci gli spazi, che spesso coincidono con punti strategici della città e che per questo motivo a volte creano qualche difficoltà.
 
Lavoro e famiglia, un tema sempre molto delicato.
Ho due figli, Pietro, 11 anni, e Giacomo, 6. La gestione della famiglia quando si lavora non è mai facile, ma ritengo che per potercela fare sia necessaria un’ottima organizzazione. D’altra parte, proprio avendo due figli maschi, è importante che passi il messaggio che la mamma, oltre a prendersi cura di loro, svolga un’attività professionale con molto impegno. Si fanno i salti mortali, certo, ma il mio obiettivo è dare il massimo sia nel fare la mamma, così come sul lavoro.
 
Un suggerimento alle donne che intendono fare un percorso in azienda?
Bisogna mantenere un livello costante di curiosità e attenzione: i giovani oggi studiano tanto, ma poi nella pratica hanno poca capacità di andare a fondo delle cose. Direi che entusiasmo e motivazione fanno la differenza. Aggiungo che bisogna essere strutturati, oltre che creativi: nel marketing il 10% lo fa l’idea, il restante 90% è la messa in pratica e per fare questo occorre essere focalizzati sugli obiettivi ed essere in grado di portarli a termine.
 
So che è una tifosa di calcio.
Sono una grande appassionata: mi piace andare allo stadio e condividere questa passione coi miei due bambini. Essendo milanese tifo per l’Inter, i milanisti non me ne vogliano…

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