Niente fretta: è questa la prima regola da rispettare quando si decide di introdurre il nuovo partner in famiglia. Perché se ci sono bambini, soprattutto se piccoli, rischiano di essere travolti da dinamiche che non sono ancora pronti ad affrontare
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Vacanze in Sardegna, baci in spiaggia e giochi con i bambini. Secondo quanto rivelato dal settimanale Chi, Fedez avrebbe già fatto incontrare la sua nuova compagna, la stilista Giulia Honegger, ai piccoli Leone e Vittoria, i figli avuti con Chiara Ferragni. La relazione tra i due è ormai ufficiale, tanto che Giulia avrebbe partecipato a una vacanza di famiglia con i bimbi del rapper.
Un dettaglio che non è passato inosservato e che solleva una questione delicata: quando e come è giusto presentare un nuovo partner ai propri figli dopo una separazione? Perché, se da un lato la voglia di normalizzare una nuova relazione è comprensibile, dall’altro i bambini – soprattutto se molto piccoli – rischiano di essere travolti da dinamiche che non sono ancora pronti ad affrontare.
La prima regola che emerge da fonti psicologiche è chiara: niente fretta. Secondo la psicologa americana Ann Gold Buscho, specializzata in terapia familiare e autrice di alcuni articoli per Psychology Today, il momento giusto per introdurre un nuovo partner arriva non prima di 9-12 mesi dalla separazione, e solo se la relazione è stabile e matura. L'esperta, infatti, sottolinea che "I bambini hanno bisogno di tempo per elaborare la rottura tra mamma e papà, e spesso coltivano la speranza che possano tornare insieme".
Una posizione condivisa anche da Michael Carr-Gregg, uno dei più noti psicologi infantili australiani, intervistato dal portale Dating After Divorce. L'esperto suggerisce di attendere almeno 6-12 mesi prima di fare qualsiasi presentazione, per evitare di “interferire con il processo emotivo di adattamento del bambino, già messo alla prova dalla separazione”.
Secondo gli esperti, presentare il nuovo partner non deve mai essere una decisione impulsiva. E' importante preparare i figli con anticipo, spiegare in modo semplice che nella propria vita c'è una nuova persona che ci fa stare bene, ma senza forzare il rapporto. Gli esperti consigliano di fare il primo incontro in un ambiente neutro e rilassato: una passeggiata, un’attività all’aperto, qualcosa di breve. E sottolinea l'importanza di far capire ai bambini che non perderanno l’attenzione e l’affetto del genitore, e che nessuno prenderà il posto dell’altro genitore.
Un errore comune, invece, è mostrare troppe effusioni fisiche tra adulti davanti ai figli, specie se piccoli: un atteggiamento che può generare disagio, confusione o gelosia. Anche Parents Together, organizzazione americana dedicata al benessere familiare, suggerisce di mantenere basse le aspettative e dare ai figli lo spazio per reagire. Non tutti i bambini, infatti, potrebbero mostrarsi entusiasti. Alcuni potrebbero essere incuriositi, altri respingenti. In ogni caso, bisogna rispettare la posizione di ognuno e dare tempo.
Sulla decisione di presentare il nuovo partner alla prole, poi, pesa anche il fattore età dei bambini. Secondo OurFamilyWizard, piattaforma americana dedicata alla co-genitorialità, i bambini sotto i 7 anni tendono ad adattarsi meglio se sentono un ambiente stabile e prevedibile, ma hanno bisogno di rassicurazioni continue. E' importante spiegare loro le cose in modo semplice e non ambiguo: chi è questa nuova persona? Perché è qui? Rimarrà?
Tra i 7 e gli 11 anni, invece, la capacità di comprensione aumenta, ma anche il senso critico: i bambini possono diventare più resistenti, fare domande scomode e mettere in discussione la legittimità della nuova relazione. Con gli adolescenti, infine, il discorso cambia: hanno bisogno di sentirsi rispettati e coinvolti e tendono a essere molto sensibili al rispetto della figura dell’altro genitore.
Un altro aspetto cruciale riguarda la comunicazione con l’ex partner. Anche se non sempre è semplice o pacifico, avvisare l’altro genitore prima di introdurre il nuovo compagno o compagna nella vita dei figli è una buona prassi, secondo gli esperti. Questa mossa, infatti, evita reazioni a sorpresa e può prevenire conflitti che rischiano di ripercuotersi sui bambini.
Presentare il nuovo partner ai propri figli, dunque, è uno degli snodi più delicati della vita post-separazione. Richiede tempo, sensibilità e una buona dose di empatia. La regola d’oro è aspettare che la relazione sia stabile, che i figli abbiano superato la fase acuta della separazione e che ci sia dialogo, chiarezza e rispetto dei tempi emotivi di tutti. Non è una corsa contro il tempo. E' un percorso da fare con attenzione, perché in gioco non c’è solo la felicità del genitore, ma anche la sicurezza emotiva dei bambini.