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Piccola guida per un bucato perfetto

Il significato dei simboli con le istruzioni di lavaggio, i modi corretti di utilizzare la lavatrice e, soprattutto, come evitare i disastri

Piccola guida per un bucato perfetto - foto 1
istockphoto

Il bucato è una delle attività più onerose della gestione della casa. Richiede anche una certa dimestichezza, dato che la bellezza e la durata dei capi di vestiario e della biancheria domestica dipende in larga misura dal loro corretto lavaggio e dai trattamenti successivi, come asciugatura e stiratura.

Le sorprese spiacevoli, come il calzino scuro che tinge irreparabilmente di bluastro tutto il contenuto di una lavatrice o il golfino oversize trasformato in taglia baby, sono sempre in agguato e possono capitare anche a chi è esperto: ecco allora una piccola guida per evitare i disastri più frequenti ed eventualmente come correre ai ripari.

COME FUNZIONA IL DETERSIVO – I primi detergenti sintetici sono stati introdotti sul mercato statunitense nel 1946 e si sono rapidamente diffusi in tutto il mondo. Il potere pulente viene dai tensioattivi, particolari sostanze che hanno l'effetto di abbassare la tensione superficiale dell'acqua (la forza che mantiene le gocce compatte) facendola meglio penetrare nei tessuti, trasportando all'interno delle fibre gli agenti lavanti. Lo sporco viene fatto fuoriuscire dal tessuto e poi eliminato con il risciacquo. Tra gli agenti lavanti ci sono ad esempio gli enzimi, utili per togliere le macchie di grasso e di erba: si legano alle macchie e le spezzano in frammenti più piccoli, più facili da sciogliere nell'acqua e quindi da eliminare.

ETICHETTE: LE NOSTRE MIGLIORI AMICHE – Le piccole etichette di stoffa cucite all'interno degli abiti contengono tutto quello che ci serve sapere per lavare il nostro capo in modo efficace e sicuro. Contengono una serie di simboli, al primo sguardo un po' misteriosi, che indicano in dettaglio la tecnica di lavaggio più opportuna, ad esempio a secco a ad acqua, la temperatura ideale dell'acqua, il programma di asciugatura, di stiratura e di eventuale trattamento in caso di macchie. In pratica, per non sbagliare, basta leggere le istruzioni e attenersi scrupolosamente ad esse. Nella fotogallery ci sono i simboli più comuni e il loro significato.

A MANO O IN LAVATRICE – Se il capo lo consente, il lavaggio in lavatrice di solito è più efficace di quello a mano. Le lavatrici moderne sono infatti dotate di tecnologie che garantiscono lavaggi accurati senza danneggiare i tessuti. Ancora una volta: controlliamo l'etichetta e seguiamo le istruzioni. In linea di massima, se è possibile, evitiamo il lavaggio a temperature elevate: colori e tessuti vivranno più a lungo. Verifichiamo inoltre che la lavatrice sia perfettamente funzionante e che sia ben pulita all'interno. Prima di mettere un capo in lavatrice è bene controllare che le cuciture e i bottoni siano ben saldi: in caso contrario occorre rinforzare le parti a rischio di rottura prima di procedere al lavaggio. Meglio controllare anche le eventuali tasche: è incredibile la quantità di cose che possiamo aver dimenticato all'interno, dal denaro ai documenti di identità. Anche se si utilizzano i foglietti “acchiappa colore” è una buona abitudine dividere i colori chiari e i bianchi dai colorati scuri.

I CAPI IN LANA – Richiedono qualche cautela in più. Le lavatrici moderne hanno di solito un programma apposito per lana e delicati: in ogni caso è bene sapere che la lana si infeltrisce se viene lavata in acqua molto calda e che tende a deformarsi se i capi vengono fatti asciugare appesi. Meglio adagiarli in posizione orizzontale sullo stendi-panni. La lana, come pure la seta e i capi che tendono a perdere il colore, non vanno lasciati in ammollo se non per tempi brevissimi. La seta, specie quella dei capi più pregiati e delicati, deve preferibilmente essere lavata a secco.

SMACCHIARE O SBIANCARE – La candeggina, anche quella delicata o per i colorati, è comunque un agente aggressivo sui tessuti e abbrevia la vita dei nostri capi. Meglio usarla il messo possibile e preferire altri agenti sbiancanti, ad esempio il sapone di Marsiglia da strofinare a secco sulle macchie (ad esempio sui colli delle camicie), o il bicarbonato di sodio o il perborato. Il perborato sciolto in acqua molto calda (intorno ai 50 gradi perché sotto questa temperatura non si attiva) è anche utile per eliminare dai capi bianchi quelle odiose macchie e sbavature di colore che a volte capitano dopo un lavaggio insieme a qualcosa di scuro che ha lasciato andare il colore.

NON INQUINARE – I detersivi sono agenti inquinanti e non bisogna eccedere con il loro uso: in ogni caso usare più detersivo non assicura affatto un bucato più pulito. Atteniamoci dunque alle quantità indicate sulla confezione del detergente che utilizziamo di solito: in etichetta è riportato il numero di misurini da utilizzare anche in rapporto alla durezza dell'acqua della nostra zona. Le lavatrici moderne hanno di solito un sistema automatico che permette di non sprecare acqua e cicli di lavaggio a risparmio energetico: leggiamo le istruzioni della lavatrice e comportiamoci di conseguenza. Il nostro bucato, ma soprattutto il Pianeta, ce ne sarà grato.