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Natale: cinque film che fanno bene al cuore

Riprendersi dallo stress da regalo in queste vacanze è possibile: scopri i film alleati del nostro benessere

Natale: cinque film che fanno bene al cuore  - foto 1
Istockphoto

Il vortice di attività prenatalizie, tra corse per i negozi, traffico e spesa, ci ha messo davvero a dura prova, ma finalmente un periodo di relax è alle porte.

Per favorire la ripresa dallo stress e reagire con più forza alle avversità possiamo fare ricorso... ai film! Uno studio condotto su oltre 110 pellicole ha infatti dimostrato che alcune scene hanno effetti benefici sul nostro cuore.

I  ritmi frenetici che ci siamo autoimposti durante il periodo natalizio contribuiscono ad innalzare i livelli di stress: regali dell’ultima ora, pranzi e cene con amici, colleghi e parenti, appuntamenti per scambiarsi auguri e saluti, prima delle feste natalizie.

 

Anche chi è riuscito a mantenere uno stile di vita equilibrato, negli ultimi giorni dell’anno rischia di mandare in frantumi i sacrifici fatti. Allora cosa fare? 
Naturalmente la risposta più semplice e scontata è spegnere i telefoni, darsi per dispersi e allontanarci quanto più possibile dalle fonti di tensione e di ansia.
Quella meno scontata e controversa è fiondarsi sul divano e immergersi proprio nell’atmosfera magica che solo i film sanno creare... ma di magico c’è anche altro. 

 

Una recente ricerca condotta da Virginio De Maio e riportata nel libro Filmatrix Discovery –Una nuova scoperta per risvegliare la forza del cuore grazie ai film documenta come alcune scene della settima arte possono influenzare direttamente la nostra “coerenza cardiaca” favorendo la ripresa dallo stress, rendendoci più resilienti.
 

Infatti, il senso di benessere che proviamo di fronte ad un film è influenzato principalmente da due fattori: la cosiddetta simulazione incarnata, ovvero il meccanismo che ci fa immedesimare nel protagonista del film, che ci fa provare le sue emozioni; e poi l'intenzione altruistica, cioè il meccanismo che si attiva nel momento in cui vorremmo in tutti i modi poter aiutare il protagonista, intervenire in suo soccorso o sperare che qualcuno lo faccia al più presto.
Quando si manifestano questi due fattori, il nostro corpo inizia a secernere endorfine ed iniziamo a sentirci bene.  

 

Prepariamo allora coperta e cioccolata calda e immergiamoci nella magia dei film: ecco cinque proposte che Virginio De Maio suggerisce di vedere per rilassarci durante le prossime vacanze natalizie per prenderci cura della nostra salute e ritrovare la forma perduta.

 

La vita è meravigliosa: classico film natalizio in cui diverse scene influenzano la coerenza del nostro cuore. Il protagonista George in gravi difficoltà finanziarie pensa di farla finita proprio la vigilia di Natale. Dopo un progressivo narrare della sua infinita generosità e delle sue sventure, il film ci accompagna tra le lacrime al finale, quando l’ amore della comunità per quest’uomo gli restituisce, con gli interessi, tutto il bene che ha fatto, consentendogli di salvare la sua società e trascorrere un Natale meraviglioso con la sua famiglia. L’intenzione altruistica, ovvero il desiderio dello spettatore che il protagonista venga aiutato da “Qualcosa” o “Qualcuno” a superare le sue difficoltà, influenza in maniera diretta la coerenza del cuore. Lo spettatore alla fine del film si trova avvolto in una “chimica dell’amore”, sentendosi subito più rilassato e speranzoso.  

 

Forrest Gump:  film del 1994 diretto da Robert Zemeckis, è stato uno degli oltre 100 film studiati dal team di De Maio. Ma perché influenza la nostra coerenza cardiaca? La prima parte narra le vicende di Forrest, ragazzino con una lieve disabilità mentale e fisica, bullizzato dai coetanei a causa delle sue protesi alle gambe. L’evolversi della sua guarigione spontanea, sospinta dall’orgoglio e dal coraggio, stimola negli spettatori una particolare risonanza. Gli strumenti di biofeedback segnalano una maggiore coerenza durante le scene che lo vedono coinvolto nelle sfide più importanti: dalla corsa ininterrotta, alla costruzione di una flotta di pescherecci. 

 

L’attimo fuggente  (Dead Poets Society): questa pellicola del 1989 per la regia di Peter Weir è rimasta nei cuori degli spettatori in quanto rappresenta un inno all’unicità di ognuno di noi  e in cui Robin Williams interpreta il professore che tutti avremmo voluto avere. Durante gli esperimenti sono diversi i momenti in cui gli strumenti misurano l’ingresso in uno stato di coerenza cardiaca ma, in particolar modo, il momento in cui gli alunni salgono sui banchi per omaggiare il professore che li ha richiamati ad una vita più autentica. Chi di noi, anche solo per puro spirito goliardico, non ha pronunciato al meno una volta l’esortazione “o capitano! Mio capitano” 

 

La vita è bella: diretto e interpretato da Roberto Benigni, in questo film del 1997 è emblematico l’abbraccio finale tra Josuè e la madre ( Nicoletta Braschi), mentre il piccolo completamente ignaro del sacrificio fatto dal padre grida: abbiamo vinto. A vincere è anche lo spettatore che dopo aver tanto sofferto insieme ai protagonisti vede in quell’abbraccio il ricongiungimento tra madre e figlio. Altra scena particolarmente significativa ai fini dell’influenza sulla coerenza cardiaca è quella durante la quale Guido (Roberto Benigni) approfitta dell’altoparlante rimasto incustodito nel campo di concentramento per far sapere alla moglie che lui e il figlio stanno bene e che la amano. 

 

Interstellar: definito, da buona parte della critica, il lungometraggio più bello degli ultimi 25 anni, questo film, diretto da Christopher Nolan, è del 2014. A  fargli guadagnare tale merito non sono stati soltanto la sceneggiatura e gli straordinari effetti speciali, ma principalmente l’immedesimazione catartica in cui il pubblico si ritrova nel corso del viaggio. Persino nei giorni successivi alla visione si è potuto monitorare un’incidenza sulla variabilità cardiaca stimolata dall’empatia provata nei confronti del rapporto padre-figlia. Il picco emotivo si raggiunge sul finale, ovvero quando Cooper (Matthew McConaughey) scopre il vero senso della sua missione. 

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