Attività ludiche che ricordino la scuola, racconti di storie e tradizioni di famiglia, ma non solo: ecco i consigli degli esperti per riportare i bambini a sorridere sereni
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L’emergenza sanitaria, e il conseguente stop forzato delle scuole e dei servizi della prima infanzia, ha comportato ripercussioni negative sulle condizioni psicologiche dei più piccoli, che ormai da mesi vivono in una vera e propria condizione di isolamento sociale. Ma aiutarli a superare questo momneto si può, ecco come.
Coronavirus e lockdown: questi mesi di isolamento e distanziamento sociale sono stati molto duri per i grandi e anche per i piccini.
Una recente indagine dell’American Health Association, che ha coinvolto oltre duemila bambini, ha evidenziato che almeno un bambino su cinque ha manifestato sintomi depressivi ed uno stato di infelicità causato della mancanza di relazione con i coetanei.
Non solo: secondo gli studiosi un periodo prolungato di desocializzazione può comportare un deficit di attenzione e di capacità di espressione, tanto più che si stima che i pargoli abbiano trascorso davanti ai dispositivi elettronici il 55% del tempo in più rispetto a quello precedente l’inizio dell’isolamento.
La Fase 2 dell’emergenza sanitaria continua a incidere negativamente sui più piccoli e le scuole, anche quelle materne o gli asili nido, dovrebbero avere un progetto didattico che supporti i bambini nel percorso di crescita e di sviluppo delle competenze cognitive, emotive, relazionali, linguistiche e motorie secondo quanto afferma Eva Balducchi, co-fondatrice di Baby e Junior College.
L’isolamento sociale ha colpito i bambini assai più degli adulti, ed ecco perché le famiglie vanno sensibilizzate sull’importanza di mantenere vivo il contatto con la scuola, la cui chiusura forzata e prolungata ha costretto i più piccoli ad affrontare un difficile periodo di desocializzazione, con il rischio che per i più piccoli si spezzi il legame con la scuola.
Per i bambini le piccole routine sono fonte di sicurezza necessaria alla crescita, ed è per questo che insegnanti, educatori e genitori non dovrebbero far mancare questa dimensione. In che modo?
Stimolando i nostri figli a fare i giochi simbolici legati alla scuola, raccontare storie ad essa collegate, non facendo mancare la didattica a distanza e, perchè no?, facendo sentire loro le voci degli amichetti e degli educatori, oppure ancora la canzone legata alle ruotine della scuola, un aiuto in più per tenere vivo questo legame.
Ecco allora i cinque consigli per risollevare l'umore dei piccoli e aiutarli a superare l'isolamento forzato:
1 - Didattica a distanza: non va sottovalutata l'importanza delle lezioni in videoconferenza, che favoriscono gli stimoli visivi e auditivi dei bambini, consentendo loro di restare in contatto con i propri insegnanti e compagni di classe, mantenendo un senso di continuità del percorso scolastico.
2 - Giochi a tema: proporre attività ludiche che ricordino l’ambiente scolastico: laboratori artistici fatti in casa, racconti di storie ambientate a scuola o visione di cartoni animati che ne parlino, per non far pesare sui bambini l’assenza relazionale del gruppo classe.
3 - Richiami alla tradizione: è importante recuperare i concetti di memoria culturale e di tradizione familiare. I genitori potrebbero dedicarsi ad attività in cucina con i bambini, magari riscoprendo vecchie ricette, e proporre lavori manuali come quello della maglia, combinando espressione creativa, rilassamento e azione.
4 - Ben venga la routine: avere un vero e proprio rito ciclico è fondamentale, soprattutto per i più piccoli, perché aiuta ad orientarsi a livello spaziale, temporale e di relazione, acquisendo la sicurezza necessaria anche per le semplici azioni quotidiane.
5 - All'aria aperta, sempre: adesso che si può, portiamo i bambini fuori casa il più possibile, almeno un’ora al giorno: la chiusura forzata è destabilizzante e per questo è fondamentale non soffocare le esigenze di movimento all’aperto, necessarie per una buona salute fisica e mentale.