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Mal di testa, un compagno scomodo da non portare in vacanza

In vacanza l'obiettivo è interrompere la routine quotidiana, ma potrebbe rivelarsi una cattiva idea se si è soggetti al mal di testa

20 Lug 2023 - 05:00
 © Istockphoto

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Il mal di testa è sempre un pessimo compagno, anzi un nemico del nostro benessere che si presenta proprio quando non dovrebbe, capace tra l'altro di rovinare anche i momenti più sereni con comparse improvvise o dolore prolungato al punto da ridurci prostrati e senza forze. Quando si è in vacanza, l’idea di dormire più a lungo del solito e alzarsi tardi al mattino è un'autentica libidine, ma anche questa piccola soddisfazione può essere guastata dal temibile nemico. Ecco cosa fare dunque per godersi un meritato periodo di riposo al riparo dall'odioso guastafeste.

Il mal di testa può essere una vera croce per chiunque, soprattutto per chi ne soffre abitualmente. Si tratta di un dolore localizzato proprio nel cranio, di varia intensità e natura, continuo o intermittente; può anche essere accompagnato da ipersensibilità a luci e suoni, nausea, vomito, lacrimazione più o meno diffusa. Insomma, una vera iattura per chi si appresta a godere di qualche giorno di meritato relax.

Chissà come mai però, il mal di testa si presenta come ospite sgradito puntualissimo proprio nei momenti in cui finalmente "si stacca", quando ci si rilassa e magari si imposta la sveglia un po' più tardi del solito rispetto alla norma, mentre, al contrario, non si fa mai vivo nelle stressanti e convulse giornate lavorative. 

SONNO E MAL DI TESTA: si tratta di un'abbinata davvero paradossale. Le cause, secondo quanto riportato dal dott. Stefano Messina, Responsabile del Centro Cefalee di Auxologico, sono da ricercarsi in alcune anomalie. Il maggior responsabile, ma non l’unico, di questa situazione decisamente sgradevole è una struttura nervosa situata nella parte più profonda del nostro cervello, l'ipotalamo, che l’essere umano ha in comune con gli animali, in particolare con gli altri mammiferi e persino con i rettili. L’ipotalamo è situato nella parte interna del cervello, gestisce ogni stimolo ricevuto dal sistema nervoso autonomo, regola e controlla le funzioni fondamentali di tutti gli esseri viventi, quali la sensazione di fame e di sete, la pressione arteriosa, la temperatura e il metabolismo corporeo, la produzione di ormoni.

EMICRANIA DA WEEKEND: tra le tante funzioni dell’ipotalamo, rientra anche quella del sonno. In questo caso, l'ipotalamo funziona come un orologio biologico e scandisce il ritmo circadiano per eccellenza, quello appunto del ciclo sonno-veglia, per cui ci avverte quando è tempo di andare a dormire o di svegliarsi. L’ipotalamo inoltre è implicato nell'insorgere dell’emicrania, perché svolge un ruolo primario nel creare le condizioni favorevoli all’arrivo della cefalea: è dunque l’ipotalamo che lega il sonno alla cosiddetta emicrania da weekend. Secondo gli studiosi, è possibile immaginare l’attacco di mal di testa come la reazione anomala di un ipotalamo che ha registrato nella propria memoria un unico ciclo sonno-veglia, quello predisposto per i giorni lavorativi, e che di conseguenza “si ribella” a ogni tentativo di cambiamento.

MAI ABBANDONARE LA ROUTINE: se la causa di questo paradosso ancora oggi non è nota, così come non lo sono né le ragioni, né i meccanismi, si ipotizza che la distensione e il rilassamento psicofisico che seguono allo stress sia in grado di provocare la variazione di alcuni equilibri ormonali e biochimici, responsabili in qualche modo della crisi. Per esempio, quando si è sotto stress l'organismo produce una grande quantità di ormoni, tra cui il cortisolo. Quando si i ritmi rallentano, i livelli ormonali scendono bruscamente e la caduta rapida dei valori di cortisolo e di altre sostanze provoca dolore alla testa, esattamente quanto accadrebbe anche nella cefalea da weekend: nel momento in cui ci si ferma e finalmente ci si riposa, scatta l'evento doloroso. 

REGOLARITÀ E STILE DI VITA SANO SONO IL MIGLIOR MEDICAMENTO: tra le piccole strategie che possiamo mettere in atto per promuovere il nostro benessere e lasciare a casa il mal di testa, sicuramente un posto d'onore spetta al ritmo sonno-veglia. Se non si riesce - ma soprattutto non si vuole! - ad andare a dormire e a svegliarsi alla stessa ora rispetto al resto della settimana, è utile cercare di dormire comunque lo stesso numero di ore. Dormire troppo poco, ma anche il dormire troppo, sono variazioni che possono portare a un aumento del rischio di cefalea. Utile curare la propria alimentazione, cercando di non concedersi troppi strappi e stravizi alimentari evitando il consumo di cibi e bevande che potrebbero favorire la comparsa di una crisi, come ad esempio alcolici, dolci e cibi eccessivamente speziati. Inoltre, bisognerebbe cercare di bere ogni giorno lo stesso quantitativo di caffè e possibilmente agli stessi orari: sospendere l'assunzione della bevanda nel fine settimana non serve, ma non bisogna nemmeno esagerare.

EVITARE GLI ECCESSI: per evitare di portarsi in vacanza il mal di testa, meglio non riempire le giornate di mille attività cercando di recuperare tutto quanto non si è riusciti a fare durante l'anno. Tuttavia, non va bene nemmeno spiaggiarsi sul lettino sotto l'ombrellone senza fare nulla tranne che poltrire a oltranza. Un suggerimento è quello di imparare ad ascoltare il proprio corpo e a concedersi ciò di cui si sente il bisogno, ricordandosi comunque che l'ideale resta un giusto equilibrio fra riposo e movimento. 

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