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Echinacea: l’erba officinale che aiuta il sistema immunitario

È uno tra i rimedi naturali più conosciuti per combattere i malanni di stagione: proprietà e utilizzi

Istockphoto

È una tra le erbe officinali più conosciute e utilizzate per rinforzare le difese immunitarie, soprattutto nei mesi dell’autunno e dell’inverno: l’Echinacea ha infatti una serie di proprietà riconosciute da numeri studi farmacologici, ed è in grado di aumentare la resistenza alle infezioni virali e batteriche, in particolare nella prevenzione dell’influenza e dei malanni da raffreddamento. Cerchiamo dunque di saperne di più e di scoprire come adoperarla per goderne al meglio i benefici.  

LA PIANTA - Il suo nome deriva dal greco "echinos", che vuol dire "riccio" (con riferimento alle caratteristiche del seme o forse per la forma della parte centrale del fiore). È un genere di piante erbacee perenni a cui appartengono nove diverse specie: di queste, per gli usi officinali ne vengono considerate tre in particolare: Echinacea angustifolia, Echinacea purpurea e Echinacea pallida, diverse tra loro dal punto di vista botanico e per attività farmacologica, ma simili nel loro utilizzo clinico. Originaria del Nord America, l'Echinacea è una pianta perenne a quiescenza invernale che cresce spontanea su vaste aree dell'America Settentrionale. In Europa e anche nel nostro Paese è facilmente reperibile con facilità nei centri di giardinaggio, nei quali è venduta sia come pianta ornamentale che per le sue proprietà terapeutiche.

 

LE PROPRIETÀ - Nelle radici dell'Echinacea, ma anche nelle parti aeree, sono presenti alcuni principi attivi dalle proprietà antiossidanti, immunostimolanti, antinfiammatorie, antivirali e antibatteriche. Le proprietà immunostimolanti, riconosciute da diversi studi scientifici, derivano da alcuni polisaccaridi contenuti in particolare nelle radici, che si sono dimostrati in grado di stimolare il sistema immunitario, rendendolo più resistente nei confronti delle infezioni virali e batteriche. Le proprietà terapeutiche dell’Echinacea sembrano da mettere in relazione a un fitocomplesso, più che a uno o più principi attivi: questi ultimi sono le sostanze che determinano l’azione terapeutica di un farmaco o di una pianta medicinale, mentre il fitocomplesso è l’insieme delle sostanze estratte dalla pianta, compreso il principio attivo (o i principi attivi), che nel loro insieme originano l’azione terapeutica, anche se non è possibile riconoscere con precisione l’azione di ciascun componente. Il fitocomplesso, inoltre, di solito modula in modo più equilibrato l’azione del principio attivo, riducendone le controindicazioni. Oltre a rendere l’organismo più resistente a virus e batteri, l’Echinacea ha la capacità di prevenire la degradazione dell’acido ialuronico, nutriente fondamentale delle cartilagini, e favorisce la guarigione delle ferite. Non a caso anticamente le popolazioni degli Amerindi del Nord America usavano il fusto di questa pianta per curare piaghe della pelle, ferite e persino i morsi dei serpenti. 

 

COME SI USA - L'utilizzo di estratto di fiori di Echinacea purpurea è stato approvato dall'Agenzia europea per i medicinali (EMEA) per la prevenzione a breve termine e il trattamento del raffreddore, raccomandando un trattamento non superiore ai dieci giorni e limitato ai soggetti adulti (sopra i 12 anni). L’Echinacea può essere assunta sotto forma di decotto (si prepara con un cucchiaino raso di radice sminuzzata in una tazza d’acqua fredda: si fa bollire quel qualche minuto poi si lascia in infusione per 10-15 minuti e si beve dopo averla filtrata). In alternativa esistono in commercio capsule o compresse di estratto secco da assumere secondo l’indicazione del farmacista o dell’erborista, oppure sotto forma di gocce di tintura madre. Qualunque sia la formulazione prescelta, i risultati migliori si ottengono con l’utilizzo preventivo o con l’assunzione immediata alla comparsa dei primi sintomi da raffreddore. 

 

CONTROINDICAZIONI – Sono in realtà poche e si limitano, oltre ai casi di ipersensibilità individuale, ai soggetti con malattie autoimmuni e neoplasie, in gravidanza e durante l’allattamento. L’Echinacea non va somministrata ai bambini piccoli, il cui sistema immunitario è ancora in formazione, e in generale sotto i 12 anni, per prevenire l’insorgenza di eventuali allergie.  

 

PER BELLEZZA – L’Echinacea, come abbiamo visto, favorisce la cicatrizzazione delle lesioni cutanee e contrasta la degradazione dell’acido ialuronico. Quindi, oltre ad essere utile per migliorare la nutrizione delle cartilagini articolari, la pianta entra nella composizione di alcuni integratori antirughe, insieme ad altri anti-ossidanti come vitamina C, collagene e centella asiatica. Un ultimo aspetto: oltre a renderci più forti e con un aspetto più giovane, l’Echinacea è una pianta perenne che offre una fioritura primaverile molto decorativa: i suoi fiori di una vivace colorazione violetta possono fare bella mostra di sé su terrazzi e balconi.  

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