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Auricoloterapia: quel che c’è da sapere su questa pratica antichissima

Questa tecnica trae origine dalla medicina tradizionale cinese e serve per diagnosticare malattie e curare dolori, dipendenze e altri disturbi

Conosciuta anche come agopuntura auricolare, l'auricoloterapia prevede la stimolazione del padiglione auricolare attraverso aghi da agopuntura o altre forme, con l’obiettivo di apportare benefici all’organismo.

Una pratica antichissima: l'auricoloterapia ha origini che affondano nella notte dei tempi, tenuto conto che si trovano testimonianze scritte di pratiche simili in testi datati 500 anni prima di Cristo. Solo nel 1957 tuttavia questa pratica viene riscoperta e riadattata ai giorni nostri dal neurologo di origine francese Paul Nogier, conoscitore dell'agopuntura cinese e grazie a suoi studi questa pratica ha avuto una grande diffusione negli ultimi anni.

 

Dall’orecchio al corpo: l’idea alla base dell’auricoloterapia è che il padiglione auricolare dell'orecchio rappresenti un microsistema capace di rispecchiare minuziosamente l’organismo umano, i cui organi e funzioni possono essere valutati e trattati mediante la stimolazione di punti specifici dell’orecchio stesso.

 

Aghi terapeutici: per ottenere i benefici sperati, questa tecnica consiste nello stimolare il sistema nervoso centrale affinché rilasci neurotrasmettitori e ormoni dall’azione benefica sulle cellule del corpo umano. I neurotrasmettitori sono molecole che servono a modulare il dolore o ad avviare i processi di guarigione cellulare, mentre gli ormoni coinvolti sono molecole con funzione antidolorifica, come ad esempio le endorfine. La stimolazione della superficie esterna del padiglione auricolare avviene solitamente secondo tre differenti metologie: con l'inserimento di aghi da agopuntura, oppure sempre più frequentemente  con micro-scariche elettriche o ancora, ma è poco diffuso, mediante il trattamento con il laser.

 

Non solo per il dolore: la terapia auricolare viene impiegata ampiamente per monitorare il dolore, in quanto la stimolazione di alcune zone del padiglione auricolare può ridurre la trasmissione degli impulsi nervosi favorendo il rilascio di endorfine, sostanze chimiche prodotte dal cervello e con proprietà analgesica ed eccitante. L’auticoloterapia è indicata anche per le dipendenze, soprattutto da fumo, cibo e alcol. Per quanto riguarda i disturbi del comportamento alimentare, la stimolazione di determinate parti del padiglione auricolare aumenta l'attività metabolica del corpo umano, riducendo l'appetito e regalando un senso di sazietà.

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Contro ansia e depressione: alcuni studiosi ritengono che la stimolazione del padiglione auricolare aiuti il rilassamento, riduca lo stress e regali energia positiva nelle persone ansiose e dall’umor nero. Per questi effetti antistress e anti ansia, l'auricoloterapia è suggerita, ad esempio, a chi, per motivi di salute, è in procinto di sottoporsi a un intervento chirurgico particolarmente delicato. 

 

Meglio sola? Secondo quanto riferiscono i medici, l’auricoloterapia può essere usata da sola o in concomitanza con altri trattamenti, in quanto spesso risulta efficace dove altre metodiche falliscono. Tuttavia è fondamentale che il trattamento abbia una corretta applicazione: non dimentichiamo che ogni orecchio è diverso dall’altro e quindi le posizioni mostrate sulla mappa dovrebbero essere verificate mediante palpazione o test elettronici, oltre al fatto che la posizione esatta dei punti auricolari può spostarsi leggermente da un giorno all’altro perfino nello stesso paziente.

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