Uno studio conferma una convinzione del senso comune: chi trova facilmente l’amore spesso va anche non dovrebbe
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Ci sono gli innamorati cronici, ovvero quelli che cadono in continuazione vittima dei sentimenti. Proprio queste persone, per le quali è così facile trovare l’amore tanto da non sapergli resistere, sono anche i più esposti alla tentazione di sentimenti che vanno a colpire anche dove e quando non dovrebbero, ovvero, al di fuori della coppia. Insomma, chi più ama, più tradisce. Il senso comune ne è convinto da sempre, ma esistono anche studi scientifici che sembrano dimostrarlo. Ad esempio, un lavoro ha analizzato il rapporto tra innamoramenti frequenti e propensione all’infedeltà, scoprendo alcune significative correlazioni.
LO STUDIO – Il tema è stato affrontato da un recente studio condotto delle Università di Bergen e Oslo, nel quale sono stati presi in considerazione oltre 2.600 partecipanti provenienti da Svezia e Norvegia, con la volontà di approfondire un tema ancora poco studiato e ricco di sfumature. Le risposte dei soggetti che hanno preso parte allo studio sembrano suggerire che i cosiddetti “innamorati cronici”, ossia le persone che provano sentimenti amorosi con grande facilità, potrebbero in effetti avere una maggiore propensione alle relazioni al di fuori della coppia stabile e quindi un maggior rischio di incominciare un rapporto infedele. Lo studio, però, si basa su questionari autocompilati e quindi fondati solo sulle percezioni dei partecipanti: i risultati potrebbero quindi non essere definitivi. La ricerca ha comunque messo in luce una correlazione tra innamoramento frequente e infedeltà, ma non è stata in grado di stabilire quale sia la causa o quale l'effetto. In altre parole, è la propensione a innamorarsi a determinare l'infedeltà oppure sono i traditori seriali a dichiararsi sempre innamorati per giustificare i loro atti? Anche a questa domanda non lo studio non ha saputo dare risposta.
I MILLE MODI DEL TRADIMENTO – La questione diventa ancora più complicata se si prendono in considerazione i diversi modi in cui il tradimento può essere inteso. Lo studio scandinavo in effetti si ferma alla correlazione percepita tra innamoramento cronico e infedeltà, senza approfondire ulteriormente la questione. Ma in effetti, l’infedeltà al partner può avere molti volti differenti: ci sono le classiche scappatelle, oppure le relazioni extra-coniugali vere e proprie, e ancora i tradimenti emotivi e quelli bianchi, cioè senza coinvolgimento sessuale. L’elemento comune di tutte queste forme di infedeltà è il dolore che viene inflitto al partner nel momento in cui questo lo scopre e le difficoltà che la coppia deve affrontare per ricostruire il patto di fiducia e di confidenza reciproca che costituisce il presupposto e la base del reciproco legame.
ESISTE UN MODO PER NON CADERE NEL TRADIMENTO? - Un altro lavoro, realizzato dall'Università canadese di New Brunswick si è chiesto se esiste un modo per prevenire l’infedeltà: lo studio ha coinvolto 362 coppie, le quali sono state intervistate sull'argomento e successivamente ricontattate a distanza di tempo per verificare se si fossero verificati casi di infedeltà. Tra le conclusioni dello studio, sono state messe in evidenza tre possibili strategie per non cadere in relazioni fedifraghe. La prima e più seguita invita ad adoperarsi per migliorare la relazione di coppia, utilizzata dal 75% delle persone: consiste nell'investire tempo ed energie nel rapporto, dedicandosi di più al partner e migliorando la comunicazione. La seconda, definita di “evitamento proattivo”, consiste nell'allontanarsi il più possibile dalle persone che possono costituire una tentazione e quindi un pericolo. La terza possibilità sta nel puntare sul senso di colpa per la cattiva azione commessa e nel mettere il più possibile in cattiva luce la persona fonte di tentazione. Purtroppo, come è facile da immaginare, nessuna di queste strategie si è dimostrata efficace e vincente al cento per cento. Un altro studio però, realizzato stavolta della Florida State University, sembra confermare, almeno entro certi limiti, l'efficacia della strategia numero due: gli individui in grado di distogliere l'attenzione da immagini di persone attraenti del sesso opposto hanno il 50% di probabilità in meno di tradire. Una conferma indiretta della teoria che potremmo riassumere con il proverbio “Lontano dagli occhi, lontano dal cuore” sarebbe confermata anche dalle considerazioni di un altro studioso: Russell Clayton, ricercatore dell’università del Missouri (Usa), ha pubblicato qualche tempo fa sulla rivista Cyberpsychology, Behavior, and Social Networking, un lavoro secondo il quale l’utilizzo attivo di piattaforme informatiche come Facebook e altri social media, che costituiscono a tutti gli effetti delle “piazze virtuali” di incontro, porterebbe a maggiori conflitti tra i partner, compresa l’infedeltà e la conseguente rottura del rapporto di coppia.