La bontà del giorno dopo

Avanzi di Natale: contro gli sprechi di cibo, ma in sicurezza

I consigli per conservare e riutilizzare correttamente il cibo, senza rischi per la salute

30 Dic 2025 - 05:50
 © Istockphoto

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Dopo i banchetti natalizi, e in attesa di quelli di Capodanno, la dispensa e il frigorifero spesso sono ancora pieni di ottimo cibo avanzato da pranzi e cenoni. Sono molti gli enti che in questo periodo dell’anno, dispensano consigli su come conservare correttamente le vivande avanzate dalle tavole natalizie per goderle al meglio nei giorni successivi: dall’Istituto Superiore di Sanità alle molte associazioni di consumo responsabile tra Natale e Capodanno vengono promulgati dei veri e propri vademecum che insegnano a utilizzare razionalmente le risorse alimentari, dall’acquisto al riuso. Tutto questo per “alleggerire” il bilancio degli sprechi: secondo un’indagine della piattaforma Ener2Crowd.com, che promuove progetti sostenibili, durante le feste natalizie finiscono nella spazzatura più di mezzo milione di tonnellate di cibo, e una quantità di prodotti perfettamente commestibili pari a una spesa pro-capite di 90-100 euro.

LA PRIMA MOSSA È PREVENIRE – L’ideale sarebbe pianificare gli acquisiti in modo oculato fare una spesa oculato, comprando solo il necessario, in modo da non avere in casa più di quanto non si riesca davvero a consumare. Un’ottima regola, ma di difficile applicazione soprattutto a Natale, quando l’abbondanza è una delle componenti essenziali delle riunioni conviviali. Un po’ di attenzione però è d’obbligo, soprattutto in tempi di grandi rincari come quelli attuali. Facciamo la spesa tenendo conto del numero dei commensali e in funzione del menù che abbiamo previsto, limitando gli acquisti di impulso e le golosità eccessive.  Se poi ci troviamo alle prese con cibo che avanza, quello che non siamo riusciti a cucinare o a consumare a tavola deve essere riposto in contenitori asciutti e chiusi e conservato in frigo o congelatore. Non lasciamo gli avanzi in tavola troppo a lungo ed evitiamo di riscaldare più volte la stessa vivanda: meglio prelevare la quantità che si ritiene di poter consumare e riscaldare solo quella, trasferendo il resto in un altro contenitore più adatto alla conservazione. Le eccessive manipolazioni, infatti, deteriorano il cibo ed espongono al rischio di contaminazione. Meglio anche evitare di riempire eccessivamente il frigorifero: se gli alimenti sono troppo vicini o, peggio ancora, sono compressi dentro l’elettrodomestico, si ostacola il necessario circolo d’aria al suo interno, che garantisce il raffreddamento e la conservazione dei cibi.

L’ARTE DI RIUTILIZZARE – Il cibo avanzato può essere riutilizzato per nuove preparazioni: esistono menù interi, anche di chef stellati, che insegnano a recuperare piatti “del giorno prima” in nuove ricette. Zuppe, frittate, polpette e persino budini: tutto è utile per recuperare ottimo cibo che altrimenti finirebbe nella pattumiera. Un’altra buona idea è condividere con gli ospiti quello che resta nel piatto di portata, mentre nei ristoranti è ormai sdoganata la consuetudine di chiedere la Doggy Bag.

LE TEMPERATURE – Se poi qualcosa è rimasto, nonostante tutto, dobbiamo impegnarci per conservarlo al meglio, per avere il tempo di consumarlo. I cibi si conservano per un tempo variabile a seconda del tipo di alimento e della temperatura a cui sono esposti: naturalmente, più fa caldo più i cibi si alterano velocemente. Gli avanzi dei cibi cotti possono essere conservati in frigorifero per due-tre giorni: il loro posto è nei ripiani alti, un po’ meno freddi, separate dagli alimenti crudi che in genere hanno degli scompartimenti dedicati, nella parte bassa dell’elettrodomestico, più al freddo. Alcuni piatti sono particolarmente delicati e deperibili: tra questi le salse, specie quelle a base di uova crude, l’insalata russa e le creme che “durano“ poco tempo anche al freddo.  Per garantire sicurezza e qualità, è consigliabile non conservare preparazioni diverse nello stesso contenitore: in questo modo si mantengono meglio anche sapori e consistenze e si assicura una conservazione più uniforme e sicura.

FRIGORIFERO O CONGELATORE? – Gli alimenti congelati si conservano più a lungo di quelli riposti semplicemente nel frigo. Per congelare un cibo, utilizzare solo contenitori o sacchetti adatti a questo scopo: meglio suddividere i cibi in porzioni piccole, in modo da scongelare solo la quantità necessaria da consumare in un'unica volta. Un alimento scongelato non può più essere congelato di nuovo, ma è possibile scongelare un alimento crudo, cuocerlo e poi congelarlo nuovamente. Quando dobbiamo scongelare un alimento, non facciamolo mai a temperatura ambiente, ma velocemente, nel microonde.  

QUANDO SI DEVE BUTTARE UN CIBO – Se un alimento presenta muffa, ha cattivo odore o mostra alterazioni dell’aspetto o della consistenza, non può più essere consumato, ma deve essere buttato via, per evitare intossicazioni che possono essere anche molto gravi. Particolare cautela va utilizzata con creme, salse e formaggi delicati, tra cui il mascarpone, al centro di molte preparazioni natalizie.

LO SPRECO DI CIBO È INTOLLERABILE - Secondo le stime della Fao, l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e lo sviluppo, una persona che vive in Europa o in America del Nord spreca in media tra i 95 e i 155 kg di cibo all’anno. Nell’Africa subsahariana, invece, questo spreco si riduce a 6-11 kg a persona, È evidente, quindi, il rapporto diretto tra quantità di cibo a disposizione e spreco alimentare. in un circolo vizioso che pare difficile superare. Il cibo sprecato non è solo un problema etico, ma è un danno che pesa sulle risorse del pianeta, come l’acqua, la terra, l’energia. Quando poi il cibo avanzato finisce in discarica, si producono grandi quantità di gas metano e di anidride carbonica. Riutilizzare tutto il più possibile è quindi un imperativo morale da non sottovalutare. E in caso non fosse proprio possibile, meglio donare quello che non abbiamo utilizzato alle organizzazioni caritative che sapranno farne buon uso.