Un approccio innovativo e premiato dal Gambero Rosso
Nelle due sedi poste nel cuore della Toscana, tra le colline del Mugello e il centro storico di Prato, c’è una pizzeria che ha scelto di andare oltre ogni definizione. “Elementi Cocktail & Pizza”, già nota per il suo approccio innovativo e premiata dal Gambero Rosso per la miglior proposta di bere miscelato 2024, ha introdotto una proposta inedita per il panorama italiano: un menu degustazione in stile Omakase interamente dedicato alla pizza. Un gesto che sovverte le regole e rilegge la tradizione in chiave fine dining, senza snaturarne l’identità.
Omakase, nella cultura giapponese, significa “mi affido a te”. E da Elementi è proprio così: il cliente si siede e si lascia guidare in un percorso gastronomico a tappe, dove la pizza diventa racconto, evoluzione, sorpresa. Alla base di tutto, la visione del maestro pizzaiolo Roberto Cordioli, che lavora impasti a lunga lievitazione (36-48 ore) con farine italiane selezionate, per ottenere basi leggere, fragranti, capaci di reggere condimenti complessi senza perdere coerenza.
Il percorso comincia con entrée che introducono i toni e le intensità del viaggio: tra queste, un cuscino di riso croccante con cipolla caramellata e vellutata di cipolla. Ma è con le pizze che si entra nel vivo. La Margherita DOP, con pomodoro San Marzano e bufala in uscita, è un omaggio al punto di partenza della tradizione. Da qui si procede verso combinazioni sempre più audaci e contemporanee.
La Spilinga sorprende con il suo equilibrio tra pomodoro giallo, fior di latte, provola affumicata e ’nduja calabrese. La Futuro di Capricciosa ripensa un grande classico con sfoglie di patate al rosmarino, crudo di Parma, carciofi alla brace e polvere di olive Taggiasche. La Quattro per quattro è un inno ai latticini: mousse di bufala, cialde di Parmigiano, Blu del Mugello, Pecorino e un mix di quattro pepi a chiudere. Ma è la Pork Belly a segnare il momento più sorprendente del menu: pancetta speziata, funghi al burro e soia, gel di brodo dashi, kiwi gold e tonno essiccato. Una pizza che parla più lingue, dal Giappone all’Appennino.
Ogni assaggio è pensato per far emergere un aspetto diverso della pizza: la sua capacità di farsi comfort food ma anche piatto complesso, la sua adattabilità, la sua forza evocativa. Anche il pane – servito con burro montato, aceto bianco e cipolla – entra nella narrazione come momento di respiro e ritorno alla semplicità.
Il pre-dessert, con gelée e meringa di ananas, e il dolce finale, un cremoso al cioccolato fondente con mandarino sciroppato e caramello salato, chiudono l’esperienza con la stessa attenzione al dettaglio che caratterizza il resto del percorso.
L’introduzione dell’Omakase da Elementi è molto più di un esercizio creativo: è una dichiarazione d’intenti, un modo per dire che la pizza può essere protagonista in un contesto degustativo senza diventare caricatura di sé stessa. Qui la tradizione non è superata, ma ascoltata e rilanciata, con tecnica, sensibilità e voglia di stupire.
Elementi dimostra così che la pizza può vivere nel presente con ambizione, che può essere raccontata come un piatto d’autore, inserita in una narrazione articolata, capace di affascinare tanto chi cerca nuove esperienze quanto chi vuole riconoscere nei sapori qualcosa di familiare. L’Omakase di Elementi non è solo una novità: è una delle più interessanti evoluzioni del linguaggio della pizza in Italia oggi.
Di: Indira Fassioni