Dove il gusto si fa memoria

Natura, famiglia e Alta Cucina: il mondo incantato del ristorante Tarantola

Una casa nel bosco che profuma di pane, pasticceria d’autore e piatti ispirati alle stagioni. Da oltre 55 anni, un luogo dove l’eleganza è di casa 

14 Lug 2025 - 05:00

C’è un luogo, nascosto tra i sentieri del Parco Pineta, area naturale protetta, dove la natura si intreccia con la storia di una famiglia e la passione per la cucina. È il ristorante Tarantola di Appiano Gentile, a pochi chilometri da Como, facilmente raggiungibile anche da Milano, dalla Brianza e dal Ticino. Un’oasi di pace, incastonata in un’area naturale protetta che avvolge chi arriva in un silenzio verde e rilassante. Ma appena varcata la soglia, si apre un mondo fatto di profumi, piatti eleganti e calore umano.

Natura, famiglia e Alta Cucina: il mondo incantato del ristorante Tarantola

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Una storia d’amore e farina

Tutto comincia nel 1969, ma le radici affondano ancora prima, negli anni '50, quando Italo Benito Tarantola, cresciuto a Milano accanto al mulino di famiglia lungo il Naviglio, si trasferisce ad Appiano Gentile con i fratelli Luigi e Carla per aprire un panificio. Il pane lo consegna a domicilio, in sella alla sua Moto Guzzi “Galletto”. Ed è proprio durante queste consegne che incontra Anna, che diventerà sua moglie e compagna di vita.

Insieme aprono un’attività di panificazione e pasticceria in via Grilloni 21, sede storica ancora oggi attiva, e poi una piccola osteria. Quando si presenta l’occasione di costruire qualcosa di loro, la colgono al volo. Così, nacque il ristorante Tarantola. Dopo la prematura scomparsa di Italo nel 1984, è Anna a raccogliere le redini del sogno di famiglia, portandolo avanti con i figli e mantenendo intatta quella forza gentile che ancora oggi si respira in ogni angolo del ristorante.

Oggi il ristorante è guidato da una squadra affiatata che porta lo stesso cognome e lo stesso amore per l’ospitalità: Vittorio, Chef patron, una formazione solida alla scuola di Casargo, un’esperienza lunga e appassionata, e una cucina che ascolta la natura e parla con semplicità e stagionalità; Amalia, l’anima creativa degli ambienti e degli eventi, cura spazi e dettagli con eleganza naturale; Mara, la quale accoglie in sala con il sorriso e la sensibilità di chi sa che ogni cliente merita ascolto, attenzione e un’esperienza su misura; Maria Rosa, moglie di Vittorio, entra nel mondo della pasticceria nel 1991 e, con pazienza e dedizione, contribuisce in modo importante alla storia e all’identità del ristorante.

Una cucina che respira con le stagioni

Il ristorante Tarantola è un laboratorio in continua evoluzione, dove la semplicità è la forma più alta di eleganza. Il legame con il territorio è forte, ma mai vincolante: la cucina gioca con le materie prime locali, le reinventa, le esalta. Ogni piatto nasce da una riflessione e da un’attenzione costante al ritmo della natura.

Le stagioni sono il fulcro attorno al quale gira il ristorante Tarantola. La cucina, i piatti che vengono portati in
tavola, la vita del ristorante e l’esperienza degli ospiti cambia in base al periodo. In estate il parco si anima con i tavoli apparecchiati nel bosco, durante l’inverno invece, la natura si addormenta e si lascia guardare dalle grandi vetrate.

Due percorsi principali raccontano l’anima gastronomica del ristorante: TERRA FERMA, un viaggio nei sapori decisi della terra, che si traduce in una Terrina di foie gras e pan brioche, prosegue con l’Uovo morbido e con gli Gnocchi di mais o di patate, che anticipano il Maialino da latte. La selezione di formaggi con composte di frutta e pane all’uva precede la fine del pasto, che si chiude con uno dei dolci artigianali della casa.

Il menu BREZZA DI MARE, invece, è dedicato a chi ama la delicatezza marina: si comincia con il Salmone marinato, i calamari e il polpo, proseguendo poi con un primo a base di pasta ripiena o linguine, e un secondo che varia in base al pescato del giorno. Il percorso si conclude con un’insalata di frutta di stagione e un finale dolce firmato dalla pasticceria Tarantola.

La carta dei vini, curata personalmente da Vittorio, che è anche sommelier, conta oltre 800 etichette italiane e internazionali, selezionate con l’esperienza di un esperto appassionato. Ogni bottiglia è un racconto che accompagna il viaggio nel piatto.

Dolcezza con radici profonde

Prima ancora del ristorante, c’era la Pasticceria Tarantola, attiva ad Appiano Gentile dal 1953. Ancora oggi è il cuore dolce della famiglia, guidata da Maria Rosa, e ospitata nella sede storica di via Grilloni 21. Qui nascono dolci capaci di parlare all’anima: dalle granite ai cioccolatini, dalle quiche salate alle torte della domenica. Spiccano i grandi lievitati come Panettone, Colomba e Veneziana, tutti a lievitazione naturale con lievito madre, e il mitico Gulusin, biscotto tipico di Appiano Gentile inventato da Vittorio per celebrare il suo paese.

Spazi per ogni occasione, tra camini, glicini e boschi

Il ristorante si sviluppa in diversi ambienti, ciascuno con una propria anima. Si parte dalla raccolta Sala Camino (30 posti), si attraversa la Sala Portico, per poi aprirsi nella spaziosa Sala Bosco (fino a 100 ospiti), perfetta per grandi eventi. Le due verande, Veranda Ristorante e Veranda Glicine, adornata da un glicine cinquantenne, accolgono chi cerca intimità. Al piano superiore, la luminosa Sala Bianca con terrazza sul bosco regala viste mozzafiato. E nella bella stagione, non c’è niente di più suggestivo di una cena sotto il pergolato all’aperto.
 

Di Indira Fassioni

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