Un tribunale di Béziers obbliga la padrona a tenere il suo felino in casa dopo le lamentele di un vicino infastidito dalle incursioni nel suo giardino
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Nel sud della Francia, nella tranquilla località di Agde, si è consumata una vicenda che ha rapidamente superato i confini del quartiere per approdare sulle prime pagine dei giornali. Protagonista un gatto di nome Remì, divenuto suo malgrado simbolo di una disputa legale senza precedenti. Il tribunale di Béziers ha imposto alla sua proprietaria, Dominique Valdes, di tenere il felino rigorosamente dentro casa, dopo le ripetute lamentele di un vicino, infastidito dalle incursioni del micio nel suo giardino.
La decisione del giudice non si è limitata a privare Remì della sua libertà di movimento. La signora Valdes è stata condannata a pagare 1.250 euro, di cui 450 euro per i danni al vicino e 800 euro per le spese legali. "Il tribunale mi ha ritenuta responsabile perché il mio gatto avrebbe impedito al vicino di godersi il suo giardino" ha dichiarato la donna. Convinta che la vicenda fosse chiusa, non aveva presentato ricorso. Ma qualche mese dopo, una nuova citazione in giudizio ha riaperto il caso, portando alla definitiva decisione di confinare Remì all'interno dell'abitazione.
La sentenza ha scatenato una bufera di proteste da parte delle associazioni per la tutela degli animali. In prima linea Anne Benezech, direttrice della Società per la Protezione degli Animali di Montpellier, che ha espresso "profonda preoccupazione" per le conseguenze di questa decisione: "Temo che questo grave precedente possa costringere tutti i proprietari a tenere i gatti al guinzaglio per evitare che entrino nei giardini dei vicini. È una sentenza che deve essere annullata: va contro la legge rurale e contro la natura stessa del gatto, un animale libero e territoriale".
Il caso di Remì ha suscitato anche riflessioni più ampie sul rapporto tra uomo e animale domestico. Mentre le associazioni preparano ricorsi e campagne di sensibilizzazione, molti si chiedono se la decisione del tribunale non rischi di snaturare il concetto stesso di convivenza tra uomo e gatto.