Violenza al Cpr di Palazzo San Gervasio, ai domiciliari un ispettore di polizia
Avrebbero somministrato farmaci per lʼepilessia agli extracomunitari ospitati nel Cpr, centro di permanenza per i rimpatri, di Palazzo San Gervasio. Era il modo per tenere sotto controllo i loro comportamenti, definiti incandescenti. Così si sono giustificati i dipendenti che lavoravano nella struttura quando la procura di Potenza, che ha aperto unʼinchiesta, li ha accusati di imbottire di psicofarmaci i migranti nel centro in attesa di espulsione.
Una condotta che la pubblica accusa, dopo le indagini della guardia di finanza e della polizia, ha configurato come violenza privata o maltrattamenti e per la quale sarebbero coinvolti diversi dipendenti e anche alcuni medici che somministravano questi farmaci, firmando anche prescrizioni non necessarie a carico del servizio sanitario nazionale. Una decina gli indagati. Ai domiciliari è finito un ispettore della polizia accusato di violenza privata, falso ideologico, calunnia e truffa aggravata ai danni dello Stato.
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