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Miracolo Belgio: dal 71esimo al primo posto del ranking Fifa

In otto anni i Diavoli Rossi hanno scalato il ranking grazie a una fioritura di giovani talenti e ora si candidano a conquistare lʼEuropeo 2016

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Il piccolo Belgio sul tetto del mondo; almeno stando alle valutazioni della Fifa, perchè con la vittoria per 3-1 su Israele, i Diavoli Rossi sono balzati al vertice del ranking Fifa, che sarà diffuso ufficialmente il prossimo 5 novembre. Hazard e compagni diventano così l'ottavo Paese a guidare il ranking dopo Brasile, Argentina, Italia, Germania, Francia, Spagna e Olanda, ma anche l'unica Nazionale a non aver mai vinto un titolo e Francia 2016 sembra proprio l'occasione giusta

Nel 2007 la nazionale oggi guidata da Marc Wilmots toccò il punto più basso della sua storia con un piazzamento al 71esimo gradino del calcio mondiale. Un risultato che inquadra perfettamente il lungo blackout nel quale era caduto il calcio belga in quegli anni: iniziato con l'eliminazione agli ottavi nel Mondiale 2002 e finito solo 12 anni più tardi con la qualificazione a Brasile 2014, con anche l'onta dell'eliminazione al primo turno a Euro 2000, ospitato e non onorato. Otto anni dopo quel 71esimo posto il Belgio è al numero uno, una scalata lanciata da una straordinaria fioritura di talenti, quelli esplosi durante la gestione di Wilmots e usciti ai quarti a testa alta all'ultimo Mondiale.

La fantasia di Hazard e De Bruyne sulla trequarti, la potenza e il senso del gol di Benteke e Lukaku in attacco, gente come Mertens, Witsel o Fellaini che può cambiare una partita in ogni momento, i muscoli di Nainggolan e il talento di Januzaj da aggiungere al mazzo. Senza dimenticarsi di due numeri uno come Courtois e Mignolet o della solidità difensiva della coppia Vermaelen-Kompany. E' una nazionale che ha dominato il girone di qualificazione ottenendo 23 punti su 30, con sette vittorie, due pareggi e una sola sconfitta e arriva in Francia con tutte le carte in regola per vincere, anche quel pizzico di esperienza in più che mancava in Brasile: "I nostri avversari ci devono temere - ha detto Radja Nainggolan alla tv pubblica - tuttavia altri Paesi sono più esperti di noi. Ora dovremo mettere a frutto l'esperienza maturata agli ultimi mondiali, già all'Europeo in Francia".


Quando è arrivato Wilmots, il Belgio era al 21esimo gradino del ranking, da novembre sarà al primo posto. Ma ovviamente non è tutto merito suo, dietro c'è molto altro: un intero movimento che, come quello tedesco, dopo aver toccato il fondo nel 2000, ha saputo investire per reinventarsi, riprogrammarsi e aggiornarsi e oggi i risultati (ottimi) sono sotto gli occhi di tutti. Magari i cugini olandesi potrebbero guardare un po' più attentamente ai loro vicini e trovare qualche esempio da seguire per risollevarsi dalla delusione della 'Maledizione Mondiale'...