Tradizioni goliardiche

Santarcangelo di Romagna: a S. Martino si celebrano i “Cornuti”

La fiera di S. Martino unisce tradizioni gastronomiche a momenti goliardici e di grande comicità

06 Nov 2025 - 06:00
 © Istockphoto

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La Fiera di Santarcangelo di Romagna è un’occasione in cui le tradizioni gastronomiche incontrano quelle legate alla Festa di San Martino, celebrata l’11 novembre, e alcune consuetudini goliardiche legate alla convinzione che, festeggiando il vino novello, gli uomini assumano spesso atteggiamenti sopra le righe. Non a caso la sagra è chiamata anche “Fiera dei Becchi” o “dei Cornuti”,: in questa occasione, infatti, la leggenda vuole che i tradimenti segreti vengano alla luce, tanto è vero che le corna sono il simbolo di questa antica manifestazione, in calendario da sabato 8 a martedì 11 novembre.

SAN MARTINO E I “BECCHI” - L’associazione tra la figura di San Martino e quella dei “Becchi” non ha origine religiosa, ma popolare e non coinvolge direttamente il Santo, venerato semmai per aver donato la metà del suo mantello a un povero e per il breve periodo di clima mite con cui il Cielo ha ricompensato il gesto di (l’estate di San Martino). La tradizione vuole, invece, che in occasione dalle antiche fiere contadine che si svolgevano proprio intorno all’11 novembre, si radunassero molti animali con le corna, come bovini e ovini, che venivano comprati e venduti dagli allevatori. Si dice che, mentre gli uomini erano impegnati alle fiere, le mogli restassero sole a casa e che in alcuni casi approfittassero dell’assenza dei mariti per vivere qualche “avventura”. Questo diede origine alla tradizione di scherzare sui “cornuti” durante le celebrazioni di San Martino, un’usanza viva ancora oggi.  La festa di San Martino era poi l'occasione in cui si assaggiava il vino novello, appena fermentato: soprattutto in passato capitava che durante queste fiere e feste, le abbondanti bevute portassero a comportamenti licenziosi. Le “corna” diventarono così un simbolo, trasformando la festa in un'occasione per scherzare sul tema. Sul solco di queste tradizioni si inserisce la Fiera di Santarcangelo di Romagna.

LA FIERA DI SANTARCANGELO - Una delle principali novità della Sagra di San Martino 2025 è il Villaggio dei Cornuti, una struttura coperta allestita in piazzale Francolini e decorata con allestimenti ispirati alle tradizioni romagnole, comprese le immancabili corna che simboleggiano la festa. Qui sono in programma canti, balli, momenti di festa e tradizioni contadine. Al di fuori dalla struttura sono presenti i food truck con le loro proposte gastronomiche. La sagra è infatti l'occasione per capire se il nostro partner è ci fedele o se sul nostro capo è spuntato un bel paio di corna: per scoprirlo basta passare sotto l'Arco di Clemente XIV in piazza Ganganelli, al quale è appeso un vistoso paio di corna decorate con cordoni di maglia colorata: se al nostro passaggio le corna restano immobili, il partner è fedele, ma se le corna oscillano o si muovono, significa che siamo "becchi". Una volta superato questo delicato e goliardico esame, non resta che rilassarsi e godersi la festa.

ENOGASTRONOMIA E ARTIGIANATO - Domenica 9 novembre, sempre in piazza Ganganelli, a cura della Pro Loco, a partire dalle ore 14 si svolge l’attesissimo “Palio della piada”, giunto alla sua edizione numero 26.  Cominciano le categorie bambini, giovani e over, mentre alle 17 si svolge la premiazione del concorso per piadaioli professionisti. E qui, tra i protagonisti della Fiera dei Becchi, c’è anche Frida Vasini, la azdora (la tipica massaia romagnola), conosciuta da tutti come "l'azdora dei social", pronta a reinventarsi in chiave pop e a conquistare, dopo i boomers, anche la Gen Z con battute, spettacoli e lezioni di cucina live, proponendo tante specialità romagnole dall'iconica piadina, vero marchio di fabbrica del brand "A Casa dell'Azdora", alla novità dei passatelli fritti. Per vederla in azione basta recarsi presso lo stand del “Boomerang”, locale amatissimo proprio dai più giovani. Dalle ore 16 al Met sono in programma le visite guidate al deposito del museo dedicate al tema “Gli antichi mestieri”, con due turni successivi alle 17 e alle 18, mentre alle 16,30 in piazza Balacchi va in scena lo spettacolo musicale e spirituale “Gospel on the road”, a cura della Parrocchia e dell’Anspi.  Lunedì 10 novembre alle ore 21 in piazza Ganganelli si svolge la tradizionale “Veglia di San Martino”, con una serata di poesia dialettale dedicata a Raffaello Baldini a dieci anni dalla scomparsa, mentre al Lavatoio, sempre alle 21, va in scena lo spettacolo “Come impedir che corra il fiume al mare”, del gruppo Teatro dal Basso, a cura della Pro Loco in occasione dell'80° Anniversario della Liberazione.  Martedì 11 novembre, alle ore 10 e 14,30 in piazza Ganganelli, il gran finale con la 56^ Sagra nazionale dei cantastorie, in collaborazione con l'Associazione Italiana Cantastorie e la rivista “Il cantastorie on line”.

Ricchissima, come di consueto, anche la proposta enogastronomica e commerciale della Fiera: oltre 400 espositori animano il centro storico con prodotti, manufatti, sapori e curiosità da tutta Italia, da “Casa Romagna” in piazza Ganganelli con i prodotti tipici del territorio romagnolo, alla “Casa dell’Autunno”, mostra mercato dell’alimentazione tipica delle regioni italiane, in piazza Marini. Ci sono anche il tradizionale mercatino etnico e delle curiosità in via Battisti fino alla “Campionaria”, con prodotti e servizi per la persona e l’impresa lungo le vie del centro e in viale Mazzini. Le proposte dell’artigianato tradizionale sono invece concentrate nella zona del Municipio, sotto il porticato e nel cortile del Comune, in via Cavallotti e piazza Gramsci, con gli oltre cinquanta espositori creativi di “Fattammano a Sammartino”.

Per informazioni: www.santarcangelofiere.it.