Inverno outdoor

Lago di Garda: i segreti del Sentiero delle Noci

La sponda trentina del Benaco offre alcune novità, tra cui tre nuovi itinerari tra storia e bellezza del territorio

24 Nov 2025 - 06:00
1 di 5
© Ufficio stampa  |  APT GARDADOLOMITI Foto: DUBINI Trekking Stivo
© Ufficio stampa  |  APT GARDADOLOMITI Foto: DUBINI Trekking Stivo
© Ufficio stampa  |  APT GARDADOLOMITI Foto: DUBINI Trekking Stivo

© Ufficio stampa |  APT GARDADOLOMITI Foto: DUBINI Trekking Stivo

© Ufficio stampa |  APT GARDADOLOMITI Foto: DUBINI Trekking Stivo

Il lago di Garda accoglie i visitatori con tre nuovi percorsi, appena inaugurati, alla scoperta di alcuni aspetti ancora segreti del Benaco, tra storia, natura e cultura locale. In particolare, il sentiero tematico dedicato alla pregiata Noce del Bleggio accoglie i visitatori appassionati di attività outdoor con una full immersion in una natura incontaminata, con temperature miti anche in inverno, panorami straordinari e tante leccornie gastronomiche che uniscono lago e montagna. Ci sono anche tracciati molto semplici, adatti a una passeggiata con la famiglia, che gratificano comunque con panorami di grande bellezza e con la scoperta di tante curiosità del territorio.  In particolare, alcuni nuovi itinerari arricchiscono la vasta rete di percorsi adatti ad escursionisti di ogni genere: il Sentiero delle Noci e quello dell’Olivo, inaugurato lo scorso anno, sono semplici e adatti a tutte le gambe, mentre chi apprezza l’alta quota può percorrere i tracciati più impegnativi diretti al Monte Stivo.

Il SENTIERO DELLE NOCI - La passeggiata lungo il Sentiero delle Noci è un buon punto di inizio per l’esplorazione del territorio: si parte dal Santa Croce del Bleggio, un piccolo borgo nel territorio di Comano, e si segue il sentiero, ammodernato grazie a nuovi pannelli illustrativi che raccontano la storia della Noce del Bleggio, una vera eccellenza locale. Il percorso tematico è semplice e adatto a escursionisti di tutte le età: si snoda a media quota (a circa 600m s.l.m.) ed è nato per supportare coltivatori e aziende nella salvaguardia e nel recupero della Noce del Bleggio. Il frutto di questa varietà, presente fino dal tempo degli antichi romani, ha dimensioni ridotte, un sapore dolce e aromatico ed è stato riconosciuto come prodotto Slow Food.  Il sentiero conduce alla scoperta delle sue caratteristiche grazie a sette pannelli illustrati che guidano i visitatori in un percorso educativo che racconta la storia di questa varietà e del suo valore culturale, paesaggistico ed economico per il territorio. Ogni tappa racconta un pezzo di identità del territorio e del rapporto tra comunità e paesaggio: sono illustrate le varietà locali, i diversi utilizzi del legno, i dolci tipici che la comprendono nella ricetta, i liquori che se ne possono ricavare e le curiosità botaniche che permettono di riconoscere la pianta nelle diverse stagioni. L’intero percorso è immerso in scenari naturali molto suggestivi, punteggiati di borghi rurali storici, prati terrazzati, muretti a secco e stradine lontane dai sentieri battuti.

SENTIERO DELL’OLIVO - Altrettanto picevole e suggestivo è il sentiero dell’Olivo, anch’esso adatto a tutti e a bassa quota – Gli ulivi, con le loro fronde verdi e profumi sono uno degli elementi che caratterizzano storicamente i paesaggi di Arco, una zona incantevole del Garda Trentino che ha affascinato molti scrittori del passato, tra cui Goethe, Dürer e Rilke. Proprio grazie al clima mite, gli ulivi si coltivano anche qui: Arco è proprio la località più a settentrione per la coltivazione e produzione tradizionale dell’olio extravergine d’oliva. A questo primato è dedicato il Sentiero dell’Olivo, un percorso ad anello facile da percorrere e suggestivo, inaugurato recentemente; si snoda a circa 90 m s.l.m., immerso tra i filari di oliveti di tradizione millenaria. Lungo il percorso si trovano quattordici installazioni grazie alle quali conoscere questa pianta straordinaria e scoprire il paesaggio attraverso gli occhi di coloro che curano e coltivano gli uliveti. Si può anche scoprire la storia dell’olio che si produce qui, presente in questa regione sin dall’arrivo dei Romani oltre 2.000 anni fa, ma anche quella di Arco, borgo medievale dai mille volti. Approfondimenti ulteriori sono dedicati ad ogni aspetto del percorso, dalla geologia del territorio, alla raccolta delle olive, fino alle curiosità: legate agli altri prodotti che si ricavano dall’oliva. Questo prezioso frutto, infatti, viene usato al 100% e, in queste zone, viene usato anche per creare le mòlche, una pasta oleosa simile a un paté che, tradizionalmente, si usa per preparare un pane saporito e profumato, tutto da scoprire.

PERCORSI VERSO IL MONTE STIVO - Chi ama i percorsi in quota e non si preoccupa troppo della fatica della salita può percorrere i due sentieri conducono al Rifugio Stivo- Prospero Marchetti, in prossimità della vetta. Il rifugio, situato a 2059 m di quota, offre splendidi panorami e la possibilità di godersi le specialità della cucina trentina: da non perdere, ad esempio, la pastiva, pasta con salsiccia, radicchio della Val di Gresta e crema di vino rosso. Quassù la vista spazia sulle Alpi di Ledro, sul gruppo Adamello-Presanella, sull’Ortles-Cevedale; a nord in primo piano le Dolomiti di Brenta e poi via via vale Aurina, il Catinaccio, il Sella, la Marmolada, e, sullo sfondo, le Pale di S.Martino; verso est il Pasubio e le Piccole Dolomiti. Dall’alto, si può poi ammirare “La Busa” (le pianure tra Riva del Garda, Arco e Torbole), con l’intero lago e all’orizzonte la pianura.

Il percorso più classico parte da Sant’Antonio e, dopo un primo tratto tra i boschi, raggiunge i pascoli aperti che coprono la cima del monte e che sono ben visibili dalla Bassa Sarca. Altrettanto soddisfacente per gli escursionisti più esperti è il percorso che da Malga Campo, toccando Cima Bassa, porta lungo il crinale fino alla vetta del monte. Il sentiero si articola tra i boschi di faggi e larici, passa oltre il margine della vegetazione e corre tra rocce, mughi e rododendri, in un graduale cambiamento di scenario.  Lungo il percorso, si ritrovano molte vestigia storiche perché lo Stivo era durante la Grande Guerra una seconda linea del fronte presidiato dagli austriaci.

Per informazioni: www.gardatrentino.it/it