Tra mare e cielo

Torre Guaceto: la Puglia magica all’insegna della natura

Un’area di incomparabile bellezza, capace di coniugare il rispetto per l’ambiente con la sostenibilità economica

di Raffaella Martinotti
09 Lug 2025 - 06:00
1 di 17
© Istockphoto  |  Oasi di Torre Guaceto: la torre Saracena
© Istockphoto  |  Oasi di Torre Guaceto: la torre Saracena
© Istockphoto  |  Oasi di Torre Guaceto: la torre Saracena

© Istockphoto |  Oasi di Torre Guaceto: la torre Saracena

© Istockphoto |  Oasi di Torre Guaceto: la torre Saracena

La Riserva naturale di Torre Guaceto, nel Brindisino in Puglia, è un luogo speciale e un po’ magico, per il quale preservare l’ambiente e la sua incontaminata bellezza è una vocazione, tanto che è stata avviata la procedura per ottenere la qualifica di Riserva della Biosfera Unesco. Non si tratta però di un santuario inaccessibile e chiuso in se stesso: in questo lembo di costa a pochi chilometri da Brindisi si può andare al mare, fare trekking e passeggiate, trascorrere giornate da turisti e trovare servizi e comfort. Ma tutto questo avviene senza disturbare le specie animali e vegetali che vivono qui. Di certo, si scoprono tanti segreti delle meraviglie ambientali di un luogo incantevole, meglio se sotto la supervisione di guide naturalistiche appassionate e competenti.

L’unico divieto stringente all’interno del parco è legato all’uso delle auto: i mezzi a motore si lasciano nelle apposite aree di sosta e si procede a piedi o in bicicletta. Il parco può essere esplorato in autonomia o prenotando una delle molte visite guidate, proposte secondo un ampio ventaglio di attività che vanno dalla passeggiata naturalistica al trekking in bicicletta, all’escursione notturna. Farsi accompagnare da una guida è il modo migliore per scoprire le meraviglie della Riserva: oltre a visitare l’imponente Torre Saracena e visitare il museo storico ospitato all’interno, si può imparare a “leggere” una spiaggia, attraverso le mille cose grandi e piccole che il mare deposita ogni giorno: si può scoprire come alghe, conchiglie e le cose curiose che vi si depositano, raccontano le vicende del mare circostante. Particolarmente curiose sono le cosiddette “polpette di mare”, piccole palle pelose create dall’andamento circolare del modo ondoso che agglomera insieme frammenti di alghe e altri prodotti. Ogni duna, ogni cespuglio nasconde una storia, raccontata con amore e competenza da chi conosce bene questi luoghi, li ha fatti intimamente suoi e ora non chiede di meglio che condividerli. Quest’anno, ad esempio, si è verificato un raro fenomeno di fruttificazione della posidonia, il tappeto di alghe tipico del Mediterraneo, la cui importanza per l’ecosistema e la catena alimentare marina è ben noto agli studiosi. I frutti della posidonia vengono spinti a riva dalle onde e si presentano come piccole olive verdi, all’interno delle quali è racchiuso il seme. Una delle iniziative di quest’anno è stato proprio coinvolgere i turisti nella ricerca di questi semi, simili a un nocciolo di oliva, contenuti nei frutti: chi li trovasse è invitato a raccoglierli e portarli al Centro Visitatori: le guide e gli esperti provvederanno a ripiantarli in modo adeguato, per favorire la ricrescita di queste praterie marine, minacciate da inquinamento e cambiamenti climatici, che costituiscono una specie di zona di “pascolo” per molte specie.  

I più fortunati possono avere la buona sorte di assistere alla liberazione in mare di una tartaruga Caretta-Caretta che, terminato il periodo di cure e di degenza nel Centro di Recupero dopo una ferita o una malattia, viene restituita alla sua vita consueta: l’impazienza e la spinta vitale con cui questo animale straordinario percorre i pochi passi che la separano dalla battigia e il vigore con cui nuota poi dal mare aperto, sono davvero emozionanti da osservare. I pericoli più grandi che le tartarughe incontrano sono l’impatto con le barche, l’eventualità di restare intrappolate nelle reti da pesca o i danni che subiscono per l’ ingestione di plastica: tutti gli esemplari in difficoltà che vengono segnalati in questo tratto di Adriatico vengono portati a Torre Guaceto, dove c’è un “ospedale” tutto dedicato a loro.

Le esigenze degli animali, marini, terresti o che vivono nell’aria, qui riescono a convivere in armonia con le attività dell’uomo, purché questo sia rispettoso delle più elementari norme di comportamento. All’interno della riserva ci sono solo pochi tratti di costa, segnalati con chiarezza da un’apposita cartellonistica, in cui è vietata qualsiasi attività antropica, per garantire la sicurezza e il benessere della flora e della fauna. Negli altri è possibile muoversi liberamente a piedi o in biciletta anche in autonomia. Sulle spiagge, ad esclusione della cosiddetta zona A, è possibile utilizzare le spiagge e fare il bagno: per chi ama il comfort c’è perfino un lido con sabbia soffice, attrezzato con ombrelloni e lettini, bar, ristoro e servizi: tutt’intorno c’è il meraviglioso mare della Puglia, limpido e cristallino, nel quale nuotare, giocare e divertirsi.

Nell’area più esterna della riserva si trovano alcuni poderi agricoli, coltivati secondo criteri biologici e di rispetto della natura in armonia con le logiche di un’area naturalistica protetta. Qui si possono scoprire alcune aziende agricole totalmente vocate alla coltivazione sostenibile, in cui la comunità locale è protagonista di un percorso condiviso di crescita sostenibile e nelle quali sono attivi alcuni servizi ai turisti, tra cui esperienze, degustazioni, cene di charme sotto gli ulivi nel clima informale della campagna, piccoli laboratori di cucina e di scoperta di alcuni prodotti davvero speciali che vengono coltivati qui in piccoli quantitativi. Tra questi, è tutto da scoprire il pomodoro fiaschetto, presidio Slow Food, coltivato e lavorato ad esempio dall’Azienda Agricola Calemone, presso la quale si possono apprendere tutti i segreti di questo delizioso ortaggio, dal sapore dolce e intenso e dai piccoli frutti, da assaggiare dopo un laboratorio di cucina in cui ci si può cimentare nella preparazione delle tipiche orecchiette.

Altro prodotto locale di eccellenza è l’olio, frutto degli oliveti secolari che caratterizzano il paesaggio, con le distese argentate delle immense chiome e i tronchi imponenti e contorti, segno della vita pluricentenaria di molti di questi esemplari. Oltre a degustare oli di gran pregio, le aziende locali organizzano oltre alle classiche degustazioni guidate, altre esperienze curiose, come il calcolo approssimativo dell’età di un ulivo proposta dalle Tenute Parco Piccolo a Carovigno. si misura la circonferenza alla base del tronco utilizzando una corda e poi si verifica la lunghezza di questa con un comune metro da muratore. Il risultato viene moltiplicato per un certo coefficiente e si ottiene l’età. Un modo piacevole e informale per assaporare i prodotti locali, dalla parmigiana di melanzane, al barattiere (un curioso ortaggio simile al melone bianco ma dal gusto rinfrescante simile a quello del cetriolo), al carciofo della terra dei Messapi, agli indimenticabili formaggi locali, è offerto da una cena tipica sotto gli ulivi presso l’azienda agricola Pietrasanta di Carovigno.

Alla fine, placate le richieste del palato, chi ha desiderio di scoprire la storia, l’arte e le tradizioni del territorio, può fare un tour alla scoperta dei centri nei dintorni di Torre Guaceto, a cominciare da Brindisi, con il suo imponente Castello a Mare, di recente restaurato e aperto alle visite, tra architetture poderose e splendidi panorami; oppure, nelle immediate vicinanze della Riserva, il centro di Carovigno, con le sue case candide, le stradine linde e ordinate nel perfetto stile delle Città Bianche pugliesi, o l’antico castello, nella cui corte interna può capitare di assistere allo spettacolo delle locali compagnie di sbandieratori. A pochi chilometri di distanza si trovano San Vito dei Normanni e Mesagne, la città la cui pianta antica ricorda la forma di un cuore, in cui ammirare le architetture barocche di chiese e palazzetti.

Per saperne di più su Torre Guaceto, sito Internet: www.riservaditorreguaceto.it.

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri