Prospettive di viaggio

Turismo dell’olio: l’ultima tendenza tra i viaggi del gusto

Dopo l’enoturismo arriva l’oleoturismo, un modo di viaggiare che conosce crescente interesse con destinazioni in tutta Italia

17 Nov 2025 - 06:00
 © Istockphoto

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Le esperienze di gusto e i buoni sapori sono ormai da tempo una delle attrattive che può invoglia i viaggiatori a visitare una certa destinazione: l’Italia con la sua variegata gastronomia è una meta di eccellenza sotto questo profili e, negli ultimi anni, oltre al turismo del cibo e del vino, sta conoscendo un crescente interesse legato all’olio extravergine di oliva. L’oleoturismo invita a scoprire e a degustare le produzioni olivicole locali abbinandole alla visita dei luoghi e dei territori di produzione, per scoprirne la cultura e le tradizioni da un punto di vista insolito, da accostare all’esplorazione delle bellezze naturalistiche e artistico-architettoniche.

CHE COS’È L’OLEOTURISMO - L'oleoturismo, dunque, è un modo di viaggiare che unisce la scoperta e la degustazione dell'olio extravergine di oliva alla visita delle bellezze locali, a cominciare da uliveti, frantoi e territori di produzione. Non si stratta quindi solo di assaggiare e di scoprire le diverse varietà di olio, ma di immergersi in un'esperienza che include l'apprendimento dei metodi di produzione, la conoscenza della cultura locale e l'abbinamento dell'olio con i cibi tipici, dalla campagna alla tavola. L'obiettivo è conoscere i diversi sapori, ma anche scoprire la biodiversità, la storia e la cultura legate all'olio di una specifica area geografica ed entrare in contatto con le tradizioni e le persone che vivono nell’area di produzione. Spesso comprende la partecipazione a laboratori, visite guidate ed esperienziali agli uliveti e ai frantoi, oltre naturalmente a degustazioni guidate. Si tratta di una forma di turismo che aiuta a valorizzare il legame tra l'olio di alta qualità e il suo luogo d'origine, con notevoli benefici per l'economia locale, perché crea opportunità di lavoro in aree rurali e sostiene la manutenzione dei paesaggi olivicoli.  Le aziende agricole diventano così sede di Iniziative didattiche e formative sulle diverse varietà di olive, sulla produzione sulle tecniche di estrazione e sulle proprietà organolettiche dell'olio, con passeggiate tra gli ulivi e altre attività ludico ricreative: a tutto questo si associa la commercializzazione diretta dei prodotti aziendali.

DOVE FARE OLEOTURIMO IN ITALIA - L'olio si produce in molte regioni d'Italia, da nord a sud dello Stivale: sono quindi numerose le località a disposizione di chi desidera organizzare un viaggio dedicato al tema. Le aree a maggiore vocazione olivicola sono la Liguria, la Toscana, l'Umbria, la Calabria e la Sicilia, il Lago di Garda.
- In Liguria, tra i terrazzamenti delle due Riviere, Levante e Ponente, crescono gli ulivi di qualità Taggiasca. L'olio DOP Riviera Ligure è caratterizzato da note delicate, fruttate e aromatiche, con sentori di erbe di campo, mandorla e carciofo. Nella visita a frantoi storici, sentieri panoramici e borghi affacciati sul mare si percepisce quanto l’olio qui non sia solo un alimento, ma un patrimonio culturale.
- La Toscana è una delle destinazioni più interessanti dal punto di vista oleoturistico. Tra le mete più importanti ci sono le colline del Chianti e della Val d’Orcia, dove frantoi accoglienti aprono da tempo le porte a degustazioni di oli superlativi e profumati, dall'aroma intenso di erbe, frutti verdi e mandorla. Il loro abbinamento perfetto è con i formaggi tipici locali, per un vero viaggio di gusto.
- Poco lontano c'è l'Umbria, con i suoi ulivi della Fascia Olivata Assisi-Spoleto, patrimonio UNESCO. Qui si può soggiornare presso gli agroturismi, visitare i frantoi e partecipare a degustazioni guidate ed esperienze negli uliveti.
- La Puglia è una delle zone d'Italia in cui gli uliveti caratterizzano maggiormente il paesaggio e l'olio è uno dei tesori della gastronomia locale. Qui, tra soggiorni in masseria, trekking tra gli ulivi pluricentenari e degustazioni a tema, l'olio è una parte imprescindibile della vacanza. Le varietà più importanti sono Coratina, Peranzana, Cellina di Nardò da cui si ottengono oli dal gusto robusto e variegato, amari, piccanti, con note verdi e di mandorla, ma non sono da dimenticare le DOP come Dauno, Terra di Bari, Terra d’Otranto dalle caratteristiche differenti.
- La Calabria rappresenta il lato più selvaggio e intenso della produzione olivicola italiana. Gli ulivi si coltivano in Aspromonte dai quali si ottiene un olio dal sapore molto deciso.  
- In Sicilia, invece, l'ulivo è coltivato tra l’Etna, la Valle del Belice e la regione dei i templi, con varietà di olio saporito.
- Il lago di Garda - Anche la regione che si trova lungo le sponde del Benaco, vanta tra le sue eccellenze un pregiato olio DOP, dal sapore delicato e con un  retrogusto fresco con sentori di mandorla e dalla alta digeribilità.

LE VIE DELL’OLIO – Un buon punto di partenza, per chi desidera accostarsi all’oleoturismo, è offerto dagli itinerari compresi nelle Strade dell’Olio, i percorsi turistici ed enogastronomici che si sviluppano su base regionale o locale e attraversano comuni noti per la produzione di olio e altri prodotti tipici, organizzati in base all'offerta turistica. Il numero delle Strade è variabile, a seconda della stagione e della natura dei percorsi: tra le più conosciute ricordiamo la Via Sabina dell'extravergine (Lazio), l'itinerario di Lucca e Monte Carlo (Toscana), il percorso di Castel Monte (Puglia), la strada dell'Olio dei Monti PIsani (Toscana), l'itinerario dell'Olio d'Abruzzo (da Montepagano verso sud, passando per Atri e Morro d'Oro fino a Notaresco), la Strada dell'olio dell'Alto Ionio cosentino (Calabria). Molti altri itinerari e percorsi si sviluppano a livello locale e stagionale e per scoprirli occorre visitare i siti Web delle località prescelte oppure visitare la pagina Web: www.turismodellolio.com.