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La Sicilia di Archimede e delle sue straordinarie invenzioni

Viaggio nell’antichità e nella “bella vita” del sud della Sicilia

La Sicilia geniale tra Archimede, Barocco e cioccolato

Viaggio nella storia e nella "dolce vita" della nostra isola maggiore

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“Datemi un punto d'appoggio e solleverò la Terra” diceva Archimede.

Tutto da dimostrare. E allora il nostro viaggiatore può partire alla volta della Sicilia, terra natale di Archimede, per provare quanto lo scienziato sostenesse, cimentandosi in dimostrazioni, esperimenti ed esperienze nel Tecnoparco Museo di Siracusa e al contempo saggiare un po’ di sicilian-mood of life che tanto è amato da chi lo ha provato, col suo lento scorrere del tempo e le sue forti passioni.

Atterrando a Catania il trasferimento fino a Siracusa in auto è abbastanza breve ed il panorama sul Mar Jonio è bellissimo mentre si percorre la costa verso sud. Il consiglio è di trovare alloggio sulla piccola isola di Ortigia, un gioiello che brulica di gente e di sicilianità collegato alla città dall’antico ponte Umbertino, nel cui cuore pulsante si può rivivere la magia cinematografica di Malena nella spettacolare piazza del Duomo.

 

Passeggiando dall’isoletta verso l’entroterra, seguendo le indicazioni per l’area archeologica greco-romana, si arriva al Tecnoparco Museo di Archimede (www.tecnoparco-archimede.com); ad attendere il nostro viaggiatore ci sono 25 macchine riprodotte in scala naturale dello scienziato eclettico che conquistò il mondo occidentale dell’epoca. Del resto, Archimede è emblema della figura dell’inventore persino fra i personaggi di Walt Disney, è stato ispiratore di Leonardo da Vinci, di Galileo Galilei, ed è rimasto fissato nella memoria collettiva degli studenti per i numerosi aneddoti (romanzati) che lo riguardano: celebre nei secoli l'esclamazione eureka! (dal greco εὕρηκα!, ho trovato) a lui attribuita quando ebbe l’intuizione sul principio di galleggiamento dei corpi nei liquidi che porta il suo nome.

 

Il parco si divide in aree tematiche: prima un’immersione video che funge da introduzione alla vita e al momento storico; poi l’area delle idee, con tutti gli studi dello scienziato dalle leve (che si possono provare dimostrando che davvero potrebbero sollevare il mondo) ai riduttori di forza fino agli ingranaggi complessi, ed all’analisi per comprendere il PiGreco, numero fisso ma per lo più incomprensibile agli studenti; l’area delle macchine da guerra e delle catapulte, dove si sperimentano dei veri esemplari in scala 1:1; l’area dell’idrostatica per capire perché le navi galleggino provando la spinta di Archimede, e poi la coclea (la macchina idraulica per il sollevamento di alte portate di liquidi), l’orologio ad acqua, l’architronito e il corobate; infine gli Speklon – gli specchi ustori – coi quali Archimede colpì, incendiò e affondò la flotta romana che stava assediando Siracusa. Nel parco il nostro viaggiatore può testare l’effettiva funzione dello specchio esagonale che, sfruttando i raggi del sole, produce un incendio anche a lunga distanza, in questo caso di piccola entità, come prova di quanto fece lo scienziato.
Prima di concludere la visita il viaggiatore viene immerso nella realtà virtuale di una Siracusa in preda all’attacco romano del III secolo a.C. in uno scenario di fantasia ma eccitante; infine viene messo alla prova nello Stomachion, un rompicapo tipo puzzle di figure geometriche studiato da Archimede da ricombinare in un tempo definito. 

 

Carico di nuove conoscenze il nostro viaggiatore dovrà adesso calarsi completamente nella bella vita siciliana, iniziando col sedersi a tavola ad assaporare gusti e profumi locali: si può scegliere una carrellata di pesce crudo fresco pescato nei mari siciliani alla Locanda Sikè, in corso Umberto I 11, con pochi coperti e tanta cura per gli ospiti buongustai, senza lasciarsi scappare la verticale di crudi di gamberi del mar di Sicilia ed i primi a base di pescato del giorno, oppure una pizza gourmet, in versione “tradizionale” siciliana (la Oro giallo spicca) o “napoletana” (la Margherita rimane al top), o “supercrunch” (la Friarielli è fra le più richieste), riconosciuta fra le migliori italiane (da Era Ora Ortigia, sulla Riva Garibaldi 10).

 

Al risveglio la miglior buona pratica è quella di praticare jogging sul periplo di Ortigia, entrare nel duecentesco Castello Maniace, poderoso baluardo di difesa voluto da Federico II, poi affacciarsi alle feritoie delle torri sul mare del magnifico Golfo con la brezza proveniente da sud fra i capelli.
Poi tappa al mare. La spiaggia più cool della costa è senza dubbio l’Agua Beach a San Lorenzo, a sud di Siracusa; la sabbia chiarissima, le palme e la natura selvaggia circostante (siamo a due passi dalla riserva naturale di Vendicari) insieme ad un cocktail permettono di stare sdraiati vicino alla riva a godersi sole, mare limpido e profumo di salsedine ancora per tutto ottobre. 

 

Arriviamo al giro dei golosi: la meta nella deliziosa – è il caso di dirlo - città di Modica, uno dei siti della Valle del Barocco, soddisfa il desiderio di cioccolato (tipico dell’inizio dell’autunno) con il Miglior Cioccolato di Modica premiato con la Tavoletta d’Oro negli ultimi 10 anni. Si sale a Corso San Giorgio e ci si sofferma davanti alla magnifica scalinata, quasi un’ascesa mistica alla divinità dell’opulento e superbo Duomo, certamente il più scenografico esempio del Barocco Siciliano. Ancora in preda alla Sindrome di Stendhal, proprio di fianco agli Orti di San Giorgio, un piccolo “eden” affacciato sulla città bassa, si viene rapiti dai profumi dalla fabbrica di cioccolato Sabadì, scrigno di gioielli di cioccolato, dove ogni degustazione diventa esperienza da bagaglio culturale. Il cioccolato biologico viene raccontato durante l’assaggio dal suo artefice, Simone Sabaini (www.sabadi.it): il cioccolato viene lavorato a temperature molto basse (è crudo) per evitare il difetto della patina bianca da separazione del burro di cacao, e così rimane gustoso e profumato a lungo, soddisfa il palato senza impastarlo. Una curiosità: qui sono state realizzate le prime cantine al mondo per l’affinamento del cioccolato che servono per aromatizzare i cioccolatini “Affinati” in un procedimento inedito, mediante contatto prolungato nel tempo con thè, tabacco, chicchi di caffè, fiori o spezie. Da intenditori e buongustai sono le tavolette “Lo Scuro” con zucchero Moscobado, il “Crude 70%”, e sono da collezione “I cioccolati d’Italia”, dedicati alle più belle città italiane con un sano campanilismo nell’estetica e negli ingredienti. 
 

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