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Gorizia e Nova Gorica Capitale Europea della Cultura 2025

Una italiana lʼaltra slovena, due città divenute esempio di convivenza: "appuntamento imperdibile," commenta Vittorio Sgarbi

Gorizia sarà Capitale Europea della Cultura nel 2025

Gorizia, insieme alla vicina città slovena di Nova Gorica è stata nominata Capitale Europea della cultura per il 2025. Un riconoscimento importantissimo che deriva certamente dagli ottimi rapporti di vicinato delle due città dopo le tragedie della Seconda Guerra Mondiale e l’imposizione di un confine che non c’era mai stato in mille anni di storia. 

Ma anche il riconoscimento di una cultura particolarissima e originale di questa città di cui Vittorio Sgarbi è grande estimatore : “Gorizia – afferma -  deve essere la citta’ inevitabile,nella quale accadono cose che altrove non accadono. Occorre averla nell’agenda degli appuntamenti imperdibili”. Gorizia è infatti una città che nasconde molti tesori che vale la pena di scoprire. Eccoli.

Il Borgo Castello – Arrivando dall’autostrada la prima cosa che si nota a Gorizia è il suo castello, abbarbicato sul colle che la domina, simbolo della millenaria interessante e poco conosciuta storia della città che fu citata per la prima volta nel 1001. Il castello è visitabile e contiene un’interessante sala didattica dedicata al periodo medievale, che vide i Conti di Gorizia dominare su un vastissimo territorio, che andava dall’Istria fino al Tirolo Orientale. Da non perdere l’esposizione la bella esposizione permanente degli strumenti medievali e rinascimentali, perfettamente funzionanti, tanto che vengono usati per concerti nelle sale del maniero. In questo periodo e fino a gennaio, ospita una interessante mostra su Massimiliano Primo d'Asburgo.

La città alta e la Grande Guerra – Il castello è circondato dall’incantevole Borgo, da cui si godono panorami mozzafiato e che custodisce tra le sue antiche viuzze anche il bel Museo della Grande Guerra, assolutamente da visitare non solo per l’ampia documentazione, i reperti, ma anche per l’emozione di trovarsi in una trincea durante il terribile conflitto. Che si svolse in gran parte proprio intorno a questa città: nel sobborgo di Oslavia sorge il monumento ossario mentre a una decina di minuti di auto ecco la colossale scalinata di Redipuglia. Altri piccoli musei del Primo conflitto mondiale si trovano proprio a Redipuglia, Fogliano e sulla cima del Monte San Michele, in cui sono state restaurate alcune grandi gallerie costruite dagli italiani. 

Nova Gorica - Ma dal borgo si ha un visione mozzafiato della valle dell’Isonzo e della slovena Nova Gorica, una città di nascita molto più recente, nota per i suoi casinò, dinamica e attiva, attrezzato punto di partenza per luoghi assolutamente interessanti, a cominciare dal bel Museo della Grande Guerra di Caporetto o dallo strepitoso lago di Bohinj raggiungibile anche con un pittoresco treno storico che parte dall’asburgica stazione ferroviaria di Nova Gorica. Da non perdere il Santuario della Castagnevizza, in cui fu sepolto nel 1836 il Re di Francia Carlo X di Borbone dopo l’esilio a Gorizia. Per chiama lo sport sulle rive dell’Isonzo troverà anche una deliziosa “riviera” sull’Isonzo, molto attrezzata e ospitale, in cui si svolgono affollati campionati di canoa e kayak

La statua del giovane filosofo - Ma torniamo a Gorizia: scendendo dal castello Gorizia offre un piacevole centro storico: in piazza De Amicis ecco, nel bel palazzo Attems Petzestein, la Pinacoteca degli ex Musei provinciali (oggi regionali) in cui si riassume la storia particolarissima e internazionale dell’arte figurativa di Gorizia. Inconsueta in una città italiana la chiesa di Sant’Ignazio, in Piazza Vittoria, con i campanili dalle cupole a cipolla. Dalla piazza si può risalire nell’antica e bella via Rastello fino ad arrivare alla statua di Carlo Michelstaedter, personaggio emblematico di Gorizia, scrittore e pittore, filosofo. Scrisse la sua opera principale giovanissimo e morì suicida a soli 23 anni. A lui è dedicata una sezione nel Museo didattico della Sinagoga di Gorizia. Poco lontano la trattoria "Vecia Gorizia", per una gustosissima sosta.

Palazzi e chiese - Proprio davanti, la piccola intrigante trattoria “Alla Delizia” in cui assaggiare ottimi vini e affettati deliziosi. Dalla stessa piazza si può raggiungere il Duomo che custodisce la volta di un’antica cappella con i magnifici affreschi medievali di Angeli musicanti, da poco restaurati. Nella vicina Piazza Sant’Antonio, due palazzi degni di assoluto rilievo: Palazzo Lantieri che ospita spesso interessanti eventi culturali-artistici e palazzo Strassoldo. Sulla piazza si affacciano locali tipici, come “Atmosfere” che offre tra l’altro pasti rapidi e gustosi con squisitezze locali. 

Villa Coronini - Nell'ombreggiato viale XX settembre, che porta a una delle vedute più incantevoli di Gorizia ecco il Parco e la Villa Coronini, lascito di un nobile goriziano e molto apprezzati da Vittorio Sgarbi: un esempio di stupendo giardino mitteleuropeo e un palazzo che custodisce una parte della storia del Friuli Venezia Giulia, con pezzi rarissimi come ad esempio due busti dello scultore Franz Xaver Messerschmidt, autore dei più inquietanti ritratti della storia dell’arte. 

Il Mercato e la Rosa di Gorizia - Un capitolo a parte meriterebbe l’enogastronomia goriziana, ricchissima, come dimostra lo stupendo Mercato coperto di Corso Verdi, costruzione in stile Liberty che ospita i migliori prodotti degli orti friulani e sloveni, le primizie più preziose,  con la mitica “Rosa di Gorizia” un raro radicchio amato dai gourmet di mezzo mondo che viene coltivato da una decina di piccoli produttori nelle campagne attorno all’Isonzo e che proprio nella stagione fredda viene raccolto e offerto dai ristoranti. Proprio l’inverno è il momento del raccolto di questa delizia.

Gli Orange wine di Oslavia - Questa verdura deliziosa bene si accompagna con i vini prodotti a Oslavia, in cui un gruppo di viticoltori si sono riuniti in un’associazione in nome della deliziosa Ribolla Gialla. Da provare anche i loro Orange wine, ormai celebri in tutto il mondo. Il tutto si può assaggiare nella trattoria Alla Luna  che ha fatto del recupero della cucina tradizionale  la sua missione: da assaggiare gli incredibili gnocchi di susine,  la panza de moniga (pancia di monaca, un pasticcio delizioso) oppure la Lubianska, una sorta di milanese arricchita di formaggio e prosciutto che si può gustare, in dimensioni gigantesche, anche nella trattoria "Gianni". Per un tuffo nella tradizione in un ambiente casalingo e informale ecco la trattoria Turri, nel quartiere di S.Andrea, oppure la trattoria Klainiscek a Oslavia accanto al colossale monumento-ossario della Grande Guerra. 

Per maggiori informazioni: www.turismofvg.it

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