Primavera en plein air

Dal Garda alla Valle Camonica: tesori archeologici in provincia di Brescia

Dai monti alle sponde del lago alla scoperta di luoghi splendidi e di straordinario valore storico

24 Mar 2022 - 06:00
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© Ente del Turismo  | Incisioni rupestri al Parco di Naquane (Capo di Ponte), Roccia 35, ph Cattabiani, Archivio CMVC© Ente del Turismo  | Incisioni rupestri al Parco di Naquane (Capo di Ponte), Roccia 35, ph Cattabiani, Archivio CMVC© Ente del Turismo  | Incisioni rupestri al Parco di Naquane (Capo di Ponte), Roccia 35, ph Cattabiani, Archivio CMVC© Ente del Turismo  | Incisioni rupestri al Parco di Naquane (Capo di Ponte), Roccia 35, ph Cattabiani, Archivio CMVC

© Ente del Turismo | Incisioni rupestri al Parco di Naquane (Capo di Ponte), Roccia 35, ph Cattabiani, Archivio CMVC

© Ente del Turismo | Incisioni rupestri al Parco di Naquane (Capo di Ponte), Roccia 35, ph Cattabiani, Archivio CMVC

Andare alla scoperta di questi stupendi (e forse inattesi) luoghi in questo inizio di primavera può essere lo spunto per trascorrere piacevoli e rigeneranti giornate all’aperto, con piacevoli ed emozionanti passeggiate tra arte e storia. Sicuramente ne sarete sorpresi ed affascinati.

Il mondo preistorico - In Valle Camonica il più straordinario racconto del mondo preistorico finora scoperto al mondo - Il piacere di camminare fra boschi e prati, leggendo il più straordinario racconto del mondo preistorico finora scoperto al mondo, una stupefacente galleria all’aria aperta che va dal lago d’Iseo fino all’Alta Valle Camonica: le incisioni rupestri istoriate su oltre 2.000 rocce della Valle Camonica, nota come la Valle dei Segni, sono uniche per numero e importanza, tanto che già nel 1979 l’Unesco le ha dichiarate (primo sito italiano) Patrimonio dell’Umanità. Oltre 200.000 le incisioni catalogate e distribuite in ben 180 siti di 24 comuni, eseguite in un arco di tempo di oltre 12 mila anni, dal Paleolitico al periodo Romano. Vi si legge la storia di un popolo, che potrebbe essere emblematicamente considerata la storia della civiltà europea: una giornata, o ancor meglio un week end, alla loro scoperta può essere quindi uno straordinario viaggio nel nostro passato, piacevole ed istruttivo per grandi e bambini. 

Otto parchi dedicati - Negli 8 otto parchi archeologici dedicati, una chiara cartellonistica consente di districarsi in questo fantastico e complesso linguaggio figurato su massi di varie forme e dimensioni (alcuni raggiungono i 50 m e raccolgono fino a 100 figure). La maggior concentrazione si ha nella zona di Capo di Ponte, dove la visita non può che iniziare dal Parco Nazionale di Naquane, in cui sono incise su 104 rocce oltre 30 mila figure, il maggiore raggruppamento scoperto al mondo: istituito nel 1955, è stato il primo Parco archeologico italiano. Dirimpetto, i Massi di Cemmo e poco distante il Parco archeologico comunale di Seradina e Bedolina. Altre incisioni si ammirano nei parchi di Lago Moro, Luine e Monticolo a Darfo Boario Terme; Ossimo; Ceto, Cimbergo e Paspardo; Sellero; Sonico e, con molti altri reperti, al Museo Nazionale della Preistoria della Valle Camonica di Capo di Ponte.

Le romantiche Grotte di Catullo e i mosaici della villa di Desenzano - In tema di archeologia, una perla assoluta da scoprire passeggiando sono le Grotte di Catullo, fra le più suggestive aree archeologiche italiane: all’estremità della penisola di Sirmione, circondato dalle azzurre acque del lago di Garda e immerso nel verde degli ulivi, il complesso – che si estende per oltre 2 ettari- è l’esempio più grandioso di villa romana finora riportata alla luce nel Nord Italia. Costruito nella prima età imperiale, fra la fine del I sec a.C. e l’inizio del I sec.d.C., andato poi in rovina, dal Rinascimento fu denominato “Grotte” a indicare i vani crollati e coperti dalla vegetazione, simili appunto a cavità naturali. Il riferimento a Catullo deriva dal fatto che il noto poeta latino cantò in una sua ode Sirmione “gioiello tra tutte le isole e penisole dei mari e dei laghi”. Sempre sul Garda, da non perdere è una visita alla zona archeologica di Desenzano, che custodisce i resti di una grandiosa villa romana del IV sec. d.C. con estesi pavimenti policromi a mosaico di raffinatissima fattura.

I tesori di Brixia Romana, capolavoro Unesco - Altra imperdibile passeggiata archeologica a ritroso nel tempo è quella che a Brescia, lungo Via Musei porta alla visita di ben due eccezionali siti Unesco: BRIXIA. Parco archeologico di Brescia Romana (la più vasta area di rovine romane del nord Italia, dove nel Tempio Capitolino si ammira la Vittoria Alata, simbolo della città, rarissimo bronzo romano di grandi dimensioni risalente alla prima metà del I sec. d.C.) e il Museo di Santa Giulia, straordinario complesso unico nel suo genere in Europa, con resti di domus romane, chiese, chiostri in cui si è stratificata e si legge chiaramente la storia della città a partire dall’Età del Bronzo, raccontata anche con una ricchissima esposizione di sculture, mosaici, reperti, oggetti artistici e tesori come la Croce di Desiderio, preziosissima oreficeria carolingia. 

Per informazioni: www.visitbrescia.it

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