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Crisi microchip, Apple taglierà la produzione degli iPhone13

Secondo Bloomberg il colosso californiano avrebbe difficoltà per la carenza di semiconduttori. All'origine del problema le sottostimate previsioni di mercato a causa del Covid-19

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Anche Apple sta facendo i conti con la crisi dei microchip post-Covid. Secondo Bloomberg, l’azienda di Cupertino avrebbe serie difficoltà nella produzione dei suoi dispositivi, tanto da prendere in considerazione l'ipotesi di ridurre la produzione di iPhone 13 previsti per il 2021 di 10 milioni di unità.

La domanda di microchip continua a superare l'offerta attualmente disponibile, mettendo in difficoltà le aziende di elettronica in tutto il mondo. Una crisi da cui non è immune nemmeno il gigante californiano. La mancanza di microchip, causata a sua volta dalla crisi nella produzione di semiconduttori - i materiali speciali utilizzati per realizzare le componenti che stanno alla base dei chip -, continuerà infatti a gravare sulla filiera, dalla produzione dei microchip all'automobilistica. Nello specifico, i principali produttori di chip hanno fatto sapere che la domanda continuerà a superare l'offerta per tutto il prossimo anno e potenzialmente anche oltre.

 

Quella della carenza di semiconduttori è ormai una crisi globale, anche amplificata dal potenziamento del 5G che si serve di chip per i nuovi apparati di telecomunicazioni. Ma il problema che ha fatto bloccare il settore risale al 2020, quando a causa del Covid le proiezioni di vendita da parte delle case automobilistiche sono state più prudenziali rispetto a quella che è stata poi l'effettiva realtà del mercato. Ciò ha finito per spostare i volumi e la domanda di semiconduttori, che storicamente incide sull'auto soltanto per il 10% dei volumi globali.

 

 

Stando a quanto riportato da Bloomberg, Apple avrebbe avuto in progetto di produrre 90 milioni di iPhone13 negli ultimi tre mesi dell'anno, ma la revisione dei volumi è stata imposta dalle difficoltà che Broadcom Inc. e Texas Instruments Inc. - tra i principali fornitori di diversi componenti chiave, tra cui i chip che gestiscono l'alimentazione del display, il Face Id, la connettività Usb, l'alimentazione wireless - stanno trovando nel soddisfare le richieste dei loro clienti.

 

Intanto, le indiscrezioni riportate da Bloomberg hanno avuto un impatto sulle azioni Apple, scese dell'1,6%. Per quanto riguarda le produzioni, invece, le carenze hanno già pesato sulla capacità dell'azienda di spedire i nuovi modelli ai clienti.

 

L'iPhone 13 Pro e l'iPhone 13 Pro Max sono stati messi in vendita a settembre, ma gli ordini non sono stati evasi dallo store ufficiale per circa un mese. E i nuovi dispositivi sono elencati come "attualmente non disponibili" per il ritiro in diversi store fisici. Anche i corrieri partner di Apple stanno riscontrando ritardi di spedizione simili.

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