La storia

Da Fossano al mondo: Balocco, l’azienda fondata nel 1927 affronta una nuova era familiare

Con la morte di Alessandra Balocco, l’impresa di Fossano perde un’altra guida storica. Arriva la quarta generazione, in un passaggio che segna un nuovo capitolo nella storia di una realtà dolciaria dal respiro globale

05 Ago 2025 - 09:15
 © Ansa

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Fondata nel 1927 come una piccola pasticceria artigianale a Fossano, in provincia di Cuneo, Balocco è oggi una delle aziende dolciarie più riconoscibili d'Italia. Il marchio è noto per prodotti da forno come panettoni, colombe e frollini, esportati in oltre 70 Paesi. Ma oltre al successo industriale, la storia di Balocco è sempre stata quella di una famiglia. Una famiglia che negli ultimi tre anni ha vissuto lutti profondi: prima la scomparsa di Aldo, poi del figlio Alberto, e ora della figlia Alessandra, presidente e amministratrice delegata dal 2022. Un evento che segna la fine della terza generazione alla guida dell'impresa e apre una nuova fase affidata ai giovani eredi. In questo contesto, la Balocco si trova a coniugare continuità produttiva e memoria familiare, mantenendo saldo il legame con il territorio e con la sua identità di eccellenza dolciaria.

Una tradizione lunga quasi un secolo

 Balocco nasce nel 1927, quando Francesco Antonio Balocco apre una pasticceria nel centro di Fossano. Dopo la guerra, il figlio Aldo inizia a trasformare l'attività artigianale in una realtà industriale. Negli anni 50 l'azienda inizia la produzione di panettoni e colombe, dando vita a un processo di crescita che continuerà nei decenni successivi. La sede storica viene ampliata, i macchinari si evolvono, ma resta centrale il legame con la tradizione dolciaria piemontese. Negli anni 90, Balocco si afferma come uno dei marchi principali nel mercato italiano dei prodotti da forno confezionati. L'attenzione alla qualità delle materie prime e l'investimento costante in innovazione consentono all'azienda di competere anche a livello internazionale, pur mantenendo una forte identità locale.

Un'azienda di famiglia diventata simbolo industriale

 La storia della Balocco è anche la storia della sua famiglia. Il passaggio generazionale avviene nel segno della continuità: Alberto Balocco, nipote del fondatore, assume la guida dell'azienda e la trasforma in una realtà moderna e competitiva. Alla base del suo approccio c'è la convinzione che tradizione e innovazione possano convivere. Sotto la sua direzione, l'impresa raggiunge risultati economici rilevanti, con un fatturato che nel 2022 ha superato i 185 milioni di euro. Balocco diventa anche sinonimo di comunicazione efficace: le campagne pubblicitarie - come quella con Babbo Natale - consolidano il marchio nell'immaginario collettivo italiano. L'azienda si distingue inoltre per l'impegno verso la sostenibilità, con impianti a basso impatto ambientale e una logistica sempre più efficiente.

Il boom del Mandorlato Balocco con la testimonial Heather Parisi

 Negli anni 80, il Mandorlato Balocco diventa uno dei prodotti simbolo dell'azienda, grazie a una fortunata campagna pubblicitaria che lo trasforma in un successo nazionale. Al centro dello spot c’è Heather Parisi, che nel 1982 interpreta il jingle sulle note del suo famoso brano "Cicale", proponendo versi come: "Il mandorlato … è il primo, il più buono, il più ghiotto"
Lo spot, fortemente visivo e facilmente memorizzabile, contribuisce a rendere il prodotto riconoscibile e a rafforzare il legame di Balocco con il pubblico italiano. In seguito, sono state protagoniste altre testimoni del piccolo schermo (come le Gemelle Kessler, Wendy Windham, Antonella Elia), ma è Parisi a rappresentare il culmine della strategia di posizionamento del Mandorlato come icona natalizia italiana.

Il "Signor Balocco": un testimonial che ha dato volto al marchio

 Dal 2006 Balocco introduce un testimonial fisso nella comunicazione aziendale: il "Signor Balocco". Questo personaggio, inizialmente interpretato da Cosimo Cinieri fino al 2017, è poi stato affidato all'attore e doppiatore torinese Aldo Stella. La campagna pubblicitaria consolidò un'immagine rassicurante e riconoscibile, con slogan come "Fate i buoni" che divenne iconico a livello nazionale. Aldo Stella è il volto attuale di questa figura a partire dal 2017. In spot dedicati a prodotti come panettoni e frollini, spesso ambientati nel "Paese del Signor Balocco" o nel suo immaginario laboratorio di Ricerca & Sviluppo, Stella incarna quell'idea di autenticità e valore familiare che il marchio vuole trasmettere. Questa strategia ha rafforzato il legame tra marchio e pubblico, promuovendo un'immagine concreta e affettiva dell'azienda. È stata una scelta in controtendenza rispetto alla comunicazione impersonale: anziché usare influenze digitali generiche, Balocco ha puntato su un personaggio immaginario ma costante, riconosciuto e apprezzato sui mezzi tradizionali e digitali.

Tre lutti in meno di tre anni: la fine di una generazione

 Nel giro di poco più di trenta mesi, la famiglia Balocco ha vissuto una serie di lutti che hanno lasciato sgomenta un'intera comunità. Una sequenza tragica, quasi simbolica, che ha colpito tre generazioni: prima la scomparsa dell'anziano Aldo Maria, figura storica dell'impresa fondata nel 1927; poi, nell'agosto del 2022, la morte improvvisa del figlio Alberto, travolto da un fulmine durante un'escursione in montagna. Infine, nel luglio 2024, l'ultimo colpo: la perdita di Alessandra Balocco, sorella di Alberto, presidente e amministratrice delegata, scomparsa a soli 61 anni dopo una breve malattia. Una successione di eventi che, al di là del lutto privato, assume contorni quasi simbolici: come se un destino implacabile si fosse abbattuto su una delle famiglie imprenditoriali più rappresentative del Piemonte. In pochi anni, la Balocco ha perso l'intero asse dirigenziale familiare, lasciando un vuoto difficile da colmare sia sul piano affettivo che su quello aziendale. Il dolore, però, si è trasformato in determinazione: quella di portare avanti, con rispetto e continuità, un'eredità costruita in quasi un secolo di lavoro, sacrificio e identità condivisa.

La leadership di Alessandra: visione, numeri e crisi

 Prima di diventare presidente, Alessandra Balocco aveva maturato un'esperienza di oltre vent'anni all'interno dell'azienda, occupandosi prevalentemente dell'area marketing e comunicazione. Il suo stile di leadership era improntato alla continuità, ma anche alla razionalizzazione delle risorse e al rafforzamento dei canali distributivi. Tra le sfide più significative affrontate nel suo mandato, rientra la gestione della vicenda legata alla sponsorizzazione del "Pandoro Gate", che ha coinvolto l'azienda in una controversia mediatica. Alessandra si è distinta per la capacità di mantenere toni istituzionali e per la volontà di tutelare la reputazione del marchio. Anche sotto la sua guida, Balocco ha confermato i risultati economici positivi, con una quota export in costante crescita e una presenza in oltre 70 mercati esteri.

La nuova fase: Balocco nelle mani della quarta generazione

 Dopo la morte di Alessandra, la responsabilità del gruppo passa ai giovani membri della quarta generazione Balocco. Tra questi, Marco e Diletta, figli di Alberto, sono indicati come le nuove figure operative nella gestione dell'azienda. Il passaggio avviene in un clima di continuità ma anche di trasformazione: la sfida è quella di mantenere l'identità storica dell'impresa, affrontando al contempo le richieste di un mercato in evoluzione. I nuovi vertici dovranno consolidare i rapporti con la grande distribuzione, accelerare sui fronti dell'innovazione e della sostenibilità, e preservare i valori familiari che hanno permesso all'azienda di resistere a quasi un secolo di cambiamenti. L'obiettivo resta quello di coniugare solidità gestionale e spirito imprenditoriale, puntando su nuovi modelli di sviluppo responsabile.

Chi sono Diletta e Marco Balocco: la nuova generazione al timone

 Nel passaggio del comando alla quarta generazione, emergono le figure di Diletta e Marco Balocco, figli di Alberto, la cui tragica scomparsa ha segnato un punto di svolta. Diletta, nata nel 1997 e diplomata in Economia e Management alla Bocconi, ha proseguito con un master in Management presso la ESCP Business School, maturando anche esperienze professionali in aziende come L'Oréal e Ferrero prima di entrare in azienda nel 2022. Durante i funerali del padre ha letto una lettera carica di commozione, affermando che lui era "la persona migliore che potessimo incontrare" e che "resta il nostro motore". Marco, il fratello minore, è anch'egli coinvolto dalle prime fasi nella gestione dell'impresa famigliare, affiancando Diletta in un percorso che unisce preparazione accademica e responsabilità diretta. Entrambi rappresentano la nuova leva che dovrà conciliare l'eredità storica della Balocco con le sfide della competitività contemporanea.

Fossano e oltre: il ruolo dell'azienda nel territorio e nel made in Italy

 La sede produttiva della Balocco resta oggi nel comune di Fossano, dove l'azienda rappresenta uno dei principali attori economici e occupazionali. Oltre a essere un punto di riferimento per l'indotto, Balocco è anche protagonista di iniziative a sostegno della comunità, con donazioni, sponsorizzazioni sportive e progetti scolastici. Il legame con il Piemonte non è solo simbolico: è parte integrante della narrazione del marchio. Sul piano nazionale, Balocco è riconosciuta come ambasciatrice della qualità dolciaria italiana, insieme ad altri storici marchi del settore. L'ingresso nella quarta generazione avviene quindi in un contesto ricco di responsabilità: mantenere il radicamento locale, tutelare la reputazione globale, continuare a scrivere una storia imprenditoriale iniziata quasi cento anni fa.

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