Anche di relazioni, famiglia e longevità si parla nel 59esimo Rapporto sulla situazione sociale del Paese
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Cambia la sessualità femminile in Italia, tra maggiore autonomia e persistenza di alcuni falsi miti. Il 92,5% delle donne tra 18 e 60 anni ha avuto rapporti sessuali, mentre il 60,9% ha almeno un rapporto a settimana. È quanto emerge dal 59esimo Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese 2025. Dati e abitudini anche su famiglia e longevità.
Per la maggioranza delle donne italiane, il sesso ha la funzione primaria di dare piacere (61,6%), e oltre metà di loro (56,4%) considera separabili sessualità e amore. Le donne prendono sempre più spesso l'iniziativa nel creare contatti con il partner (78,8%), mentre il 63,7% ritiene superata la rappresentazione stereotipata dell'uomo come cacciatore e della donna come preda.
Sulla contraccezione prevale l'uso del profilattico (42,7%) e della pillola (26,2%), ma una minoranza dà ancora credito a falsi miti: il 16,6% pensa che sia impossibile rimanere incinte durante le mestruazioni, mentre il 5,1% attribuisce alla pillola anticoncezionale la protezione dalle infezioni sessualmente trasmissibili. Infine il 3,8% ritiene che al primo rapporto sessuale non si possa rimanere incinte.
Più consapevoli e intraprendenti di un tempo, dunque, le donne italiane pensano che la sessualità sia "piacere" e quasi 8 su 10 indicano che il primo passo in una relazione parte proprio dalla parte femminile. Con il Censis che nel paragrafo del rapporto dedicato alla nuova sessualità femminile evidenzia anche che il 92,5% delle donne tra 18 e 60 anni ha avuto rapporti sessuali completi o incompleti nel corso della vita, mentre il 7,5% non ne ha mai avuti. Il 60,9% dichiara di avere attualmente almeno un rapporto sessuale alla settimana, il 22,5% meno di una volta alla settimana ma entro i tre o quattro mesi, il 6,4% tra i quattro e i sei mesi, il 10,3% non ha al momento una vita sessuale attiva.
In Italia più della metà delle donne (il 54,4%) si occupa personalmente delle faccende domestiche, a fronte di appena il 17,6% degli uomini. La differenza è di quasi 37 punti percentuali. Il lavoro invisibile, ovvero la cura della casa e della famiglia, resta prevalentemente un carico femminile. Si sottrae del tutto alle mansioni domestiche il 14,9% degli uomini, contro solo il 5,6% delle donne. E' quanto emerge sempre dal rapporto del Censis. Il 67,5% degli uomini si occupa delle faccende insieme ad altri membri della famiglia, mentre solo il 40% delle donne condivide con altri il carico di lavoro. Quasi 6 donne su 10 (il 59,0%) vi dedicano almeno due ore al giorno.
"L'Italia continua a invecchiare rapidamente. Le persone dai 65 anni in su rappresentano il 24,7% della popolazione (14,6 milioni di persone): erano il 18,1% nel 2000 (10,3 milioni) e il 9,3% nel 1960 (4,6 milioni)", rivela il Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese.
"L'aspettativa di vita - si legge ancora - è arrivata a 85,5 anni per le donne e 81,4 per gli uomini: circa 5 mesi in più solo nell'ultimo anno. E i centenari, 594 nel 1960, diventati 4.765 nel 2000, oggi sono 23.548. Nel 2045 le persone dai 65 anni in su saranno aumentate di quasi 4,5 milioni e raggiungeranno i 19 milioni (il 34,1% della popolazione). Il desiderio di prolungare l'esistenza sfuggendo alle malattie è la regola che accomuna la nuova generazione di anziani. Una tendenza a vivere come eterni adulti, senza limitazioni legate all'avanzare dell'età. Con la consapevolezza di custodire e trasmettere in eredità risorse, non solo materiali, di cui le giovani generazioni non potranno godere in ugual misura".