Tre mesi dopo l’apertura del testamento, i figli Tiziana e Alessandro e la storica assistente Dina Minna non hanno ancora formalizzato l'accettazione. Dubbi sul valore reale del patrimonio del celebre conduttore
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A più di tre mesi dalla morte di Pippo Baudo, la questione della sua eredità resta un enigma. Il testamento del celebre conduttore, scomparso all'età di 89 anni, è stato aperto il 9 settembre scorso eppure, a oggi, secondo quanto riporta "Il Fatto Quotidiano", nessuno dei tre beneficiari, i figli Tiziana e Alessandro e la storica assistente Dina Minna, ha ancora accettato formalmente la parte di patrimonio che gli spetta. Un fatto raro, che ha sollevato interrogativi e ipotesi sul valore effettivo dei beni lasciati da Baudo e sulla complessità della sua successione.
La lettura del testamento è avvenuta il 9 settembre 2025 nello studio del notaio Renato Carraffa, alla presenza dei figli Tiziana, nata dal matrimonio con Angela Lippi, e Alessandro, riconosciuto nel 1996 dopo la relazione con Mirella Adinolfi. Accanto a loro c'era anche Dina Minna, l'assistente che ha lavorato al fianco di Baudo per 36 anni. La donna avrebbe ricevuto una quota ereditaria quasi identica a quella spettante ai due figli, ossia un terzo del patrimonio complessivo. Il testamento è stato descritto come dettagliato ma privo di particolari sorprese. Eppure, il fatto che nessuno degli eredi abbia ancora accettato formalmente l'eredità sta facendo discutere, anche perché il diritto di accettazione si prescrive in dieci anni ma, nella maggior parte dei casi, viene esercitato entro poche settimane.
Secondo le stime pubblicate dal "Fatto Quotidiano" il patrimonio di Pippo Baudo ammonterebbe a circa 10 milioni di euro. Una cifra importante, ma considerata da molti inferiore ai guadagni accumulati dal conduttore durante una carriera decennale. Baudo avrebbe infatti percepito circa 800mila euro per ognuna delle 13 edizioni del Festival di Sanremo condotte, oltre a cachet televisivi per altri programmi storici della Rai e diritti d'autore per canzoni come "Donna Rosa" e "Viva le donne". Inoltre secondo stime uscite poco dopo la morte di Baudo, il suo patrimonio immobiliare ammonterebbe a circa 6 milioni di euro e comprende quattro appartamenti in via della Vite, a Roma, un ufficio di sette vani in zona Prati, e 17 terreni tra Fiano Romano, Siracusa e Noto. La villa di Torre delle Stelle, in Sardegna, acquistata anni fa insieme all'ex moglie Katia Ricciarelli, era stata ceduta definitivamente nel 2018. Tra pensione, diritti d'immagine e proprietà terriere, la cifra complessiva resta comunque soggetta a verifica. Ed è proprio la stima del valore reale del patrimonio a frenare, secondo alcune ipotesi, la formalizzazione dell'eredità.
Il ritardo nell'accettazione da parte di Tiziana, Alessandro e Dina Minna potrebbe dipendere proprio dai dubbi sull'effettivo ammontare del patrimonio. Le cifre indicate, circa 10 milioni di euro, non sembrano riflettere il livello dei compensi percepiti da Baudo negli anni d'oro della televisione italiana. Secondo le ricostruzioni, gli eredi starebbero attendendo una stima più precisa dei beni immobili e dei diritti economici, per evitare future contestazioni o discrepanze tra valori dichiarati e reali. L'assenza di una decisione immediata, tuttavia, ha alimentato il mistero attorno all'eredità del conduttore.
La morte di Baudo ha riacceso anche vecchie tensioni personali. L'ex moglie Katia Ricciarelli, con la quale il conduttore aveva condiviso diversi anni di matrimonio, aveva criticato l'ambiente che lo circondava negli ultimi tempi. "Non aveva attorno a lui le persone giuste", aveva dichiarato, puntando il dito contro chi – a suo dire – lo avrebbe tenuto all'oscuro di alcune situazioni, con un riferimento diretto alla storica segretaria Dina Minna. Quest'ultima, attraverso una diffida formale, aveva replicato sostenendo che Baudo "alla fine non voleva più neanche vederla". Lo scontro a distanza era proseguito dopo l'apertura del testamento, quando la Ricciarelli aveva valutato ingiusta la quota andata a Dina Minna. Le parole avevano acceso un breve scambio mediatico che, tuttavia, si è presto esaurito, lasciando spazio alla gestione della successione e alle valutazioni legali.
A tre mesi dall'apertura del testamento, l'eredità di Pippo Baudo resta dunque ferma. Gli eredi hanno ancora tempo (fino a dieci anni) per formalizzare la propria accettazione, ma una simile attesa è inconsueta per un patrimonio di tale valore. Gli esperti ipotizzano che la procedura potrà sbloccarsi solo dopo la revisione delle stime patrimoniali, un passaggio necessario per chiarire la reale consistenza dell'eredità.